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Quando riapro gli occhi sono sdraiato su un lettino di infermeria. Mia sorella mi guarda e mi stringe la mano.
“ ma che succede?” chiedo. Ero uscito dalla stanza di Emma per avvisare che tornano a casa. Poi ho visto un sacco di gente e... Buio.
“ hai avuto un calo di zuccheri. Niente di grave. Hai mangiato almeno qualcosa?”
“ è da questa mattina che non mangio. Avrei dovuto farlo mentre stavo si la a lavoro ma poi signora Camilla mi ha chiamato dicendomi di Emma e..  niente.”
“ la ginecologa che vi ha detto?” mi alzo dal lettino. Non stavo capendo molto. Usciamo dall'infermeria e tutti mi guardano di nuovo.
“ Simo oh ci sei?” mia sorella mi richiama scuotendomi.
“ si. Ma perché siete tutti qui? Vi avevo detto che avrei aggiornato”
“ Rosanna ha chiamato a casa dicendomi che voleva salire ma tu le hai detto chiaramente che non sarebbe servito a molto” mi risponde mamma. Mentre mia suocera abbassa lo sguardo.
“ no aspettate io.. non volevo dire che non ci sarebbe servita una mano. Solo che non avevo ben chiara la situazione. Emma poteva essere operata da un momento all'altro. Sono tornato da Roma che non capivo un granché e per questo ho detto di non venire” rispondo con calma.
“ noi siamo venuti perché ci siamo preoccupati. Il lavoro. Te che non ci stavi. Magari Emma aveva bisogno di noi. ” mi dice Kurt.
“ ma io non lascerò che il lavoro prenda il posto di Emma è per questo che sono venuto subito”
“Simone lo sappiamo” mi dice mio padre.
“ continuo a non capire perché siete qua. Come avete saputo che eravamo a questo piano. ” mi volto verso i proprietari della casa e collego tutto. “ siete stati voi?”
“ la madre di Emma ha chiamato al suo telefono che è rimasto qui tutta la sera. Ha risposto Camilla perché pensava fosse urgente. Così hanno parlato ed eccoci qua” scuoto la testa.
“ non c'era bisogno che prende are un aereo stasera. Sarete pure stanchi dalle vostre commissioni”
“Simone voi siete importanti per noi. Vogliamo starvi vicini” mi dice Rosanna appoggiandomi una mano sulla spalla.
“ lo so e grazie. ” mi guardano “Emma sta bene. Una delle due bambine no invece. Ha troppo poco spazio per continuare a crescere. Ha i battiti cardiaci troppo veloci e quando Emma si agita è pure peggio ”
“ quindi che succede?” mi chiede sempre lei al mio fianco. Gli altri stanno in rigoroso silenzio.
“ la tengono sotto osservazione per due giorni poi la mandano a casa. La ginecologa le ha vietato di andare a lavoro e di dare sforzi. Le bambine devono almeno arrivate al settimo mese. Perché i polmoni non sono tornati del tutto e se nascono possono avere dei problemi gravi. Anche morire. ”
“ che avere deciso di fare?” mi chiede Conrad.
“ aspettare. Emma non voleva nemmeno stare qua. Ma le infermiere l'hanno convinta. A me non ha ascoltato. Adesso stava riposando ”
“ non possiamo vederla?” mi chiede mia madre. Scuoto la testa.
“ no. Mi hanno mandato via. Le ore di visita sono finite”
“ quindi riprendono domani a pranzo?” annuisco. Io sarei venuto la mattina non avrei lasciato Emma da sola un minuto di più.
“ adesso andiamo a casa” mi dice Sara.
“ voi? ”
“ ci dividiamo un po'. Ora che c'è spazio non ti devi preoccupare” mi spiega mia suocera. A casa è vero c'erano due stanze. Una era già stata sistemata da Emma per via di Luke ed Ema. Ma adesso erano venuti davvero tutti.
“ si ma...”
“Simone non ti preoccupare. Ci sistemiamo noi. Devi stare tranquillo.”
“ d'accordo” dico. Usciamo dall'ospedale. Marco mi si avvicina.
“ come ti senti?”
“ una merda Marco. Non so tenere la pressione. Guarda tutto il caos. Se Emma sapesse che ci sono tutti mi ammazzarebbe. Odia queste cose in gruppo. Oltretutto le viene l'ansia sapere che c'è pure la mia famiglia con la mia”
“ le vogliono stare vicino è bello no?”
“ sì e bello ma Emma è particolare. Anche quando ha perso il bambino non voleva che ci fosse tutta questa marea di gente. Pensa ora che è salita pure Emma l'amica. Dove me li metto tutti?”
“ Luke ema ed Emma possono stare da me Simo. Non ho problemi lo sai. Quante volte hai ospitato me tu!”
“ sei sicuro ?”
“ si parlavo con Luke prima...” mi viene da ridere.
“ adesso parli bene l'inglese te?”
“ dai finiscila di prendermi in giro. Comunque dicevo che per loro va bene. Basta che domani vedono un po' la loro amica”
“ se non succede altro nella notte”
“Simo devi stare tranquillo.”
“ una parola marco” una volta arrivati a prendere i taxi ci dividiamo. Io resto con la mia famiglia. Marco va via con la sua macchina insieme agli amici di Emma. Mentre i genitori di Emma prendono un altro taxi.
“ sei agitato?”
“ non dormirò stanotte mamma. Volevo stare con lei. ”
“ lo so amore ” appoggio la testa nella sua spalla come quando ero piccolo per sentirmi protetto.
“ il signore ci starà vicino simo. ” respiro. Tengo stretta la catenina che mi ha regalato la nonna con la croce. Prego soltanto che le bambine stiano con noi sane e perfette.

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