25. Collezionista di lentiggini

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Il rumore della nave si unisce a quello delle onde. La musica che proviene dalla sala è ritmata e piacevole.

Sbatto le palpebre, gli occhi umidi dal freddo, e mi scosto un ciuffo ribelle dal viso. Il vento si è fatto ancora più gelido e il ponte della nave è percorso da una nebbia fitta, il mio vestito bianco quasi si mimetizza.

Distolgo lo sguardo dall'acqua scura e agitata, e mi incammino all'interno, però mi fermo subito di scatto. Al di là della nebbia, mi sembra di scorgere una persona. Mi avvicino di qualche passo, e quando la visuale si fa più chiara, riesco a distinguere l'immagine di spalle di un ragazzo.

Se ne sta sul parapetto della nave, sporgendosi per metà della sua altezza. È intento ad osservare la profondità del mare, e ha come l'aria di volersi gettare in acqua da un momento all'altro.

Preoccupata mi avvicino ulteriormente, ma appena sono solo a pochi passi da lui trattengo il respiro, il cuore mi batte così forte da farmi male.

«Anthony...» sussurro, con le labbra tremanti.

Quel ragazzo gli assomiglia così tanto... la stessa postura di chi sembra assorto in qualche pensiero, i capelli morbidi accarezzati dal vento...

Lo guardo come se fosse una calamita, non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso. La nebbia nasconde il profilo del ragazzo, e mi sento il petto schiacciato da un peso insopportabile.

Somiglia davvero molto ad Anthony. In realtà, il ragazzo che ho davanti è molto più alto e atletico, ma la somiglianza resta comunque impressionante.

Ad un certo punto la nebbia si sposta, e rende chiaramente visibile il profilo del giovane. Sobbalzo, continuando a fissarlo. Sta piangendo...

Mi è sembrato di scorgere un luccichio in quello sguardo rivolto, quasi con aria di sfida, all'oscurità della notte.

Esito, sentendo di aver assistito a qualcosa che non avrei dovuto vedere, ma non riesco ad andarmene. Mi ricorda il profilo di Anthony quando, a volte, guardava in lontananza con quell'aria triste.

«Chi è?»

Ad un tratto il ragazzo si volta, parlando con voce decisa. Ha un forte accento inglese, e ha usato un tono che si addice poco alla sua immagine triste di spalle.

Due occhi blu, scuri come il mare sotto di noi, si puntano nei miei. Così, inizio a balbettare.
«Scusami... mi sembravi così triste... avevo paura che ti volessi buttare in mare...»

«Triste? Io?» si indica con il dito, e scoppia in una fragorosa risata. «Questa è bella! E così io sarei triste e starei per buttarmi in mare?»

Non la smette più di ridere a crepapelle, e inizio ad innervosirmi, sentendomi presa in giro. Questa persona non corrisponde affatto a quella del giovane di spalle che assomiglia ad Anthony. La luce che ho visto poco fa nei suoi occhi doveva essere stato un abbaglio.

«Che ci fai qui a passeggiare da sola? Nel salone c'è la gran festa di capodanno.» mi chiede lui con evidente ironia.

«Non amo molto le feste.» rispondo con aria indifferente, ormai indispettita.

Il ragazzo si mette nuovamente a ridere.
«Come no, dì piuttosto che non hai nessuno con cui ballare.»

«Ti sbagli!» ribatto, rivolgendogli un'occhiata irritata.

«Non ti offendere, signorina tutte lentiggini. Se ti arrabbi ti si vedono ancora di più.» si avvicina improvvisamente al mio viso e fa un fischio. «Ma guarda che esagerazione! C'è davvero una faccia dietro a tutte quelle lentiggini. Poverina...»

Gli rivolgo uno sguardo tagliente.
«Bè, mi dispiace tanto per te, ma io adoro le mie lentiggini! Vorrei persino averne di più! Immagino che la tua sia tutta invidia, visto che non ne hai nemmeno una!»

«Ah! Quindi sei una collezionista di lentiggini!» finge un'aria sorpresa e si avvicina ancora, passandosi una mano tra i capelli castani mossi dal vento. «Quindi vuoi dire che vai orgogliosa anche di quel tuo nasino all'insù?»

No. Questo sguardo canzonatorio non assomiglia affatto a quello di Anthony.

«Naturalmente! E pensa che per averlo così all'insù, me lo schiaccio apposta ogni giorno!» presa dalla rabbia, mi premo all'insù di proposito il naso.

Questo ragazzo continua a sottolineare tutti i particolari fisici di cui mi preoccupo maggiormente.

«Sei proprio un tipetto vivace.» ridendo, il ragazzo si gira incamminandosi lungo il ponte. «Meglio scappare, prima che tu mi morda. Buon anno nuovo! È stato divertente conoscerti, signorina tutte lentiggini.» alza un braccio in segno di saluto, e sparisce fischiettando nella nebbia.

Lo osservo allontanarsi e gli faccio una smorfia. Sono arrabbiata con me stessa per essermi fatta abbindolare per un attimo, ingannata dalla apparente somiglianza con Anthony.

«Signorina Candy, la stavo cercando.» fa la sua comparsa George, e mi affretto ad assumere nuovamente un'espressione degna di una signorina. «Questa notte la nebbia è molto fitta, come potrei giustificarmi con il signor William se lei dovesse accidentalmente cadere in acqua?»

«Mi perdoni...» replico con sincerità, incamminandomi al suo fianco. «Senta, George... prima non ha per caso incontrato un ragazzo?»

«Si riferisce al signorino Granchester?» constata lanciandomi un'occhiata veloce.

«Ah, quindi quel tipo si chiama Granchester.» ribatto con voce amara.

«Esattamente. Credo faccia parte di un'illustre e nobile famiglia inglese.» mi fa sapere.

«Cosa? Quel ragazzo arrogante e sfacciato sarebbe un nobile?» spalanco la bocca oltraggiata.

«È successo per caso qualcosa con il signorino?» mi chiede preoccupato George.

«No... è che mi sembrava assomigliasse un po' ad Anthony...»

«Al signorino Anthony...?» mormora l'uomo, fermandosi.

Non riuscendo a sopportare lo sguardo addolorato di George, gli rivolgo un bel sorriso.
«Ah, ma ho fatto un grande errore!» dico con aria contrariata. «Non c'entrava proprio un bel niente con Anthony! Quello sarebbe un nobile? Anthony sì che era signorile, ed era nobile in tutti i sensi, non crede?»

George non risponde e abbassa lo sguardo, e in silenzio raggiungiamo la mia cabina.

«Fra tre giorni arriveremo in Inghilterra. Dorma bene.» mi augura George davanti la porta, continuando a distogliere lo sguardo.

«Grazie. Buonanotte, George.» mormoro, ma lo richiamo con voce allegra. «Buon anno nuovo, George! Spero che questo nuovo anno ci riservi solo cose belle!»

Lui si ferma e si volta lentamente.
«Questo è il mio augurio anche per lei, signorina Candy. Buon anno nuovo.» dice dolcemente, chinando profondamente il capo.

Questo nuovo anno, sono sicura, sarà più positivo.

Finalmente è arrivato il mio amore. 😍
Spero amerete questo ragazzo quanto lo amo io, è un personaggio complicato da capire.
-giuro solennemente di non avere buone intenzioni.

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