78. Dal primo momento in cui ti vidi

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«Se Susanna sta ritrovando il sorriso, è solo grazie a te e alle tue visite. Te ne sono grata...» sussurra la signora Marlowe, appena siamo davanti la porta della stanza. «Ti prego, non lasciarla sola in questo momento.»

Annuisco debolmente ed entro nella camera.
«Susanna, scusa il ritardo...» esclamo richiudendomi la porta alle spalle.

«Terence, ormai non credevo che saresti venuto.» si mette a sedere nel letto, sorridendomi leggermente.
«Ne deduco che lei è arrivata...»

«Ah, si...» mormoro.

Annuisce.
«Candy è davvero piena di energia, vero?» posa i suoi occhi su di me, ma non riesco a decifrare la sua espressione. Sembra solamente molto triste. «È una ragazza fortunata, può fare tutto quello che vuole...»
ridacchia, io distolgo lo sguardo. «Verrà anche allo spettacolo di domani, l'hai invitata, vero? Buona fortuna...»

***

Entro nell'ingresso della sala in cui si terrà lo spettacolo, è un posto davvero magnifico. Per fortuna mi sono messa un abito stupendo, me l'ha prestato Annie ed è il suo vestito migliore.

In lontananza scorgo una faccia familiare, e solo dopo aver aguzzato bene la vista capisco chi è. Eleanor Baker, la madre di Terence. I suoi lunghi capelli biondi ora sono neri, ma capisco dopo qualche secondo essere una parrucca.

Sorrido. Dev'essere in incognito, ha continuato a seguire suo figlio di nascosto per tutto questo tempo.

«E tu che ci fai qui?!» una voce isterica, che purtroppo conosco molto bene, mi fa voltare di scatto.

Davanti a me ci sono Iriza, Neal e la signora Legan. Tutti e tre hanno una faccia schifata e il loro solito atteggiamento di superiorità. Cavolo, questa non ci voleva.

«Come hai fatto ad intrufolarti a teatro?» comincia ad attaccarmi Iriza, praticamente urlando.

«Sono stata invitata!» ribatto.

«E chi ti avrebbe invitato? Sentiamo...» sibila la signora Legan, socchiudendo gli occhi in modo meschino.

«Terence Granchester.» rispondo, impassibile.

La signora Legan sbuffa.
«È passato un sacco di tempo, ma sei ancora una bugiarda!» esclama.

«Non sto mentendo.» alzo gli occhi al cielo, neanche lei è cambiata di una virgola. Tiro fuori il mio biglietto.
«Ecco il biglietto, questo dimostra che non sto mentendo.»

Senza neanche avere il tempo di fermarlo, Neal me lo strappa dalle mani e lo esamina.
«È autentico!»

«L'avrai sicuramente rubato a qualcuno.» sibila Iriza, puntandomi il dito contro.

E poi, Neal strappa a metà il biglietto.
«Giustizia fatta!» ride lui, buttando i pezzi a terra.

Io ho gli occhi e la bocca spalancati, scioccata. Ormai dovrei esserci abituata.
«Siete perfidi!» urlo, e molte persone si girano a fissarmi. Le ignoro. «E Neal, ricordati che potrei dire a tutti cosa ho fatto per te!»

Quest'ultimo arrossisce, preso alla sprovvista.

«A cosa ti riferisci? E come osi rivolgerti a lui con quel tono?!» sbraita la signora Legan.

«Già, non ti permettere!» le da man forte Iriza.

«Tolgo il disturbo...» do le spalle a tutti e tre, prima che possano aggiungere altro.

Vado un po' in giro per la grande sala, e proprio mentre sto per uscire, mi imbatto in delle signore che stanno discutendo animatamente.

«Sì, Susanna si è fatta male per proteggere Terence...» sobbalzo, non ne sapevo niente.. perché non mi ha detto nulla?

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