■Il diario segretissimo (3)

246 20 1
                                    

《Seppe immediatamente dove si trovava. Quella stanza circolare con i ri-
tratti addormentati alle pareti era l'ufficio di Silente... ma quello seduto
dietro alla scrivania non era Silente. Un mago grinzoso e dall'aria fragile,
calvo tranne che per qualche raro ciuffo di capelli bianchi, stava leggendo
una lettera al lume di candela. Harry non l'aveva mai visto prima.
«Mi spiace» disse con voce incerta, «non era mia intenzione disturba-
re...» Ma il mago non alzò lo sguardo. Continuò a leggere, aggrottando leg-
germente la fronte. Harry si avvicinò alla scrivania e balbettò: «Ehm... che
faccio, me ne vado?»
Il mago continuò a ignorarlo. Sembrava non lo avesse neanche sentito.
Pensando che fosse sordo, Harry alzò la voce.
«Mi scusi se l'ho disturbata, ora me ne vado» disse quasi gridando.
Il mago ripiegò la lettera con un sospiro, si alzò in piedi, gli passò da-
vanti senza degnarlo di uno sguardo e andò a tirare le tende della finestra.
Fuori il cielo era di un rosso rubino; sembrava il tramonto. Il mago tornò
alla scrivania, si sedette e si girò i pollici, fissando la porta.
Harry si guardò intorno. Niente fenice Fanny; niente strani congegni
d'argento. Questa era Hogwarts come l'aveva conosciuta Riddle, e ciò si-
gnificava che il Preside era quel mago sconosciuto e non Silente, e che lui,
Harry, era poco più di un fantasma, invisibile per la gente di cinquant'anni
prima.
Qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» disse il vecchio mago con voce flebile.
Entrò un ragazzo di circa sedici anni, togliendosi il cappello a punta. Sul
petto gli brillava il cartellino d'argento da Prefetto. Era molto più alto di Harry, ma anche lui aveva capelli neri come l'inchiostro.
«Ah, Riddle!» fece il Preside.
«Voleva vedermi, professor Dippet?» chiese Riddle. Sembrava nervoso.》

Regulus pensò che si, era il Signore oscuro. Gli venne un brivido lungo la schiena. Guardò Harry e si chiese quante altre volte doveva stare a contatto con quel mostro.

《«Siediti» disse Dippet. «Ho appena letto la lettera che mi hai mandato».
«Oh!» disse Riddle. Si sedette, stringendosi forte le mani.
«Mio caro ragazzo» disse il preside con voce gentile, «non ho la minima
possibilità di farti rimanere a scuola per l'estate. Non vuoi tornare a casa
per le vacanze?»
«No» rispose prontamente Riddle. «Preferirei molto di più restare a Ho-
gwarts che tornare in quel... in quel...»
«Se non sbaglio, trascorri le vacanze in un orfanotrofio di Babbani» dis-
se Dippet.
«Sì, signore» rispose il ragazzo arrossendo lievemente.
«Tu sei figlio di Babbani?»
«Sono un mezzosangue, signore» disse Riddle. «Padre Babbano e madre
strega».
«E i tuoi genitori sono tutti e due...»
«Mia madre è morta appena sono nato, signore. All'orfanotrofio mi hanno detto che visse appena quanto bastava a darmi il nome: Tom, come mio padre, e Orvoloson, come mio nonno».
Dippet scosse il capo con aria comprensiva.
«Il fatto è, Tom» sospirò, «che si sarebbe anche potuto fare uno strappo
alla regola per te, ma date le attuali circostanze...»
«Parla di tutti questi attentati, signore?» chiese Riddle. Il cuore balzò in
petto a Harry, che si avvicinò per paura di perdere qualche battuta.
«Proprio così» disse il preside. «Mio caro ragazzo, devi capire quanto
sarebbe irragionevole da parte mia lasciarti rimanere al castello, una volta
terminato il trimestre. Specialmente alla luce della recente tragedia... la
morte di quella povera ragazza... Sarai molto più al sicuro nel tuo orfano-
trofio. Il Ministero della Magia sta parlando addirittura di chiudere la scuo-
la. Non abbiamo fatto nessun progresso nell'individuare la... ehm... fonte di
questa antipatica...»
Gli occhi di Riddle si erano fatti più grandi.
«Ma, signore... se la persona venisse presa... se tutto finisse...»
«Cosa vuoi dire?» chiese Dippet con una nota stridula nella voce, rad-
drizzandosi sulla sedia. «Riddle, tu sai qualcosa di questa storia?»
«No, signore» si affrettò a rispondere il ragazzo.
Ma Harry ebbe la certezza che quel 'no' assomigliasse molto a quello che
lui stesso aveva detto a Silente.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora