•La coppa del mondo di Quiddich (2)

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Le Veela avevano cominciato a ballare, e la testa di Harry si era
completamente, beatamente svuotata. Tutto ciò che importava al mondo
era continuare a guardare le Veela, perché se avessero smesso di
ballare, sarebbero successe cose terribili...
E mentre le Veela danzavano sempre più in fretta, brandelli di
pensieri selvaggi presero a rincorrersi nella mente confusa di Harry.
Voleva compiere qualcosa di molto impressionante, e proprio in quel
momento. Buttarsi giù dalla tribuna nello stadio sembrava una buona
idea... ma era abbastanza buona?
'Harry, che cosa stai facendo?' disse la voce di Hermione da una
gran distanza.
La musica cessò. Harry sbatté le palpebre. Era in piedi, e una
delle sue gambe era a cavalcioni del muretto della tribuna. Accanto a
lui, Ron era paralizzato in una posa che lo faceva sembrare sul punto
di tuffarsi da un trampolino.
Urla adirate riempivano lo stadio. La folla non voleva che le Veela
se ne andassero. Harry era d'accordo; avrebbe tifato per la Bulgaria,
naturalmente, e si chiese confusamente perché mai aveva un grosso
trifoglio verde appuntato sul petto. Ron, nel frattempo, stava facendo distrattamente a pezzi i trifogli sul suo cappello. Il signor
Weasley, con un breve sorriso, si chinò verso Ron e gli tolse il
cappello dalle mani.
'Lo vorrai ancora' disse, 'quando l'Irlanda avrà detto la sua'.
'Eh?' disse Ron, fissando a bocca aperta le Veela, che ora si erano
allineate lungo un lato del campo.
Hermione emise un chiaro sbuffo di disapprovazione. Si alzò e
costrinse Harry a rimettersi a sedere. 'Insomma!' disse.
'E ora' ruggì la voce di Ludo Bagman, 'gentilmente puntate in aria
le bacchette... per le Mascotte della Nazionale Irlandese!'
Un attimo dopo, quella che pareva una gran cometa verde e oro entrò
saettando nello stadio. Fece un giro completo, poi si divise in due
comete più piccole che si scagliarono verso gli anelli dorati e
all'improvviso un arcobaleno s'inarcò sul campo, unendo le due sfere
di luce. La folla fece 'oooh' e 'aaah' come davanti a uno spettacolo
di fuochi d'artificio. Poi l'arcobaleno sbiadì e le sfere di luce si
riunirono e si fusero; avevano formato un enorme trifoglio
splendente, che si alzò in cielo e prese a fluttuare sulle tribune.
Qualcosa di simile a una pioggia dorata parve cadere giù...
'Eccellente!' ruggì Ron, mentre dal trifoglio danzante piovevano
grosse monete d'oro, rimbalzando sulle teste e sulle poltrone.
Strizzando gli occhi per vedere il trifoglio, Harry si accorse che in
realtà era formato da migliaia di minuscoli omini con la barba,
vestiti di farsetti rossi e muniti ognuno di una piccolissima lampada
verde o d'oro.
'Lepricani!' urlò il signor Weasley sull'applauso tumultuoso del
pubblico; in molti si stavano ancora azzuffando per raccogliere
l'oro.
'Ecco qua' gridò Ron allegramente, ficcando una manciata di monete
in mano a Harry. 'Per l'Omniocolo! Ora ti toccherà comprarmi il
regalo di Natale, ha》

Di nuovo i gemelli stringevano i pugni.

《L'enorme trifoglio si dissolse, i Lepricani planarono sul campo dal
lato opposto delle Veela e sedettero a gambe incrociate per vedere la
partita.
'E ora, signore e signori, vogliate dare il benvenuto... alla
Nazionale Bulgara di Quidditch! Ecco a voi... Dimitrov!'
Una sagoma in vesti scarlatte su un manico di scopa sfrecciò in
campo, così rapida da sembrare sfocata, scatenando gli applausi
veementi dei tifosi bulgari.
'Ivanova!'
Una seconda giocatrice in rosso filò fuori.
'Zograf! Levski! Vulchanov! Volkov! Eeeeeee... Krum!'
'E' lui! E' lui!' urlò Ron, seguendo Krum con l'Omniocolo; Harry
mise rapidamente a fuoco il suo.
Viktor Krum era magro, scuro e con la pelle olivastra, un gran naso
a becco e folte sopracciglia nere. Assomigliava a un uccello da preda
troppo cresciuto. Era difficile credere che avesse solo diciotto
anni.
'E ora, vi prego di salutare... la Nazionale Irlandese di
Quidditch!' strillò Bagman. 'Ecco a voi... Connolly! Ryan! Troy!
Mullet! Moran! Quigley! Eeeeeee... Lynch!' Sette turbini verdi sfrecciarono in campo; Harry girò una rotellina
sul lato dell'Omniocolo e fece rallentare i giocatori quel tanto che
bastò a leggere la parola FIREBOLT sul fianco di ciascuna delle loro
scope, e a vedere i loro nomi ricamati in argento sulla schiena.
'Ed ecco a voi, in diretta dall'Egitto, il nostro arbitro,
l'acclamato Presidente della Federazione Internazionale di Quidditch,
Hassan Mustafà!'
Un mago piccolo e magrolino, completamente calvo ma con un paio di
baffi da far concorrenza a zio Vernon, vestito d'oro puro per
intonarsi allo stadio, entrò in campo. Da sotto i baffi gli spuntava
un fischietto d'argento; portava una grossa cassa di legno sotto un
braccio e il suo manico di scopa sotto l'altro. Harry riportò
l'Omniocolo sulla velocità normale, osservando con attenzione Mustafà
che montava sulla sua scopa e apriva la cassa con un calcio. Quattro
palline balzarono a mezz'aria: la Pluffa scarlatta, i due Bolidi neri
e (Harry lo intuì appena prima che sparisse) il minuscolo Boccino
d'Oro alato. Con un soffio acuto di fischietto, Mustafà scattò in
aria dietro le palline.
'Paaaartiti!' urlò Bagman.》

