43. Passeggiata notturna

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La primavera rende l'aria più dolce e profumata. Ma i giorni passano, e piano piano il sole si fa più caldo e rimane più a lungo visibile nel cielo.

L'estate è alle porte, Londra prende un aspetto stupendo in questa stagione. Io e i miei compagni di scuola facciamo lunghe passeggiate lungo il fiume Tamigi, e abbiamo anche indossato le uniformi estive. Ma quando ci riuniamo tutti nel giardino della scuola, si parla di un solo argomento: dove trascorrere le vacanze che stanno arrivando.

«Tra poco andremo in vacanza!» esclamo mentre mangio una gustosa mela rossa, sdraiata su nella collina.

Annie si volta a guardarmi con un enorme sorriso, quest'estate che sta arrivando spazza via tutte le cose brutte che sono successe.
«Prima stavo proponendo a Patty di trascorrere l'estate in Scozia! Tu che ne pensi Candy?»

«In Scozia? Perché?»

«C'è la sede estiva del collegio in Scozia.» mi informa Annie.

«Una scuola estiva? Interessante.» dico, continuando a sgranocchiare la mia mela.

«Candy, perché non vieni con noi?» mi propone Patty, che è seduta alla mia sinistra.

«Penso che mi piacerebbe andare in Scozia, ma io... non saprei.» vengo interrotta da una Suora.

«Signorina Candy, proprio non conosce le buone maniere. Voglio vederla seduta composta.» mi alzo di scatto. «Una signorina bene educata non si metterebbe mai sdraiata per mangiare qualcosa.»

«Sì, mi scusi...»

«Il nostro principale compito è quello di farvi diventare delle signorine estremamente educate, con molta classe. Ma con lei Candy sembra un impresa difficile, deve imparare ancora molte cose!»

«Sì Sorella ma...» non mi lascia continuare.

«Cerchi di non dimenticare più quello che le ho detto, ha capito Signorina Candy?» detto questo se ne va.

Mi do un pugno leggero in testa e ridacchio.
«Sono proprio una zuccona, non c'è niente da fare con me.» mi alzo da terra e mi rivolgo a Patty ed Annie. «Temo che non andrò in Scozia.»

«Non verrai alla scuola estiva?» chiede Annie dispiaciuta.

Scuoto la testa.
«In quella scuola ci saranno anche delle Suore e tu mi conosci Annie. A me piace giocare, saltare, arrampicarmi sugli alberi liberamente, senza pensare alle buone maniere.» mi fermo a riflettere e penso alla mia adorata Casa di Pony. «Forse tornerò in America, vorrei tanto rivedere Miss Pony, Suor Maria e tutti i bambini. Poi mi inginocchierei sulla tomba di Anthony, per salutarlo.»

«Oh Candy...» sorrido ad Annie.

Ad un certo punto sentiamo delle grida provenire da non molto lontano da dove siamo noi, e vediamo molti ragazzi accerchiati in un punto.

«Ma cosa succede?!» esclamo preoccupata.

«Terence sta facendo a pugni!» urla uno di loro.

Spalanco gli occhi, poi vedo Stear venire verso di noi.
«Archie e Terence si stanno battendo!»

«Ma com'è possibile? Possibile che Archie...» guardo Annie e Patty, che sembrano più preoccupate di me.

Ci avviciniamo, e cerco di ascoltare meglio cosa si stanno dicendo Archie e Terence.
«Ripetilo se hai coraggio!» urla Archie pronto a colpire ancora.

«Come mai te la prendi tanto? Solo perché ho detto che disprezzo l'America?» Terence fa il suo solito ghigno ironico, e si asciuga una goccia di sangue che cade da un taglio sul labbro.

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