Annie, Suor Maria, Miss Pony e gli altri bambini dell'orfanotrofio continuano ad urlarmi di scendere giù dall'albero. Il mio albero in cima ad una collina.
L'ho soprannominata "La collina di Pony".
È un posto verde, pieno di tutti i tipi di fiori che potreste mai immaginare. È primavera e la dolce brezza mi scompiglia i capelli lunghi, facendomi finire qualche boccolo davanti gli occhi. Mi piace stare qui, quando magari litigo con qualcuno mi rifugio sopra il mio grande albero. Ma soprattutto, mi fa sentire libera stare nei posti alti. E questo enorme albero è proprio gigante, e si vede tutto il magnifico paesaggio della mia cara America.«Signori e signore, spostatevi tutti, ora scendo!» esclamo con tono plateale, e per poco a Miss Pony e a Suor Maria non viene un infarto.
Salto giù rapidamente e atterro su due piedi al suolo senza farmi un graffio, queste acrobazie sono all'ordine del giorno per me. Miss Pony dice che se continuo a comportarmi da maschiaccio nessuno vorrà mai adottarmi. Ma io non voglio essere adottata, infatti ogni volta la domenica, quando alcune coppie vengono all'orfanotrofio per adottare uno di noi, io mi comporto sempre male, facendoli scappare tutti.
Non voglio abbandonare Annie e gli altri, io sto bene qua.«Candy, mi hai fatto spaventare.» Annie viene da me e mi abbraccia forte, mentre Miss Pony e Suor Maria mi guardano esasperate. So che mi vogliono bene, ma a volte proprio non sanno come darmi una raddrizzata. Sono sempre preoccupate per me. Però so che mi amano anche per questo mio lato un po' pazzo.
***
Io ed Annie, dopo che tutti sono tornati a farsi gli affari propri, ci siamo messe sotto l'albero per fare qualche corona con i fiori. È una delle cose che ci piace più fare, questo e anche ballare in mezzo alla collina con passi scoordinati. È divertente, anche se Tom, ogni volta che ci vede ci prende in giro dicendoci che siamo delle ballerine orribili. Ma a me non importa, mi basta divertirmi.
«Sai Candy, certe volte mi chiedo come deve essere avere una mamma ed un papà.» sospira Annie, e con una stretta al cuore noto che ha gli occhi lucidi.
Annie è una bambina così sensibile, al contrario di me. Io sono una chiacchierona di prima categoria, sono gioiosa e sprizzo sempre felicità da tutti i pori.
Mentre Annie è una bambina molto silenziosa, ma educata e dolce.Quando ci hanno trovate, non sapendo i nostri cognomi, ad entrambe ci hanno affibbiato il cognome "White" proprio perché quella sera la neve era bianca e candida. Miss Pony e Suor Maria ci raccontano sempre di quella fredda sera invernale, quando appunto ci hanno trovate. Mi sento in dovere di proteggerla da tutto e da tutti, siamo piccole, ma io capisco molte cose dai suoi comportamenti. Non riesce ad accettare il fatto di non avere dei genitori, ma io l'ho accettato fin da subito. Considero i miei genitori Miss Pony e Suor Maria.
«Annie, finché qualcuno non ti adotterà, ti farò da papà, ok?» ribatto sorridendole.
«Oh Candy...» vedo che gli occhi le si riempiono di lacrime, e mi abbraccia. «E io ti farò da mamma, finché qualcuno non ci adotterà insieme, non voglio separarmi da te.»
🥰
-giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
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White roses & freckles
RomanceAmerica, inizio del Novecento. Mentre trascorre la sua infanzia presso un orfanotrofio, Candy White viene adottata da una ricca famiglia. Ma il suo ruolo tra le pareti domestiche è quello di compagna di giochi per i pestiferi figli dei padroni di c...