11. Al cancello delle rose

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Osservo il paesaggio che mi scorre sotto gli occhi dal finestrino, il tramonto colora il cielo di colori strabilianti, e dopo un po' lascia spazio al bagliore della luna e delle stelle.
Ma per il resto vedo solo boschi su boschi.

«Ci vuole del coraggio per venire vestita in quel modo, ci farà fare una figuraccia!» si lamenta Iriza con il fratello.

«Lasciamola fare, si divertiranno tutti a prenderla in giro!» esclama divertito Neal, alzo gli occhi al cielo, ignorandoli.

Iriza ridacchia.
«Hai proprio ragione Neal.» poi le spunta un sorriso che non le ho mai visto in faccia. «Oh ringrazio il signore, oggi potrò rivedere Anthony.» esclama con voce sognante, chi sarà mai? «Senti fratellino, pensi che ad Anthony possa piacere questo vestito?» chiede Iriza, voltandosi verso Neal.

«Sai che penso invece? Che riesci a perdere completamente la testa quando parli di Anthony!» sbuffa Neal, evidentemente infastidito.

«La cosa non ti riguarda, sono affari miei!» replica infine Iriza, piccata.

Così c'è un ragazzo che sta a cuore a Iriza, e si chiama Anthony. Non lo avrei mai immaginato.

«Candy.» mi chiama la signora Legan, voltandosi verso di me dai sedili davanti della macchina. Socchiude gli occhi e sembra quasi minacciarmi con lo sguardo.
«Ascoltami attentamente, la zia degli Andrew, la signora Elroy, da moltissima importanza all'estrazione sociale delle persone. Per cui al ricevimento tu faresti meglio a tenerti in disparte.»

«Va bene!» rispondo subito, cercando di non mostrarmi impaurita. Sono anche parecchio agitata.

Ricomincio a guardare fuori dal finestrino, e la strada mi sembra molto familiare. Ma se non mi sbaglio...questa è la strada che porta al cancello, il luogo dove ho incontrato il mio adorato principe. Anche se so che non era lui, principalmente per la differenza di età. Però erano così uguali...

Capisco che siamo arrivati alla villa degli Andrew appena vedo il cancello in cui era seduto il ragazzo biondo, e noto una cosa che non notai la scorsa volta. Il cancello, e poi appena lo varchiamo anche il grande giardino, è popolato da rose di ogni tipo e di ogni colore, ne sento persino il profumo delicato. Chissà chi se ne prende cura così bene.

Appena arriviamo davanti l'abitazione, mi ricredo sulla casa dei Legan. Questa è una vera villa, questo è decisamente un castello. Nel grande giardino è pieno di opere scultoree, e l'edificio si staglia con una costruzione in pietra, proprio come una reggia. È stupenda, e appena davanti il portone vedo Ster ed Archie, mi pento per un secondo di essere venuta. Questo posto non è per me e per il vestito miserabile che indosso.

«Ciao Candy!» mi salutano entusiasti, mentre scendo dalla macchina. Sono vestiti con quella strana gonna, il kilt scozzese, come il mio principe tanti anni fa.
«Benvenuta fra noi!» continuano a dire contenti, sorridendomi a trentadue denti.

«Ciao Stear! Ciao Archie!» li saluto con gioia.

«Ero sicurissimo che saresti venuta.» dicono contemporaneamente. Si guardano con gli occhi spalancati. «Oh! Allora anche tu l'hai mandato!» esclama Stear divertito.

«Sì, certo anche io.» risponde Archie con fare ovvio.

«Abbiamo avuto..» comincia a dire Stear.
«La stessa idea!» conclude Archie. E si danno il cinque.

Sorrido intenerita. Ora che li vedo così vicino, posso ben notare che hanno una complicità davvero unica. Devono essere molto legati tra di loro.

«Buonasera, siamo molto felici di rivedervi.» Stear raggiunge la famiglia Legan, con tono ora molto formale.

«La zia Elroy vi sta aspettando nel salone grande.» annuncia Archie.

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