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Vedo arrivare mia sorella e mia madre tre ore dopo quello che successo. L'infermiera mi dice di andare a mangiare ma io voglio vedere Emma. Lei si rifiuta. Non ho capito perché. Sto male. Malissimo. Mi sì e chiuso lo stomaco.
“Simo” si butta tra le mie braccia stringendomi. “ come sta?”
“ male Sa”
“ amore di mamma” mi faccio stringere sempre di più da lei. Sento le lacrime scendere di nuovo. Non trovavo pace.
“ perché sei qua e non con lei?” mi chiede subito dopo.
“ non vuole vedermi. Stamattina aveva il sospetto di essere incinta voleva fare il test con me. Voleva condividere le cose con me. E adesso non c'è più niente. Non mi vuole vedere. Glielo detto ”
“ come glielo hai detto? Non potevi aspettare un po' ?”
“Emma ha iniziato a dirmi che credeva di esserlo. Non potevo illuderla mamma” mi siedo sulle poltroncine.
“ è distrutta Simone capiscila”
“ Sarà anche io sono distrutto. Potevo essere padre. E un dolore allucinante”
“Simo lo so. Ma a lei il dolore è triplicato. Pensa di non essere stata capace a proteggere suo figlio”
“ dovevo accompagnarla oggi. Sono stato uno stupido!”
“ non darti colpe simo”
“ mamma lo faccio sempre. Stamattina Alex mi ha tenuto al telefono e Emma mi ha detto che sarebbe andata a lavoro. Avrebbe fatto presto. Ma la riunione si è allungata ed ecco qua” respiro. L'infermiera esce dalla stanza di Emma. Mi volto.
“come sta?” chiedo.
“ dorme. L'abbiamo dovuto farle un calmate. Continuava a dire cose senza senso. ”
“ posso vederla dopo?” chiede Sara.
“ appena si sveglia si. Uno per volta. Non stressatela!”
“ d'accordo Grazie” rispondo io. Aspettiamo qualche ora fermi. Sembra che Emma dormi tranquilla. Io continuo a pensare come cambierà la nostra vita. Il peso di non avere più quel figlio. Il peso di non essere mai abbastanza.

....

Sara é entrata dentro. Non vuole vedermi. Mi volto verso l'uscita, appaiono i genitori di Emma e Kurt. Rosanna mi abbraccia e inizio di nuovo a piangere.
“Ehi, respira Simone. Rischi di sentirti male anche tu”
“ non mi importa di me. Ma di lei!”
“ come sta?” chiede suo padre. Ricordo di non aver detto nulla.
“ male psicologicamente. Fisicamente ha dei lividi il peggio su un braccio. E una caviglia rotta, ha il gesso. ”
“ perché state con queste facce appese. Emma si riprenderà!” afferma Kurt cercando di tirarmi su il morale. Ma era impossibile farlo. Non ci riuscivo.
“ non so come dirvelo. Forse mi vedrete male dopo questa notizia.”
“ Simone non è assolutamente vero. ” dice Rosanna appoggiando la mano sulla spalla.
“ io non so proteggere Emma. Non ci riesco proprio. Ogni volta succede sempre qualcosa. È fa male!” affermò. Mi guardano “Emma stamattina sospettava di essere incinta, me lo voleva dire, poi è successo questo incidente!”
“Simo...” suo padre ha già capito guarda sua moglie che anche lei capisce velocemente.
“Emma ha perso il bambino. Nostro figlio. Sento un vuoto nello stomaco e nel cuore. Non so come comportarmi e lei non vuole vedermi. C'è Sara dentro mia sorella” mi asciugo le lacrime odiavo farmi vedere così.
“ Simone cerca di farti forza. Non distruggerti così. Lei ha bisogno di vederti forte non puoi abbatterti. ”
“ non ci riesco! Appena lo ha saputo mi ha fatto buttare fuori. Sara le ha chiesto se potevo entrare prima di lei e le ha detto che non voleva vedermi. ”
“ è scossa Simo ” Rosanna cerca di tirarmi su di nuovo.
“ lo so. Anche lo sono. Era comunque mio figlio. Ho perso anche io una parte di me. Lo so che voi donne lo sentite di più. ”
“ vieni siediti” mi dice mamma. Scuoto la testa. Voglio fumarmi al più presto una sigaretta. Cercare di calmarmi. La nicotina mi aiuta a liberare il pensiero di tutti casini che sono successi.

...

“Emma perché non lo vuoi vedere? Non è colpa sua!” sono arrivati anche i miei genitori. Non sapevo che Simone li avesse chiamati. Respiro. Fisso sempre fuori dalla finestra. Mi sento una nullità. Ho perso mio figlio. Non sono stata in grado di proteggerlo.
“ non voglio vederlo. ” dico. Non ho le forze di parlare figurati di guardare lui in faccia. Sua sorella mi stringe la mano. Ci sono lei e mamma dentro.
“ sta distrutto!” confessa mamma. Mi giro di scatto.
“ lui mamma? Lui è distrutto? E io... Sono io che perso mio figlio. Io lo avevo dentro di me. Non sono stata nemmeno in grado di proteggerlo. Non può esserlo lui”
“Emma ma cosa dici? ” Sara mi rimprovera “Simone sta male, quello era vostro figlio non solo tuo. Anche lui si sente vuoto. Forse tu di più perché lo portavi dentro. Vuole starti vicino. Se fai così non risolvi nulla”
“ io non ce la faccio a superare questa cosa! ”
“ fatti aiutare Emma” mia madre mi accarezza il braccio. Respiro profondamente le guardo tutte due. Ho il cuore a pezzi. La caviglia mi tira e la testa mi scoppia. Inizio a piangere. Vorrei restare sola. Senza nessuno. Sparire per sempre. Vedo mio padre entrare e chiedere a mia madre di uscire un secondo.
“ cosa succede? Perché la porti via?”
“ Emma stai tranquilla. Non è successo nulla”
“Simone?” papà non risponde ed esce con mamma. Sara preoccupata esce pure lei. Inizio a preoccuparmi anche io. Non vorrei stesse male anche lui.
Un infermiera entra in camera per darmi delle medicine per i dolori.
“ il mio ragazzo è fuori?” chiedo di Simone. Alza lo sguardo verso di me.
“ si. È svenuto poco fa lo hanno portato per dei controlli. Credo che comunque non sia niente di grave. Stai tranquilla. ”
“ potete dirgli di passare che lo voglio vedere appena si riprende. Ho bisogno di lui” annuisce ed esce.

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