56. Porto di Southampton

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Nella gif Cooky, interpretato da Lucas Jade Zumann.

Dopo qualche ora che stavo camminando per le strette vie di Londra, ho incontrato un contadino che gentilmente mi ha dato un passaggio al porto di Southampton

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Dopo qualche ora che stavo camminando per le strette vie di Londra, ho incontrato un contadino che gentilmente mi ha dato un passaggio al porto di Southampton.

Gli ho raccontato che cercavo una nave per imbarcarmi fino in America, così lui mi ha scritto una lettera di presentazione per un suo amico, che ha una compagnia di navigazione. Giunta al porto mi sono messa subito alla ricerca di questa persona.
Così, con la mia valigia in mano, mi avvicino al mare e osservo le navi. Anche Terence ha preso una di queste per andare in America.

Chiedo a varie persone se conoscono questa compagnia di navigazione.
«Ma è molto conosciuta mi hanno detto.» esclamo mentre due uomini mi guardano come se fossi pazza, poi come colti da un'improvvisa illuminazione mi rispondono.

«Ah! Infondo a quella strada c'è una compagnia di navigazione molto conosciuta, prova a chiedere a loro.» ringrazio e mi incammino nel punto che mi hanno indicato.

Dopo aver ricevuto un altro "no, non conosco questa compagnia", delusa e frustrata, mi arrendo e mi siedo su una panchina. Tutti questi marinai hanno cose importanti da fare, figuriamoci se possono dar retta ad una ragazzina sperduta come me in cerca di una compagnia di navigazione. Spero solo che quel contadino non mi abbia dato l'indirizzo di una persona che non esiste, eppure sembrava così simpatico.

Mi giro di scatto, attirata dal rumore di alcuni passi, e la mia valigia non c'è più. Un ragazzo cammina disinvoltamente, con appunto la mia piccola valigia in mano.

Mi alzo di scatto.
«Al ladro!» urlo senza pensarci, raggiungendolo.

«Che? Ladro io?» ribatte perplesso, fermandosi a guardarmi. «Bada a quello che dici, altrimenti vedrai!»

«Allora spiegami perché hai preso la mia valigia!» sbotto con incredulità.

Questo ragazzino sembra più piccolo di me, però è più alto, ma di davvero poco. Ha una chioma castana ribelle, coperta da un capellino. Due grandi occhi color marrone, tendenti al verde.

«Perché sono un facchino, il mio lavoro è quello di portare le valigie degli altri.» mi risponde con fare ovvio.

«Tu fai il facchino...?» replico, addolcendo un po' il tono. «Mi dispiace, non ho abbastanza denaro per pagarti.»

Faccio per riprendere la valigia, ma lui inizia ad incamminarsi.
«Sono sfortunato, ma andiamo ugualmente.»

«Aspetta un momento!» lui continua a camminare e così mi affretto a raggiungerlo. «Ti ripeto che non ho soldi, non posso pagarti.»

«Non mi importa niente se non hai soldi, visto che ci sono ti accompagno e ti porto la valigia, d'accordo?» mi guarda con la coda degli occhi, un leggero sorriso stampato in volto. «Dove sei diretta?»

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