13 febbraio
Festa parte 1Dopo quella videochiamata io ed Emma ci sentivamo poco e niente. Se prima dopo il nostro incontro le cose stavano migliorando ora sono di nuovo precipitate.
La colpa è la mia di nuovo. Avevo sbagliato a dirle quella cosa. Mi ero affrettato ad esporre i miei pensieri nei suoi confronti. Non avrei dovuto. Non in quel momento. Eravamo comunque lontani e lei non poteva farci niente. Ci stavamo facendo del male ancora. Io ne stavo facendo a lei. Un altra volta. Non potevo permettermi di vederla ancora a terra. Non volevo vederla piangere. Sapevo benissimo quante lacrime aveva buttato nel nostro periodo di crisi e dopo che ci siamo lasciati la seconda volta. Ho pianto anche io. Questo doveva essere un modo per andare avanti.
Invece stiamo rimasti incastrati l'uno all'altro senza avere altro modo. Oggi è 13. Il giorno della festa è arrivato. Lei non verrà. So benissimo che quando dice una cosa la fa. Non cambia idea facilmente. Se solo mi avesse chiesto di restare a casa lo avrei fatto, lei sarebbe stata più tranquilla e avrebbe potuto conoscere più gente.
Filippo mi ha chiesto di vestirmi a modo e di non presentarmi in tuta altrimenti mi avrebbe lasciato fuori dalla villa in meno di due secondi. Ho annuito con la poca voglia che ho.
Finisco di cambiarmi perché è quasi ora. Non ci metto molto a sistemarmi una camicia bianca e un paio di pantaloni. Filippo ieri mi ha spiegato che era una festa con tantissima gente anche produttori importanti. Mi ha detto che ci sarebbe stato anche Federico che ormai si era lasciato con Paola da un po'. Di comportarmi bene e di non fare alcune scenate.
Sapevo che avrei mantenuto la calma solo se lui non mi avrebbe rivolto la parola, altrimenti sarei potuto scattare in tempo record....
La festa era iniziata da un ora. Alboni era felice di vedermi, si aspettava che qualcuno mi invitasse nonostante non facessi parte della casa discografica. La sala era piena di gente. Una confusione enorme. Erano tutti completamente vestiti eleganti è un po' mi sentivo a disagio e fuori luogo. Filippo mi indicava di andare a prendere da bere. Lo seguo.
“ ma sono tutti così impostati qua dentro?” chiedo a Filippo che gli scappa da ridere.
“ Simone smettila! Comportati bene o ti spedisco a casa”
“ eddai! Guardali. Tutti che si comportano da perfetti ”
“ Simo sono produttori e cantanti ci vuole un certo decoro. Non siamo a uno di quei party da discoteca.”
“ oh beh sicuramente!” rispondo mentre lo vedo ridacchiare e scuote la testa. Sapevo bene che venire qui avrebbe comportato a comportarmi in una certa maniera. Non che mi avessi atteggiamenti poco consoni, ma ero più sciallo ai party in disco che qua dentro. Non mi piaceva vestire elegante se non per videoclip o matrimoni.
“ sei sicuro che non viene?” irama mi richiama alla realtà mentre ci spostiamo in un divanetto lontano dalla confusione. Guardano ognuno di loro compreso Federico che rideva con tutti.
“ si fili. Conosco Emma è non verrà. ”
“ è troppo testarda quella ragazza”
“ non per niente è stata con me un anno”
“ no ma infatti mi chiedo come avete potuto lasciarvi perché Dio vi e poi vi accoppia ”
“ non siamo destinati a stare insieme o meglio io non sono destinato a essere felice Filippo. È giusto che lei trovi qualcuno di cui si fida”
“ ah perché adesso lei non so fida di te? Ero rimasto che eri tu con poca fiducia”
“ lei non si fida di me pensa che abbia fatto quel gesto solo perché avevo parlato con te o con mia sorella - mi guarda - no, non guardarmi così lei non mi ha detto nulla, sono io che ho capito tutto, mi basta guardarla per comprendere ciò che le passa per la testa. In ogni caso io stavo già affrettando le cose e non va bene”
“ in che senso?”
“ le ho detto che io volevo meritarmi lei al mio fianco. È diventata bianca e ha iniziato a balbettare. Così ho capito di aver sbagliato. ”
“ magari non era per quella frase” scuoto la testa. Non c'era bisogno di incoraggiarmi io avevo capito benissimo perché Emma subito dopo averle domandato quelle cose ha cambiato discorso. È lo faceva solo quando qualcuno ci prendeva in ciò che pensava.
“ fili io non mi sbaglio mai. Sarà sicuramente a Malta. ” Non dice più niente. Due anni fa ci stavamo per mettere insieme. Ero impanicato. Avevo paura di un suo rifiuto avevo persino passato la notte al telefono con mia sorella per calmarmi ma era sempre la stessa cosa. L'ansia.‘Ti strapperò dal viso quel sorriso che spesso nascondi'
Un anno fa invece eravamo a Parigi insieme felici con la promessa che ogni 6 mesi saremo andati li. Saremo dovuti andare anche per l'anno e mezzo ma c'eravamo già lasciati. Il magone mi assale. Ho perso la speranza che ormai qualcosa si possa aggiustare. Il tempo è passato. Aveva ragione lei dovevo fare qualcosa prima.
È inutile aspettare qualcosa che non arrivi.

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Mille passi con te ♥️
Fanfiction•Ci vuole coraggio per innamorarsi, ma ci vuole ancora più coraggio per tornare indietro e riparare quello che si è rotto. •