Mille passi con te ♥️

18

Malta.

Oggi pomeriggio ero riuscita a prendermi del tempo per me e la scrittura. Sono uscita di casa da sola senza chiamare nemmeno Kurt e sono andata a Valletta. Volevo trovare un modo per rilassarmi. Ho scritto un po. Una volta tornata ho montato la base e ho deciso di volerla mandare a Simone una volta sistemata.
Da quando era andato via mi stava mancando più di quando non ci parlavamo. Avevo deciso comunque di lasciar perdere per la festa ma Marco Alboni mi aveva detto che avrebbe comunque lasciato un posto qualora avessi cambiato idea. Mancano pochi giorni al 13 e io continuavo a non sentirmi pronta. Troppe cose stavano succedendo.
“ buuh” saldo in aria dalla paura e vedo Luke ridere come non mai.
“ ma tu sei scemo!”
“ eri così concentrata su quel foglio che mi sono preparato per spaventarti”
“ tu sei da ricovero. Potevo morire di infarto. ”
“ eddai su! Per un piccolo spavento che sarà mai!” ride. Si siede sul mio letto matrimoniale e nota che c'è il quadro con Simone di nuovo.
“ è questo?"
“ mi piaceva e lo rimesso” mi guarda scrutandomi. Mi volto dandogli le spalle. Non gli avevo ancora detto niente della visita di Simone qua a Malta. Ancora dovevo realizzare io che lui avesse fatto un passo per me. “ è il quadro che ho sempre lasciato sul comodino. Me lo aveva regalato una fan in un instore, la notte prima avevo chiesto una foto di me con Simone e loro si erano tutte prestare a portarmene qualcuna. Sono veramente la mia felicità”
“ Emma questo lo so. Non capisco perché tu lo abbia rimesso. Avevi detto che ti faceva male vedere questa foto”
“ Simone è venuto qua settimana scorsa” mi volto ora verso di lui che ha gli occhi aperti e la bocca pure.
“ che .. cosa?’ annuisco.
“ sono ancora scioccata anche io. Si è presentato qua a casa. Kurt sapeva tutto del fatto che venisse e non mi ha detto nulla. Mi sono persino tagliata la caviglia con il bicchiere di vetro”
“ oddio!” si mette le mani sul volto e mi avvicino a lui. Mi siedo anche io sul letto. Mettendomi a gambe incrociate.
“ all'inizio lo trattato male non me lo aspettavo. Credevo che mai avrebbe più mosso un dito. Volevo che lo facesse prima e quindi gli ho praticamente detto che nessuno aveva richiesto di lui. Se ne stava andando. Nonostante avessi del bruciore nella caviglia visto il taglio ho corso nelle scale. L'ho bloccato in tempo stava per prendere un taxi”
“ vi siete limonati? Dimmi di si?!” inizio a ridere. Luke era uno che se credeva in qualcosa diventava peggio delle nostre fan. In questo momento era in modalità tifo, mi ricorda Sara ai primi tempi del residence.
“ no. Non ci siamo baciati. Ci siamo seduti sul gradino di casa a parlare. È rimasto a dormire a casa in stanza con Kurt. Papà era addirittura contento di vederlo. Gli vuole bene ed è riuscito a capire persino la sua posizione”
“ aspettavo la parte di Conrad perché credevo lo ammazzasse” scuoto la testa. Anche io pensavo che mio padre avrebbe detto tante cose a Simone magari pensavo fosse arrabbiato con lui. Invece una volta che lo ha visto, lo ha abbracciato, lo ha confortato e gli ha detto che per qualunque cosa avrebbe potuto contare anche su di loro. Simone era scioccato da quell'attenzione che quasi non ci credeva.
“ ho capito che il legame che sì è creato tra di loro, è forte.. un po' come il nostro.”
“ come siete rimasti?’ chiede curioso.
“ ci sentiamo adesso. Ma Luke io ho paura. So che provo determinate cose e un passo in più non riesco a farlo”
“ Emma non devi correre. Adesso quando torni a Milano?”
“ dopodomani”
“ magari vi vedete e parlate ancora. ”
“ mhm”
“che cosa non ti convince?”
“ perché ha aspettato tutto questo tempo? Si è fatto avanti solo perché magari Sara o Filippo gli hanno parlato? ”
“ Emma ascolta, perché invece di farti domande non vivi semplicemente la cosa. Nessuno vi corre dietro. Se ha fatto un passo verso di te vuol dire che c'è qualcosa. Dai non è così stupido!”
“ magari nessuno se lo fila e per questo è tornato”
“ non credi di esagerare adesso?” alzo le spalle. Ero in confusione totale. Dovevo finire la nota per inoltrargliela e non sapevo neppure se era la cosa giusta.