●Norberto, Drago Dorsorugoso della Norvegia (3)

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Dopo pranzo, Harry andò con i malandrini al Lago nero per farsi raccontare ogni episodio dei loro scherzi. Mentre Lily si era unita ad Hermione, la rossa aiutò la ragazza con i compiti.

Intanto, Silente nel suo ufficio, si chiedeva cos'altro potesse esser contenuto nei sei libri, li guatfaba curioso e voleva leggerli tutti d'un fiato. Si chiedeva se dentro ci fosse qualcosa che potrebbe aiutarlo nello sconfiggere Voldemort.

A cena, tutti si trovarono in sala grande, tranne Malfoy Senior che aveva un impegno. Così almeno aveva detto. A leggere sta volta fu Molly.

《Quando giunse il momento di dire addio a
Norberto, avrebbero anche
potuto provare pena per Hagrid, se non fossero
stati tanto
preoccupati al pensiero di quel che avrebbero
dovuto fare. Era una
notte molto buia e nuvolosa, e arrivarono alla
capanna con un po' di ritardo perché avevano dovuto aspettare nel
salone d'ingresso che Pix la smettesse di giocare
a tennis contro il muro e si togliesse di
torno.
Hagrid aveva già sistemato Norberto dentro una
grossa cassa.
‘Gli ho messo un bel po' di topi e di brandy per il
viaggio’ disse
con voce soffocata. ‘E dentro ho messo anche il
suo orsacchiotto, se
maisisente solo’.》

Molti esclamarono un "awww" inteneriti dal momento.

《Dall'interno della cassa provenivano rumori
sinistri: Harry ebbe
l'impressione che all'orsacchiotto venisse
strappata la testa.
‘Addio, Norberto!’ singhiozzò Hagrid mentre Harry e Hermione
ricoprivano la cassa con il mantello che rende
invisibili e ci
s'infilavano sotto anche loro. ‘La mamma non ti
dimenticherà mai!’
Neanche loro capirono mai come fecero a
trascinare quella cassa su
fino al castello. Era quasi mezzanotte quando
sollevarono la cassa
con dentro Norberto per farle salire la scalinata
di marmo e la
trascinarono attraverso l'ingresso e lungo i
corridoi bui. Poi
un'altra scala, e un'altra ancora: neppure la
scorciatoia che
conosceva Harry servì a facilitare il compito.》

《Ancora scusa Harry》disse il gigante ed Harry gli sorrise. 《Figurati》.

《‘Cisiamo quasi!’ esclamò il ragazzo ansimando,
quando raggiunsero
il corridoio situato al disotto della torre più alta.
Davanti a loro qualcosa si mosse così
all'improvviso che gli fece
quasi cadere di mano la cassa. Dimenticando di
essere quasi
invisibili, si ritrassero nell'ombra e rimasero a
guardare le sagome
scure di due persone impegnate in una
colluttazione a tre metri da
loro. A un tratto si accese un lume.
Era la professoressa Mcgranitt, in vestaglia
scozzese e retina per
i capelli, che teneva saldamente Malfoy per un
orecchio.》

Molti risero e Narcissa guardò male la docente. 《Come osa maltrattare mio figlio》disse rivolgendosi alla docente. 《Cissi, tuo figlio meriterebbe più che una tirata d'orecchio. E ora sta zitta, stai interrompendo la lettura.》disse Sirius giovane che la zittì con un incantesimo non verbale. La donna lo guardò male e giurò di vendicarsi. La professoressa McGonagall sorrise al ragazzo.