《Vai avanti》disse Silente.

'Il Boccino, dov'è il Boccino?' ululò Charlie, nella mischia.
'Ce l'ha... Krum l'ha preso... è finita!' gridò Harry.
Krum, gli abiti rossi luccicanti del sangue che gli colava dal
naso, saliva dolcemente per aria, il pugno in alto, un bagliore d'oro
racchiuso nella mano.
Il tabellone lampeggiava 'BULGARIA: centosessanta, IRLANDA:
centosettanta' oltre la folla, che non poteva aver capito che cos'era
successo. Poi, lentamente, come se un enorme jumbo jet stesse andando
su di giri, il rombo dei tifosi irlandesi divenne sempre più forte ed
esplose in urla di gioia.
'VINCE l'IRLANDA!' gridò Bagman, che, come gli Irlandesi, sembrava
essere stato preso alla sprovvista dalla fine improvvisa della
partita. 'KRUM prende il boccino - ma vince l'IRLANDA - santo cielo,
credo che nessuno di noi se lo aspettasse!'
'Perché ha preso il Boccino?' strillò Ron mentre saltava su e giù,
applaudendo con le braccia tese sopra la testa. 'Ha finito quando
l'Irlanda era in testa di centosessanta punti, quell'idiota!'
'Sapeva che non avrebbero mai potuto rimontare' gli rispose urlando
Harry sopra il frastuono, applaudendo forte anche lui. 'I Cacciatori
irlandesi erano troppo bravi... voleva finire a modo suo, tutto
qui...'
'E' stato molto coraggioso, vero?' disse Hermione, sporgendosi per
guardare Krum che atterrava e lo sciame di medimaghi che si apriva un
varco a bacchettate tra i Lepricani e le Veela in piena rissa per
raggiungerlo. 'Sembra ridotto male...'
Harry riportò l'Omniocolo agli occhi. Era difficile vedere che cosa
succedeva di sotto, perché i Lepricani sfrecciavano esilarati per
tutto il campo, ma riuscì a distinguere Krum, circondato da
medimaghi. Sembrava più corrucciato che mai, e non permise che gli tamponassero il sangue. I suoi compagni di squadra lo attorniavano
scuotendo la testa con aria sconfitta; poco più in là, i giocatori
irlandesi ballavano in una pioggia d'oro che scendeva dalle loro
Mascotte. Per tutto lo stadio sventolavano bandiere, l'inno nazionale
irlandese risuonava da tutte le parti; le Veela stavano tornando al
loro consueto bell'aspetto benché scoraggiate e depresse.
'Be', abiamo giocato bene' disse una voce sconfortata alle spalle
di Harry. Lui si voltò: era il Ministro della Magia bulgaro.
'Lei parla inglese!' disse Caramell in tono offeso. 'E mi ha fatto
parlare a gesti per tutto il giorno!'
'Be', ha stato molto divertente' disse il Ministro bulgaro con
un'alzata di spalle.
'E mentre la Nazionale Irlandese fa un giro d'onore, accompagnata
dalle sue Mascotte, la Coppa del Mondo di Quidditch viene portata in
Tribuna d'onore!' ruggì Bagman.
Gli occhi di Harry furono improvvisamente abbagliati da
un'accecante luce bianca, mentre la Tribuna d'onore s'illuminava per
magia così che dagli spalti tutti potessero vederne l'interno.
Strizzando gli occhi verso l'ingresso vide due maghi affannati che
trasportavano in tribuna un'enorme coppa d'oro; la consegnarono a
Cornelius Caramell, ancora molto irritato al pensiero di aver parlato
a gesti tutto il giorno per niente.
'E ora un bell'applauso ai prodi sconfitti - la Bulgaria!' urlò
Bagman.》

Seamus stava ancora festeggiando, essendo lui irlandese era felice che gli Irlandesi avessero vinto.

《'Se ne parlerà per anni' disse con voce roca, 'un colpo di scena
davvero inaspettato, quello... peccato che non sia potuta durare di
più... ah, sì... sì, vi devo... quanto?'
Perché Fred e George avevano appena scavalcato i loro sedili ed erano in piedi davanti a Ludo Bagman con un gran sorriso stampato in
faccia e le mani tese.》

Il capitolo finì e i due gemelli ne approfittarono di andare via dalla sala grande. La signora Weasley li guardava severa.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora