73. Non ti abbandonerò

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«Terence!» la figura minuta di Susanna mi si para davanti, entusiasta. «Hai visto i risultati? Congratulazioni, sono felicissima!»

Spalanco gli occhi, non dirmi che...

«Tu sei Romeo e io Giulietta! Meno male, se Romeo non fossi stato tu non mi sarebbe importato di fare Giulietta.» esclama.

Un sorriso mi si stampa in faccia.
«Dove sono i risultati?» chiedo contento, cominciando ad incamminarmi.

Però appena svolto l'angolo mi imbatto in due miei colleghi, che non mi vanno particolarmente a genio.

«Congratulazioni, Terence Baker.» dice uno di loro, ghignando. Stringo i pugni per contenere la rabbia.

«Come previsto hai avuto il ruolo da protagonista!» si intromette l'altro.

«Non è quello il mio nome!» urlo, non riuscendo a contenermi. «Non mi chiamo Terence Baker. Chiamami usando il mio vero nome!»

«Non devi nasconderlo, lo sanno tutti che in realtà tua madre è Eleanor Baker.» ridacchiano, prendendosi gioco di me.

«E allora?» sibilo tra i denti.

«Niente, ti invidiamo un po'. Essere figlio di un'attrice famosa ha i suoi vantaggi.»

Furioso, mi lancio addosso a loro.
«Come osi?!» lo prendo per il colletto. «Cosa stai insinuando?»

«Terence!» urla Susanna spaventata, ma la sua voce mi arriva ovattata. «Per favore smettila!»

Mi strattona via e io comincio ad uscire dalla porta, andando verso l'ufficio del mio capo.

«È permesso? Vorrei parlarti.»

«Vieni pure, anch'io volevo parlarti di una cosa.» entro e noto che è davanti la finestra, la folta barba nera e un calice di vino in mano.

«Darti la parte di Romeo è stata una decisione difficile.» comincia a dire, sorridendomi.

«È proprio di questo che si tratta.» lo interrompo, mi fa cenno di andare avanti. «Credo di essermi guadagnato quel ruolo, ho ragione?»

Passano dei secondi in cui lui sorseggia il vino, io attendo una risposta, rigido davanti la sua scrivania.

«Cosa intendi dire?» chiede.

«Beh, non ci sono state pressioni esterne. Vero?» chiarisco.

«Ti riferisci ad Eleanor Baker?» mi osserva con la coda dell'occhio, mentre guarda fuori dalla finestra. Annuisco. «Mi ritengo personalmente offeso dalle tue insinuazioni!» ribatte duramente, cambiando completamente tono di voce.

«A teatro contano solo le tue abilità nella recitazione!» continua poi. «Non importa chi sia tua madre, se non sai recitare, sei fuori. Non ascoltare tutto quello che ti dicono.» ora sorride. «Sei stato selezionato da me e dal mio staff. Non devi dubitare di te stesso.»

Abbasso lo sguardo, sentendomi in colpa.
«Mi perdoni, è come dice lei. Ho dubitato di me stesso.»

«Che gli altri parlino male di te fa parte del lavoro. Insinuazioni come questa saranno all'ordine del giorno.»

Mia madre, Eleanor Baker. Non posso ancora reggere il confronto, ma non posso fingere che non sia mia madre. Ma la supererò, io diventerò un grande attore.
Spero tanto che Candy venga a vedermi recitare a broadway, quello di Romeo sarà il mio primo ruolo da attore protagonista, e voglio che lei lo veda.

***

«Non posso crederci, signorina senza speranza.» esclama la direttrice Mary Jane, arrossisco imbarazzata ma compiaciuta. «Hai fatto pressioni al direttore Leonard...»

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