《‘In castigo!’ gridò. ‘E venti punti in meno a
Serpeverde! Come ti
permetti di andare in giro di notte a questo
modo!’
‘Professoressa, lei non capisce... sta arrivando
Harry Potter... ha
un drago!’
‘Ma che sciocchezze! Come osi raccontare
balle del genere! Avanti,
Malfoy... riferirò tutto al professor Piton!’
Dopo quel che avevano udito, salire la ripida
scala a chiocciola
che conduceva in cima alla torre sembrò loro la
cosa più facile del
mondo. Soltanto quando furono usciti fuori
nell'aria fredda della notte si tolsero di dosso il mantello, lieti di poter
finalmente
tornare a respirare come si deve. Hermione
improvvisò una specie di
balletto.
‘Malfoy si è beccato una punizione! Sono
talmente contenta che mi
metterei a cantare!’
‘Evita’ le consigliò Harry.》

《Sporca mezzosangue》disse Malfoy rivolto alla riccia, che chinò il capo a quell'insulto che faceva male ogni volta che gli veniva detto. Ron stava per scattare ma ci penso Harry che gli diede un pugno sul naso. 《Parla ancora così di mia sorella e ti disintegro》sibilò e tornò al suo posto, venendo abbracciati dalla riccia.

《Signor Malfoy, devo togliere altri dieci punti alla sua casa.》disse la voce pacata di Silente e le serpi lo guardarono male. 《Un'altra parola Malfoy e sei morto》gli sibilò Millicent e Draco sentì un brivido di paura dietro la schiena.

《Sempre ridendosela per la sorte di Malfoy,
rimasero in attesa,
mentre Norberto si agitava nella sua cassa.
Dopo circa dieci minuti,
videro sbucare di colpo dall'oscurità quattro
manici discopa. Gli amici di Charlie erano dei tipisimpatici.
Mostrarono a Harry e
a Hermione i finimenti che avevano fabbricato in
modo da poter volare con Norberto sospeso fra
di loro. Tutti dettero una mano per
assicurare la cassa a queisostegni, e alla fine
Harry e Hermione
strinsero la mano agli altri ringraziandoli
sentitamente.
Finalmente, Norberto se ne andava:seguendolo
con lo sguardo, lo
videro allontanarsi e scomparire.》

《Tutto bene quel che finisce bene》disse Lily sollevata. Ma quasi guardò il figlio fare una faccia da cucciolo bastonato, pensò che non poteva andare tutto bene se si trattava del figlio di James Potter. 《Ho parlato troppo presto vero?》chiese e vide il figlio annuire. 《Rassegnati Evans, Harry è un piccolo James》la prese in giro Sirius e la rossa lo guardò male. 《Taci Black se non vuoi i capelli color rosa》e il ragazzo si zittì.

《Allora scesero di nuovo la scala a chiocciola, col
cuore leggero,
adesso che si erano liberati del drago. Norberto
se n'era andato, Malfoy era in castigo... ormai, che cosa avrebbe
potuto guastare la
loro felicità?
La risposta li attendeva in fondo alla scala.
Appena misero piede
nel corridoio, dalle tenebre sbucò all'improvviso
la faccia di Gazza.
‘Ben, bene, bene’ mormorò, ‘vedo che cisiamo
cacciati di nuovo nei
pasticci!’
Avevano lasciato sulla torre il mantello che
rende invisibili.》

E Lily si convinse sempre di più che Harry aveva ereditato proprio tutto dal fidanzato. 《Lettura finita.》disse Molly dando il libro al Preside e poi iniziarono a mangiare. 《Piccolo bambi》iniziò Sirius 《Devi imparare a non farti scoprire》disse prendendo delle patate. 《Ma no, non lo sapevo Sirius, mi hai illuminato》rispose ironico Harry. 《Rem, bambi mi ha preso in giro》chiese aiuto al licantropo che scosse la testa.
《Voi non mi meritate》continuò fingendosi offeso e gli altri risero, tra cui Regulus che aveva riallacciato i rapporti con il fratello.

《Comunque, domani è sabato e voglio organizzare un picnic》disse James e guardò Hermione che annuì. 《Si, ci sta.》gli diede man forte. 《Tutti invitati ovviamente》disse James pensando al momento in cui avrebbe chiesto la mano della sua amata rossa.

《Va bene》confermarono gli altri, e quando James si mise a letto ore dopo, strinse a sé la rossa, convincendosi che era la donna della sua vita. Non l'avrebbe mai mollata. Mai. 

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora