L'erba è soffice sotto di me, e il mio grande albero, su nella collina di Pony, mi protegge dal sole caldo che c'è oggi. Osservo una farfalla che si posa con dolcezza su un fiore di fianco a me, rimanendo lì a godersi anche lei questa brezza calda.
La mia quiete però viene spezzata dal suono di un auto in lontananza, quindi con curiosità mi alzo in piedi, cominciando a scendere dalla collina. La macchina è parcheggiata proprio davanti la casa di Pony, e vedo uscire due persone. Capisco subito chi sono, e il mio cuore comincia a battere in modo frenetico. Cosa saranno mai venuti a fare i signori Brighton, due persone così ricche, in un posto così modesto?
Noto Miss Pony e Suor Maria accoglierli dentro, e sembrano abbastanza confuse. Sicuramente gli porteranno nel loro ufficio, così decido di seguirli, con un impeto di curiosità.
Faccio attenzione a non farmi beccare, e per mia fortuna lasciano la porta dell'ufficio socchiusa. Con passo felpato mi avvicino, e accosto l'orecchio alla porta di legno.
Probabilmente mi sono persa nei pezzi di conversazione, e infatti la prima frase che sento basta per far ribaltare tutto il mio mondo.
«E quindi volete adottare Annie? Ve lo assicuro, sarà felicissima.» sento esclamare in modo emozionata da Miss Pony.
Mi allontano di scatto, Appena sento quelle parole. Annie se ne va. Come farò senza di lei? Accetterà sicuramente, ma non posso non essere felice per lei. Avrà finalmente dei genitori.
Non riuscendo a sentire altro corro da lei che è nel retro della casa a distendere i panni, oggi è il suo turno.
«Annie!» urlo, con le lacrime agli occhi.
Annie immediatamente si volta e viene verso di me.
«Candy, che succede?» mi chiede, preoccupata bello vedermi così stravolta.«I signori Brighton, ricordi? Sono qua.» replico, con il fiatone dato dalla corsa per raggiungerla.
Spalanca gli occhi azzurri, non riuscendo a non trattenere un sorriso.
«Cosa?! E perché?»Senza risponderle l'abbraccio forte a me, cercando di fermare le lacrime.
«Candy.» esclama con tono autoritario, volendo delle spiegazioni.La osservo con esitazione.
«Gli ho sentiti parlare con Miss Pony e Suor Maria, Annie... ti vogliono adottare. Oggi credo.» Annie spalanca gli occhi e la bocca contemporaneamente e le cade di mano il cesto con la biancheria.«Candy io... tu... avrò dei genitori, non ci posso credere... Ma tu?» balbetta, prendendomi per le mani. Sembra confusa e agitata, ma non le ho mai visto quel luccichio negli occhi. Io invece mi sento spenta, vedendo quanto è felice, anche se dovrei essere gioiosa anche io per lei.
«Io nulla Annie, accetterai?» le chiedo. Che domanda stupida.
«Oh Candy... come faccio a non accettare?» mormora quasi mortificata, con la voce che le trema.
Ad un certo punto sentiamo dei passi dietro di noi.
«Annie, dobbiamo parlarti.» annuncia Miss Pony, un sorriso caloroso in volto.
«So già tutto, me l'ha detto Candy.» annuncia Annie, guardando i Brighton che sono appena comparsi dietro Miss Pony.
Corre da loro e gli abbraccia, ringraziandoli tra le lacrime.
***
Ormai è quasi sera, il sole a breve tramonterà. Ho potuto passare un'intera giornata con Annie ricordando tutti i bei momenti passati insieme. Non riesco ancora ad accettare questa cosa, i signori Brighton ci separeranno tra pochi minuti. Miss Pony e Suor Maria hanno cercato di consolarmi prima, ma senza successo, sanno quanto sono legata ad Annie.
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White roses & freckles
RomansaAmerica, inizio del Novecento. Mentre trascorre la sua infanzia presso un orfanotrofio, Candy White viene adottata da una ricca famiglia. Ma il suo ruolo tra le pareti domestiche è quello di compagna di giochi per i pestiferi figli dei padroni di c...