■Il club dei duellanti (2)

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《Il labbro superiore di Piton stava assumendo una piega strana. Harry si
chiedeva come facesse Allock a continuare a sorridere; se Piton avesse
guardato lui a quel modo, sarebbe scappato a gambe levate.
Allock e Piton si misero uno di fronte all'altro e si inchinarono; o per lo
meno, Allock fece un inchino tutto svolazzi, mentre Piton piegò legger-
mente il capo con un movimento che tradiva la sua irritazione. Poi sguai-
narono le bacchette magiche, a mo' di spade.
«Come potete vedere, stiamo tenendo le bacchette nella posizione rego-
lamentare di combattimento» commentava Allock per la folla che assisteva
in silenzio. «Al tre, ci lanceremo i primi incantesimi. Nessuno dei due mi-
rerà a uccidere, naturalmente».
«Non ne sarei tanto sicuro» mormorò Harry vedendo Piton digrignare i
denti.
«Uno... due... tre...»
Entrambi sollevarono la bacchetta in alto puntandola poi sulla spalla del l'altro. Piton gridò: «Expelliarmus!» Ci fu un accecante bagliore di luce
scarlatta e Allock fu scaraventato a gambe all'aria: volò all'indietro giù dal
palco e sbatté contro la parete, su cui si accasciò, finendo a terra.
Malfoy e qualche altro Serpeverde applaudirono. Hermione saltellava
sulla punta dei piedi. «Si sarà fatto male?» strillava.
«Ma chi se ne importa?» dissero insieme Harry e Ron.
Allock si stava rialzando da terra con gambe malferme. Il cappello gli
era caduto e i capelli ondulati gli s'erano drizzati in testa
«Ecco fatto!» disse mentre tornava sul palco barcollando. «Questo era
un Incantesimo di Disarmo... come potete vedere, ho perso la bacchetta
magica... ah, grazie signorina Brown. Sì, ottima idea davvero, mostrargli
questo, professor Piton, ma non se la prenda se le dico che le sue intenzio-
ni erano molto evidenti. Avrei potuto fermarla in qualsiasi momento. Ma
ho pensato che fosse più istruttivo che i ragazzi vedessero...»
Piton aveva uno sguardo omicida. Probabilmente Allock se ne rese con-
to, perché soggiunse: «Basta con le dimostrazioni! Ora io passo in mezzo a
voi e formerò delle coppie. Professor Piton, se vuole aiutarmi...»
Così fecero. Allock abbinò Neville con Justin Finch-Fletchley, ma Piton
si diresse immediatamente verso Harry e Ron.
«Credo sia ora di separare la squadra del cuore» disse con tono maligno.
«Weasley, tu starai con Finnigan. Quanto a Potter...»
Harry si mosse automaticamente verso Hermione.
«No, non penso proprio!» disse Piton con un sorriso glaciale. «Venga
qui, signor Malfoy. Vediamo cosa è capace di fare del famoso Potter. E lei,
signorina Granger... lei può andare con la signorina Bulstrode».》

James e Lily avevano due sguardi omicidi, lo odiavano alla grande. 《James tienimi ferma prima che gli spacchi quel naso storto che si ritrova》sibilò Lily nervosa.

《Malfoy si fece largo tra i compagni, con un sorriso beffardo stampato sul
viso, seguito da una ragazza Serpeverde, che ricordò a Harry un'illustra-
zione del libro In vacanza con le streghe. Era grossa e tarchiata, con l'aria
aggressiva. Hermione le rivolse un debole sorriso, che lei non ricambiò.
«Tutti uno di fronte all'altro» gridò Allock che era risalito sul palco, «e
inchinatevi!»
Harry e Malfoy chinarono a malapena la testa, senza staccarsi gli occhi
di dosso.
«Bacchette in posizione!» gridò Allock. «Al mio 'tre', lanciate l'incante-
simo di disarmo al vostro avversario... soltanto per disarmarlo, natural-
mente... non vogliamo incidenti. Uno... due... tre...»
Harry sollevò la bacchetta sopra la spalla, ma Malfoy aveva cominciato
al 'due': il suo incantesimo colpì Harry con inaudita violenza, come una formidabile padellata in testa. Il ragazzo barcollò, ma poiché non sembrava
fosse accaduto niente, senza perdere altro tempo, puntò la sua bacchetta
magica contro Malfoy, gridando: «Rictusempra!»
Un fascio di luce argentata colpì allo stomaco Malfoy, che si piegò in
due con un gemito.
«Ho detto di disarmare soltanto!» gridò Allock allarmato sovrastando
gli sfidanti, mentre Malfoy cadeva in ginocchio; Harry lo aveva colpito
con un Incantesimo di Solletico e Malfoy, preso da un convulso di risa, po-
teva muoversi a stento. Harry si ritirò, con la vaga sensazione che sarebbe
stato poco sportivo fare un sortilegio a Malfoy mentre era a terra, ma fu un
errore. Riprendendo fiato, quello puntò la sua bacchetta sulle ginocchia di
Harry e gridò: «Tarantallegra!» Un attimo dopo, le gambe di Harry ave-
vano preso ad agitarsi senza controllo, in una specie di forsennata tarantel-
la.
«Ferma! Ferma!» gridava Allock, ma Piton prese in mano la situazione.
«Finite Incantatem!» gridò; i piedi di Harry smisero di danzare, Malfoy
smise di ridere, ed entrambi furono in grado di alzare lo sguardo.
Una cortina di fumo verdastro aleggiava sulla scena. Neville e Justin
giacevano a terra, ansimanti; Ron stava aiutando Seamus, pallido come un
cencio, a rialzarsi, scusandosi per quel che la sua bacchetta rotta aveva
provocato; ma Hermione e Millicent Bulstrode combattevano ancora; Mil-
licent aveva afferrato per la testa Hermione che strillava, ma le loro bac-
chette giacevano a terra, dimenticate. Harry fece un balzo in avanti e allon-
tanò Millicent, anche se con difficoltà, perché la ragazza era molto più
corpulenta di lui》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora