■Gilderoy Allock (2)

317 26 5
                                    

《«Poiché le nostre mandragole sono solo piantine da semenzaio, il loro
pianto ancora non uccide» disse tranquilla, come se non avesse fatto niente
di più emozionante che annaffiare una begonia. «Però possono mettervi
fuori combattimento per molte ore e poiché sono sicura che nessuno di voi
vuole perdersi il primo giorno di lezioni, quando ci lavorate assicuratevi di
indossare correttamente i paraorecchi. Quando sarà ora di interrompere, vi
farò il solito cenno.
«Quattro per ogni vaschetta... lì c'è una grossa riserva di vasi... il conci-
me è nei sacchi, là... e fate attenzione ai Tentacoli Velenosi, stanno met-
tendo i denti».
Cosi dicendo colpì seccamente una pianta rosso scuro, tutta aculei, fa-
cendole ritirare i lunghi tentacoli che fino a quel momento le avevano stri-
sciato sulle spalle a mo' di serpenti.
A Harry, Ron e Hermione si unì un ragazzo riccioluto del Tassorosso,
che Harry conosceva di vista ma con cui non aveva mai parlato.
«Justin Finch-Fletchley» si presentò allegramente, stringendo la mano a
Harry. «So chi sei, naturalmente, il famoso Harry Potter; e tu sei Hermione
Granger, sempre la migliore in tutto...» (Hermione sorrise radiosa mentre il
ragazzo stringeva la mano anche a lei), «e tu, Ron Weasley. La macchina
volante non era la tua?»
Ron non sorrise. Era chiaro che aveva ancora in mente la Strillettera.
«Quell'Allock è veramente eccezionale, non trovate?» disse Justin garru-
lo mentre cominciavano a riempire i vasi di concime allo sterco di drago.
«È un tipo terribilmente coraggioso. Avete letto i suoi libri? Io sarei morto
di paura se fossi stato intrappolato in una cabina telefonica da un lupo
mannaro; ma lui no, ha mantenuto il sangue freddo e... zac... Semplice-
mente fantastico.
«Io avrei dovuto andare a Eton, sapete? Ma non so dirvi quanto sono fe-
lice di essere venuto qui. Naturalmente mia madre è rimasta un po' delusa,
ma da quando le ho fatto leggere i libri di Allock credo che abbia comin-
ciato a capire quanto sia utile avere in famiglia un mago bene addestra-
to...»》

《Ce qualcuno che fa concorrenza ad Allock》disse ironico Sirius e Harry rise di poco.

《Dopo di che non ebbero molte altre occasioni di parlare. Avevano indos-
sato di nuovo i paraorecchi e dovevano concentrarsi sulle mandragole. A
sentire la professoressa Sprite sembrava una cosa estremamente facile, ma
non lo era affatto. Alle mandragole non piaceva venire fuori da sotto terra,
ma non sembrava piacergli neanche tornarci dentro. Si dimenavano, scalciavano, battevano i piccoli pugni e digrignavano i denti; Harry passò dieci
minuti buoni a cercare di cacciarne una particolarmente grassa in un vaso.
Alla fine della lezione Harry, come gli altri, era sudato, dolorante e tutto
sporco di terriccio. Fecero ritorno al castello per darsi una lavata veloce, e
poi i Grifondoro si affrettarono per la lezione di Trasfigurazione.
Le lezioni della professoressa McGranitt erano sempre pesanti, ma quel
giorno fu particolarmente difficile. Tutto quel che Harry aveva imparato
l'anno prima sembrava essergli uscito completamente dalla testa durante
l'estate. Quel che gli veniva richiesto, quella mattina, era di trasformare
uno scarafaggio in un bottone, ma riuscì solo a far fare un bel po' di ginna-
stica al suo scarafaggio, che scorrazzava sulla scrivania evitando la sua
bacchetta magica.
Nel frattempo Ron era alle prese con problemi assai peggiori. Aveva ag-
giustato alla meglio la sua bacchetta con del nastro adesivo magico preso
in prestito, ma sembrava danneggiata irreparabilmente. Di tanto in tanto
scoppiettava, lanciava scintille nei momenti più impensati e ogni volta che
Ron la usava per trasformare il suo scarafaggio, quello gli spruzzava ad-
dosso un puzzolente fumo grigio. E dato che questo gli impediva di vedere
quel che faceva, Ron schiacciò inavvertitamente il suo scarafaggio con il
gomito, e quindi dovette chiederne un altro. La professoressa McGranitt
non fu molto contenta.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora