11.

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Milano.
La sera tardi.

Sfoglio la nostra chat su WhatsApp. È ancora salvata con il nome « White ♥️» non ho mai avuto il coraggio di cambiare nulla. Anche le foto nella nostra cartella sono dentro il mio iPhone. Non ho mai avuto la forza di eliminare nulla. Neanche quando ero arrabbiato con lei ho avuto il pensiero di far sparire le cose. Leggo ogni cosa che ci scrivevamo. Sembravamo veramente uniti poi non so cosa c'è successo! Ogni «I love you» ogni « mi manchi. » «domani arrivo in Italia» « domani vengo a Malta da te» entrano dentro il mio petto. Il cuore si ribella e inizia a battere, scrivo sulla barra bianca ma poi cancello tutto. Non mi vuole vedere perché dovrei scriverle, solo per capire come stiamo. Due minuti dopo il telefono si illumina e il nome di Marco sullo schermo appare. Rispondo
“ ehi amico”
“ ciao simo stai bene? Ieri non ti sei fatto sentire”
“ sono stato in studio con il mio produttore. Avevo bisogno di staccare un po' la spina. ” chiudo la credenza e per terra cade un libro sbuffo. All'interno un biglietto. Respiro. Lo raccolgo da terra, appoggio il telefono, metto il vivavoce e apro il foglietto bianco.
Now that you're in my life, I smile more. I love you. Pupa "  come era potuto finire qua dentro e come ho potuto non trovarlo prima. Ora che c'ero io nella sua vita sorrideva di più. Non riesco più ad ascoltare nemmeno Marco. Mi siedo sulla sedia e cerco di respirare il più possibile.
“ Simone oh! Ci sei? ”
“ Marco scusa devo andare ti chiamo tra poco. Non mi sento molto bene”
“ Simone mi devo preoccupare? Vuoi che vengo da te?”
“ no no. È solo un po' di mal di stomaco. Ci sentiamo tra poco scusami” chiudo in fretta e accarezzò con un dito quelle parole. Che idiota sono stato! Prendo il libro e sfoglio ogni pagina con il pensiero che poteva esserci altro. Invece niente solo quel foglio. Lo scuoto un po' ma niente. Ero ancora paralizzato. Prendo il biglietto e faccio una foto. Salgo al pieno di sopra dove dormivamo insieme che da troppo tempo non passavo. Mi appoggio sul cuscino e ancora un po' del suo profumo c'è ancora.
“mi manchi pupellina” dico sottovoce. Porto le gambe vicino al petto e appoggio il bigliettino sotto i miei occhi. Mi sento uno stupido. Un cretino. Volevo solo in quel momento chiudere gli occhi e sperare di dimenticare ciò che avevo trovato. Dimenticare la chiamata di Marco nonostante non avesse detto nulla. Forse voleva andare a fare serata. Forse voleva passare solo la serata con me. Mi allungo verso la tasca del pantalone lungo, prendo il telefono e faccio una storia su Instagram.
We got lost when we should have held on. I miss you 💔’  (ci siamo persi quando avremmo dovuto tenerci stretti. Mi manchi)
Pubblico e stacco il telefono. Lascio che le lacrime accompagnino i miei occhi per dormire almeno un po'.

Flashback
“Emma ma hai fatto sparire il mio spazzolino?”
“Simo era lì ieri notte non mi metto a giocare con le tue cose ” urlava dalla stanza della camera. Avevano appena cambiato casa. Da quando erano tornati insieme volevano andarci piano. Senza correre più. Simone ogni sera dopo lavoro toglieva le scarpe e ad Emma veniva da ridere.
“ quindi non sai dove sta?” Emma si presentò in bagno con le mani sui fianchi ridendo. “ perché ridi?”
“ perché ha ragione mia madre voi uomini andate a cercare le cose e non sapete mai trovarle. Tu sei uguale a mio padre!”
“amo ma se era qua ieri!”
“è lì infatti. Sei tu che stamattina senza occhiali e non vedi!” gli dice continuando a ridere. Simone non aveva visto che lo spazzolino era finito nel bicchiere dei trucchi di Emma. Ce lo aveva messo lui la sera prima per sbaglio. Il ragazzo si voltò e inizio a ridere perché era sotto i suoi occhi.
“ ho ragione io che sei disordinato”
“ giuro che non ricordavo di aver sbagliato posto”
“ beh amo quando ti ricordi le cose è un miracolo” lo prendeva in giro appoggiata alla porta. Lo guardava. Si sentiva fortunata ad averlo trovato. Simone rappresentava il suo tutto. L'aveva sempre trattata come una principessa e nonostante la crisi, i suoi pensieri non erano cambiati anzi lo amava più di prima.
“ sei bellissima stamattina”
“ me lo dici sempre Simo! Finirò per crederci!”
“ devi amore! Non c'è nessuna più bella di te”
“ ora non esageriamo eh! ” ridono insieme. Simone sposto una ciocca bionda caduta nel viso di Emma dietro il suo orecchio. Le accarezzò il viso.
“ domani vai via. Già mi manchi”
“ ti prometto che torno presto Simo”
“ ogni volta che va via diventa una tortura”
“ anche per me lo sai” si alzò un pochettino per permettersi di baciarsi. Simone sfioro il collo della sua ragazza.  Stava diventando  difficile gestire la lontananza. Lasciarsi andare ogni volta.

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