•La cicatrice (2)

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L'idea della casa che avrebbe potuto avere se Codaliscia non fosse
scappato aveva perseguitato Harry per tutta l'estate. Era stato
doppiamente difficile tornare dai Dursley dopo essere stato sul punto
di liberarsi di loro per sempre.
Tuttavia, anche se non potevano stare insieme, Sirius era stato di
grande aiuto: era grazie a lui se ora Harry poteva tenere tutte le
sue cose di scuola in camera con sé. I Dursley non gliel'avevano mai
permesso prima; il loro costante desiderio di rendere la vita di
Harry un inferno, unito alla paura dei suoi poteri, li aveva indotti
a chiudere a chiave il suo baule scolastico nel ripostiglio del
sottoscala per tutte le estati precedenti. Ma da quando avevano
scoperto che il padrino di Harry era un assassino pericoloso, il loro
atteggiamento era cambiato. E Harry aveva accuratamente nascosto il
dettaglio che Sirius era innocente.
Da quando era tornato a Privet Drive, Harry aveva ricevuto due
lettere da Sirius. Entrambe erano state recapitate non via gufo
(com'era consuetudine tra maghi) ma da grandi, coloratissimi uccelli
tropicali. Edvige non aveva approvato la presenza di questi vistosi
intrusi; aveva accettato con estrema riluttanza che bevessero dalla
sua ciotola dell'acqua prima di ripartire. A Harry invece erano
piaciuti molto; gli facevano pensare a palme e spiagge candide, e
sperava che ovunque Sirius si trovasse (Sirius non lo disse mai, nel
caso che le sue lettere venissero intercettate) se la stesse
spassando.》

《Magari, quando questa storia finirà, andremo in vacanza.》disse Sirius e Harry annuì. Una vacanza con il padrino, era una bellissima idea.

《Le lettere di Sirius,
al momento nascoste sotto la provvidenziale asse mobile sotto il
letto di Harry, erano allegre, e in entrambe aveva ricordato a Harry
di rivolgersi a lui se mai ne avesse avuto bisogno. Be', ora ne aveva
bisogno, e subito...
La luce della lampada di Harry parve affievolirsi mentre la fredda
luce grigia che precede il levar del sole s'insinuava lentamente
nella stanza. Alla fine, quando ormai il sole fu sorto, quando le
pareti furono diventate d'oro e quando si cominciarono ad avvertire
piccoli movimenti dalla stanza di zio Vernon e zia Petunia, Harry
sgombrò la scrivania dai fogli appallottolati di pergamena e rilesse
la lettera finita.
Caro Sirius,
Grazie per la tua ultima lettera, quell'uccello era enorme, quasi
non passava dalla finestra.
Le cose qui vanno come al solito. La dieta di Dudley non procede
troppo bene: ieri la zia lo ha sorpreso mentre si portava di nascosto
le ciambelle in camera. Gli hanno detto che gli leveranno la paghetta
se continua così, e lui si è arrabbiato sul serio e ha buttato la
Playstation giù dalla finestra. E' una specie di computer con cui
puoi fare dei giochi. Una cosa piuttosto stupida, perché adesso non
ha nemmeno Mega Mutilation Tre per distrarsi.
Io sto bene, soprattutto perché i Dursley sono terrorizzati
all'idea che tu possa spuntare all'improvviso e trasformarli tutti in
pipistrelli se solo te lo chiedo.
Però questa mattina è successa una cosa strana. La cicatrice mi ha
fatto male di nuovo. L'ultima volta è successo quando Voldemort era a
Hogwarts. Ma non credo che ora possa essere da queste parti, no? Sai
per caso se le cicatrici da anatema possono far male a distanza di
anni?
Ti spedirò questa lettera non appena torna Edvige: al momento è
fuori a caccia. Salutami Fierobecco.
Harry》

《Molto commovente Bambi》scherzò Sirius.

Sì, pensò Harry, andava bene. Non c'era motivo di parlare del
sogno, non voleva sembrare troppo preoccupato. Arrotolò la pergamena
e la mise sulla scrivania, da una parte, pronta per il ritorno di
Edvige. Poi si alzò, si stiracchiò e aprì di nuovo l'armadio. Senza
guardare il proprio riflesso, cominciò a vestirsi prima di scendere a
fare colazione.》

Ginny chiuse il libro, quella lettura mise ancora di più altri pensieri a tutti.

《Harry, vieni》lo chiamò Silente e Harry lo seguì. Nell'ufficio di Silente, Harry si sedette sulla sedia e si massaggiò la fronte.

《Harry, sospetto che Voldemort abbia un aiuto, ma qui al castello. Stai in guardia dal docente di Difesa, non mi convince.》disse lento Silente. 《Va bene signore.》rispose lento. 《Mi dispiace Harry, che devi subbite tutto questo》《Non è colpa sua》《Dovevo insistere di più quella sera. Dovevo farmi nominare custode segreto》《Avrebbe trovato sempre il modo di prendersela con me》rispose Harry. 《Le profezie si avverano sempre》finì.

Poi fu libero di andare, Harry si isolò e andò nel mezzo della foresta. Voleva restare solo e autocommiserarsi.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora