Appena entro nella mia stanza mi precipito subito nel letto e apro la scatola che mi ha mandato George.
«Uh, caramelle!» tante palline colorate sono incartate dentro la scatola, mi volto verso Franny, che è seduta davanti alla scrivania a studiare. «Ne vuoi una, Franny? Me le hanno portate quei due miei amici di prima. Sembrano davvero buonissime!» esclamo entusiasta.
Un colpo secco mi immobilizza e osservo Franny che ha appena chiuso il libro che stava leggendo.
«Ti ho già detto che a me non piace perdere tempo a chiacchierare!» mi urla contro, il sorriso mi muore sulle labbra. «Non sopporto le persone come te!»Rimango in piedi davanti al letto, con la scatola di caramelle ancora tra le mani, Franny mi da le spalle e riapre il suo libro. "Non sopporto le persone come te". Non me lo aveva mai detto nessuno... non capisco perché si sia infuriata così. Ma farei meglio a lasciarla in pace.
«Signorina senza speranza!» mi richiama la direttrice, mi volto. «C'è posta per te.»
«Che bello!» prendo le lettere che mi sta porgendo e le sorrido contenta, mi guarda in modo torvo.
«Ultimamente ne ricevi spesso.» mi fa notare, sorrido imbarazzata.
Archie e Stear mi scrivono sempre più spesso, e anche Annie. Sono dei veri amici.
Franny mi passa accanto senza degnarmi di uno sguardo, la osservo dispiaciuta. È anche grazie ai miei amici che sono riuscita a superare le dure parole di lei...
«Hai sentito? Il principe Austriaco è stato ucciso! Pare che l'assassino fosse serbo.» mi volto di scatto a queste parole, a pochi passi da me ci sono degli infermieri che confabulano tra loro. «Ci saranno di sicuro delle conseguenze...»
Sospiro, queste notizie mi spaventano. Spero non succeda niente di brutto, ma ho una brutta sensazione. Come se ci fossero delle nubi minacciose. Eppure questa è una mattinata così bella e soleggiata, sembra impossibile che nel mondo stiano accadendo cose del genere.
Mi dirigo verso la finestra della camera dei pazienti per prendere un po' di aria, e mi stiracchio. Mi guardo intorno, la vegetazione è sempre più rigogliosa, e il sole sempre più splendente. Finalmente abbiamo messo le uniformi estive, quanto mi piacerebbe darmi una rinfrescata ed andare a nuotare al lago. Magari insieme a Archie, Stear, Annie e anche Patty se dovesse venire qui.
«Che bella che è signorina Candy! Guardava fuori dalla finestra con una tale eleganza.» mi volto verso la vocina acuta che ha appena parlato, e arrossisco.
«In realtà stavo sognano a occhi aperti!» sorrido e faccio l'occhiolino alla dolce bambina che è sdraiata nel lettino. «Ma non dirlo alla direttrice, d'accordo?»
«Okay!» la bimba mi sorride in modo furbo. «Ma tu portami qualche libro illustrato, mi annoio!» esclama poi.
«Anche a me!» esclamano altri bambini.
«Certo, voi comportatevi bene!» esclamo ridacchiando, uscendo dalla stanza.
Mi dirigo verso la città, che è popolata da molta gente. Mi guardo intorno e vedo un chiosco, devo dire che ho proprio voglia di un gelato, e sembra che lì ne vendano.
«Buongiorno, vorrei un gelato, per favore!» dico all'uomo dietro al chiosco, lui annuisce con un sorriso. «Avrebbe mica anche dei libri illustrati?» chiedo.
Lui si guarda intorno.
«Dovrebbe esserci qualcosa del genere da quella parte...» indica una pila di giornali e libri.Comincio a rovistare, fin quando ad un certo punto, nella prima pagina di un giornale, vedo una foto di un viso molto familiare.
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White roses & freckles
Roman d'amourAmerica, inizio del Novecento. Mentre trascorre la sua infanzia presso un orfanotrofio, Candy White viene adottata da una ricca famiglia. Ma il suo ruolo tra le pareti domestiche è quello di compagna di giochi per i pestiferi figli dei padroni di c...