♤Una grama sconfitta (1)

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Il pomeriggio Harry lo passò prima in biblioteca e poi con il padre a giocare a scacchi. 《TI vedo strano ultimamente, cosa succede?》chiese il padre mentre la torre mangiava l'alfiere. 《Tutta questa storia di Voldemort, Minus, Piton. Mi rende insicuro.》rispose tenendosi sul vero. 《Harry, Silente ha messo un incantesimo che si azionerà se Piton, Minus o qualcuno con cattive intenzioni, attraversa le barriere. Stai tranquillo.》lo consolò e Harry sorrise. Era al sicuro, almeno al momento.

Verso sera si diressero in sala grande.  Prima si sarebbe tenuta la lettura e poi l'estrazione dei tre campioni. A leggere fu Hermione.

《Il professor Silente rispedì tutti i ragazzi del Grifondoro nella Sala
Grande, dove dieci minuti più tardi li raggiunsero gli studenti di Tassoros-
so, Corvonero e Serpeverde, tutti estremamente confusi.
«Io e gli insegnanti dobbiamo perquisire il castello» disse loro Silente
mentre i professori McGranitt e Vitious chiudevano tutte le porte della sa-
la. «Temo che per la vostra sicurezza dovrete passare la notte qui. Voglio
che i Prefetti facciano la guardia agli ingressi. Affido la responsabilità ai
Capiscuola. Ogni anomalia deve essermi riferita immediatamente» aggiun-
se rivolto a Percy, che sembrava molto compreso nel suo ruolo. «Comuni-
cate via fantasma».
Il professor Silente tacque, fece per andarsene, poi disse:
«Oh, sì, avrete bisogno di...» Un cenno casuale della mano e i lunghi tavoli si addossarono alle pareti;
un altro cenno, e il pavimento si coprì di centinaia di soffici sacchi a pelo
violetti.
«Buonanotte» disse il professor Silente chiudendosi la porta alle spalle.
La Sala si riempì in un attimo di mormoni eccitati; i Grifondoro raccon-
tarono l'accaduto al resto della scuola.
«Tutti nei sacchi a pelo!» esclamò Percy. «Forza, basta con le chiacchie-
re! Fra dieci minuti luci spente!»
«Andiamo» disse Ron a Harry e Hermione. Presero tre sacchi a pelo e li
trascinarono in un angolo.
«Credete che Black sia ancora nel castello?» sussurrò Hermione preoc-
cupata.
«E chiaro che Silente è convinto di sì» rispose Ron.
«Per fortuna ha scelto proprio questa sera» disse Hermione mentre si in-
filavano nei sacchi a pelo, completamente vestiti, e si puntellavano sui
gomiti per chiacchierare. «L'unica sera che non eravamo nella torre...»
«Suppongo che abbia perso la nozione del tempo, essendo in fuga» disse
Ron. «Non si è reso conto che era Halloween. Altrimenti sarebbe venuto
qui».
Hermione rabbrividì.
Tutto intorno a loro, i ragazzi si rivolgevano la stessa domanda: Come
ha fatto a entrare?
«Forse è capace di Materializzarsi» disse un Corvonero vicino a loro.
«Sa apparire dal nulla, insomma».
«Probabilmente si è travestito» suggerì un Tassorosso del quinto anno.
«Potrebbe essere entrato volando» azzardò Dean Thomas.
«Ma insomma, io sono l'unica che si è presa la briga di leggere Storia di
Hogwarts?» disse Hermione irritata a Harry e Ron.
«È probabile» rispose Ron. «Perché?»
«Perché il castello è protetto da qualcosa di più che dalle mura» disse
Hermione. «Ci sono incantesimi di ogni sorta per impedire alla gente di
entrare di soppiatto. Non ci si può Materializzare e basta, qui. Mi piace-
rebbe vedere il travestimento in grado di ingannare i Dissennatori. Sorve-
gliano ogni singolo ingresso. Se fosse venuto in volo, lo avrebbero visto. E
Gazza conosce tutti i passaggi segreti, immagino che siano sorvegliati an-
che quelli...»
«Si spengono le luci!» gridò Percy. «Tutti nei sacchi a pelo e silenzio as-
soluto!» Le candele si spensero tutte in una volta. L'unica luce residua emanava
dai fantasmi argentati che fluttuavano parlando in tono serio con i Prefetti,
e dal soffitto incantato, che, come il cielo fuori dalle finestre, era trapunto
di stelle. Un po' per quello, un po' per i sussurri che ancora echeggiavano,
a Harry parve di dormire all'aperto, sotto un vento leggero.
Ogni ora un insegnante tornava nella sala per controllare che tutto fosse
a posto. Verso le tre del mattino, quando molti studenti finalmente si erano
addormentati, entrò il professor Silente. Harry lo vide cercare Percy, che si
aggirava tra i sacchi a pelo sgridando chi ancora chiacchierava. Percy era a
poca distanza da Harry, Ron e Hermione, che finsero subito di dormire
mentre i passi di Silente si avvicinavano.
«Qualche traccia di lui, professore?» chiese Percy in un sussurro.
«No. Qui tutto bene?»
«Tutto sotto controllo, signore».
«Bene. Ora è inutile spostarli. Ho trovato un guardiano temporaneo per
il ritratto del Grifondoro. Domani potrai farli trasferire».
«E la Signora Grassa, signore?»
«Si è nascosta in una cartina dell'Argyllshire al secondo piano. A quanto
pare si è rifiutata di far entrare Black senza la parola d'ordine, così lui l'ha
aggredita. È ancora molto scossa, ma quando si sarà calmata chiederò a
Mastro Gazza di restaurarla».
Harry sentì la porta della sala aprirsi di nuovo cigolando, e altri passi
avvicinarsi.
«Preside?» Era Piton. Harry rimase immobile, con le orecchie tese.
«Tutto il terzo piano è stato perquisito. Non è lì. E Gazza ha ispezionato le
segrete: anche là sotto niente».
«E la torre di Astronomia? La stanza della professoressa Cooman? La
Guferia?»
«Tutto controllato...»
«Molto bene, Severus. Non che mi aspettassi di trovarlo».
«Ha idea di come possa essere entrato, Preside?» chiese Piton.
Harry alzò appena la testa per sentirci anche con l'altro orecchio.
«Parecchie, Severus, una meno probabile dell'altra».
Harry aprì gli occhi per un istante e li strizzò nella direzione delle voci.
Silente gli dava le spalle, ma poteva vedere il volto di Percy, concentratis-
simo, e il profilo di Piton, che sembrava arrabbiato.
«Si ricorda la nostra conversazione, Preside, appena prima... ah... dell'i-
nizio del trimestre?» disse Piton a labbra strette, come se cercasse di non
farsi sentire da Percy.
«Sì, Severus» rispose Silente, con una nota d'avvertimento nella voce.
«Sembra... quasi impossibile... che Black sia potuto entrare nella scuola
senza un aiuto dall'interno. Avevo espresso la mia preoccupazione quando
lei ha assegnato...»
«Non credo che nel castello ci sia una sola persona che avrebbe aiutato
Black a entrare» ribatté Silente, facendo capire che l'argomento era chiuso
così chiaramente che Piton non osò replicare. «Devo scendere dai Dissen-
natori» disse Silente. «Ho detto che li avrei informati alla fine dell'ispezio-
ne».
«Non hanno offerto la loro collaborazione, signore?» chiese Percy.
«Oh, sì» disse Silente gelido. «Ma temo proprio che nessun Dissennato-
re varcherà la soglia di questo castello finché io sono il Preside»》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora