30. Sono l'uomo ragno

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Ho così tante cose da dire a Miss Pony e Suor Maria che non so da dove cominciare. Osservo il foglio bianco, e improvvisamente mi viene in mente la faccia di...Terence?! Scuoto energicamente la testa, posando la penna e alzandomi di scatto dalla scrivania.
Non perderò il mio tempo a scrivere di lui. È troppo indisponente e pieno di sé.

«Candy, posso entrare?» sento bussare alla porta, è Patty.

«Avanti!» esclamo, vedendola entrare di soppiatto. «Ciao Patty!» le sorrido, andandole incontro.

Patty arrossisce e sorride, è davvero timida questa ragazza, ma adorabile.
«Ecco...ho incontrato un ragazzo con gli occhiali che mi ha pregato di darti questa lettera! Tieni.» mi passa la lettera che ha in mano.

«Oh, sarà di Stear. Tante grazie Patty.»
apro la lettera, e subito spalanco gli occhi.
«Ma che cos'è questa roba?!» esclamo.

Nella lettera ci sono delle lettere e delle righe. «Patty, guarda anche tu.»

Lei indietreggia, scuotendo la testa.
«No, non posso leggere le lettere degli altri!»

«Su, non esagerare. E poi non è una lettera normale, è un codice.» ridacchio.

Patty si avvicina e da una sbirciatina alla lettera, un po' timorosa.
«Ma certo! È l'alfabeto Morse.» esclama.

«Cosa?! Ma non è l'alfabeto che si usava una volta per i telegrammi?» chiedo confusa, non capendo perché Stear mi abbia mandato una cosa del genere.

Patty annuisce e subito dopo alza lo sguardo.
«Guarda là!» mi dice indicando la finestra.

Mi giro e fuori vedo una luce abbagliante che viene dalle stanze dei ragazzi. Apro la porta finestra che da sul mio spazioso balcone.

«I segnali con la luce corrispondono alle lettere!» esclamo cercando di decifrare la lettera. «Patty, aiutami tu.» la supplico, porgendole la lettera.

«Allora...dicono...» Patty cerca di capire guardando sia la lettera sia la luce. «Abbiamo...cio..cco..cioccolata!»

Sorrido.
«Hanno della cioccolata?»

Patty continua a leggere.
«Vieni qui...per favore.»

Vado verso il balcone e guardo giù, non c'è nessuno. Prendo la corda che tenevo sotto il letto in caso di situazioni come questa. Fortunatamente la stanza dei miei amici è proprio davanti quella mia, essendo anche la loro una stanza speciale, ci sono solo degli alberi a dividerci.

«Patty, perché non vieni con me?» le propongo.

«Oh, no Candy! Ma poi dove stai andando?» aggrotta le sopracciglia, preoccupata.

«Vado a trovare Stear e Archie!» dico con tono ovvio.

Patty si prende il viso tra le mani.
«Candy, cosa dici! Lo sai bene che è contro il regolamento!»

Scrollo le spalle.
«Non farlo Candy!»

«Piano, vuoi che mi scoprano Patty? Ti porterò della cioccolata.» mormoro.

Lancio la corda che si aggrappa ad un ramo, era parecchio che non lo facevo. Faccio l'occhiolino a Patty, mi aggrappo alla corda e comincio a volare tra gli alberi.
Finalmente arrivo alla stanza dei ragazzi, la vedo grazie alla luce accesa, l'unica tra l'altro.

Lo slancio che faccio per atterrare sul balcone però è troppo eccessivo, e finisco per cadere fragorosamente con il sedere per terra.

Faccio una smorfia di dolore e mi massaggio il mio didietro, notando Archie che viene verso di me, con una candela in mano. Mi aiuta subito ad alzarmi da terra, e prima di farci scoprire mi porta dentro la stanza.

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