63. Sono davvero senza speranza

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«...e hai anche il coraggio di ribattere quando dico che sei senza speranza?» esclama infuriata la direttrice, mentre si alza di scatto dalla scrivania del suo ufficio.

«Non so come scusarmi.» mormoro dispiaciuta.

«Sai, William è un nome molto diffuso.» mi fa presente, con tono duro.

«Beh, non è stata l'unica ragione.» cerco di giustificarmi. «Ho sentito dire che aveva molte proprietà, e una villa sul lago.»

«Ci sono molte persone con ville sul lago.» ribatte, avvicinandosi a me.

«Ha ragione...» balbetto, e dire che volevo farle cambiare idea su di me.

«Quindi, che hai intenzione di fare?» la guardo confusa, non capendo a cosa si riferisca, quindi continua. «Parlo del signor MacGregor. Il dottor Frank non ha più molta fiducia in te.» mi spiega.

«Io... vorrei continuare!» dico frettolosamente. «Voglio prendermi cura di lui.»

Annuisce decisa, guardandomi torvamente.
«Bene, lavora sodo.»


Ormai è da qualche giorno che il signor MacGregor è un mio paziente, e sto cercando di fare del mio meglio. Mi prenderò cura di lui come farei con lo zio William.
Non è un'impresa facile, è proprio come lo descrivevano gli altri, ma cerco di essere sempre disponibile.

Mentre poso un vaso di fiori in un tavolino, lui si sveglia.
«Ben svegliato signor MacGregor, come si sente?» sorrido.

«Porta via quei fiori, li detesto!» beh, almeno mi ha rivolto la parola oggi, potrei presentarmi decentemente finalmente.

«Vorrei scusarmi con lei per l'incomprensione dell'altra volta.» esclamo. «Volevo presentarmi, mi chiamo Candy e mi prenderò cura di lei, sarò la sua infermiera!»

«Che bel nome!» non ci posso credere, un complimento, strano. «Non ti si addice affatto.» come non detto.

Ridacchio imbarazzata.
«Ehm...non posso negarlo.»

«E ora porta via quei fiori, in fretta!» urla di nuovo, mi precipito fuori dalla stanza.

Il giorno dopo mi trovo fuori nel giardino, e sento varie chiacchiere preoccupate da parte dei dottori e infermieri. Mi avvicino per ascoltare meglio.

«Avete sentito delle problematiche in Europa? C'era da aspettarselo! La Germania e l'Austria si stanno preparando alla guerra.»

«Speriamo che l'America non venga coinvolta... la Francia e il Regno Unito sono già in pericolo.»

«La pace attuale non durerà a lungo.»

Vedo arrivate di corsa la direttrice Mary Jane.
«Devo chiedervi di evitare simili argomenti, potrebbero turbare i pazienti!» esclama rivolta agli infermieri che stanno confabulando tra loro. Si scusano e vanno via di tutta fretta.

Poi vede me.
«Buongiorno signorina senza speranza!»

«Ah, buongiorno!»

Viene di fretta verso di me e mi porge una lettera. Certo che per la sua età cammina davvero veloce.
«C'è una lettera per te, non leggerla durante il tuo turno!»

Sorrido felice e la esamino, viene da Londra! Ora devo andare a controllare il signor MacGregor, ma poi potrò leggerla.

Oggi sembrava un po' giù di morale, però non ha mancato a rispondermi male come al solito. Si è messo a dormire quindi mi arrampico nel bellissimo albero che c'è fuori dalla sua finestra, e apro la lettera con un sorriso. Ci sono quattro fogli dentro.

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