81. Idee strampalate

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Nella gif Stear Andrew.

«Non hai bisogno di vedere un medico per una sciocchezza del genere!» esclama mia sorella Iriza, infastidita

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«Non hai bisogno di vedere un medico per una sciocchezza del genere!» esclama mia sorella Iriza, infastidita.

Accelero il passo, continuando a camminare per i corridoi affollati dell'ospedale.
«Ehi, guarda che neanche a me piace venire in ospedale.» replico impassibile.

«E poi così rischiamo di imbatterci in quella stupida di Candy.» aggiunge Iriza, fingendo un conato di vomito.

Alzo le spalle, fingendo indifferenza.
«Non ci avevo pensato...»

E proprio come se l'avessimo chiamata, Candy sbuca da dietro un corridoio. Appena ci vede si ferma davanti a noi, confusa.

Mia sorella incrocia le braccia al petto.
«Candy, è sempre un dispiacere...»

«Idem per me.» alza gli occhi al cielo e si sistema un ricciolo biondo dietro l'orecchio.

«Ho saputo le ultime novità... dunque Terence ti ha scaricata.» Iriza sfoggia uno dei suoi soliti ghigni perfidi, divertita.

Io faccio finta di niente mentre cerco di mettere in bella mostra il mio dito fasciato. Candy dopo le parole di Iriza spalanca gli occhi.

«Non che la cosa mi abbia sorpreso, chiaramente non stava facendo sul serio con te.» continua mia sorella, scoppiando a ridere. Ridacchio pure io, con noia. È sempre la stessa storia ormai. «Sei andata fino a New York per farti mollare!» continua a prenderla in giro.

Vedo Candy stringere i pugni e deglutire. Forse si sta arrabbiando, ma mia sorella Iriza continua, divertita.
«Davvero patetico, non trovi? Ha preferito addirittura una storpia come Susanna a te...»

«Non parlare di Susanna in questo modo! Non te lo permetto!» sbotta infine Candy, gli occhi verdi in fiamme.

«Ho solo esposto i fatti...» sibila Iriza.

«Susanna è una persona molto migliore di te!» Candy ci oltrepassa. «Il dovere mi chiama.» dice duramente, e sparisce dalla nostra visuale.

Iriza digrigna i denti, con rabbia.
«Migliore di me? Ma come si permette?! Io non sono affatto inferiore a Susanna!» strilla, prendendomi per un braccio e trascinandomi via. «Odiosa come sempre!»

Usciamo dall'ospedale, Iriza è in collera, ma ormai ci sono abituato.
«Sta a vedere, la farò cacciare da Chicago! Il suo posto è la casa di pony...»

La ignoro, mentre gli occhi verdi di Candy mi tornano in mente. Anche se stavolta non ho detto nulla, mi guardava con disprezzo. Di solito mi divertivo pure io a prenderla in giro insieme ad Iriza, ma ultimamente mi sembra di vederla con occhi diversi...

Io l'ho sempre trattata male, ma lei mi ha comunque salvato da quegli attaccabrighe. È stata gentile con me... e poi ora che ci penso è proprio carina.

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