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Sono passati i nostri cinque giorni. Domani torniamo a Malta. Già inizio a sentire la mancanza di questa città. Un vuoto nello stomaco ogni volta che dobbiamo andare via. Sento le braccia di Simone abbracciarmi da dietro.
“ ehi cosa c'è?”
“ non voglio tornare a casa”
“ amore anche io. Dobbiamo però lo sai?”
“ si ma sento come un vuoto nello stomaco ”
“ si lo sento anche io. ”
“ allora perché dobbiamo per forza andare a lavorare” ride baciandomi una guancia. Le sue labbra restano per alcuni minuti attaccate alla mia pelle.
“ perché quello è il nostro dovere amore. Adesso che abbiamo fatto un po di ferie si torna alla base. ”
“ uffa” mi fa voltare girandomi dai fianchi. Aggancio le braccia intorno al suo collo. Mi bacia subito.
“ senti domani sto ancora da voi sempre se i tuoi non mi cacciano. Poi sto lì un altro giorno.”
“ poi ci dividiamo?” annuisce. Metto su il broncio. Non volevo allontanarmi ancora di nuovo.
“ Emma non voglio vederti così. L'unica soluzione è sempre stata quella che tu ti stabilisci a Milano. Ma non ne vuoi sentire ancora.”
“ Simo non riesco a staccarmi dalla mia famiglia”
“ lo so Emma. Ma da una parte non possiamo sempre continuare con questo vai e vieni. Ci rimettiamo noi ”
“ non mi sento pronta. L'ultima volta che mi sono azzardata a fare un passo ci siamo lasciati” mi stacco da lui. Sento il suo sguardo nella mia schiena.
“Emma allora non so cosa fare. La soluzione è nelle tue mani. La scelta anche”
“ ma non mi sento in grado di fare un passo del genere. Stiamo tornati da poco Simo. Non possiamo bruciare le tappe!” sono nervosa. Da una cosa ne passiamo ad un altra.
“ Emma ascolta - mi tiene per gli avambracci - io non voglio litigare con te. Abbiamo passato cinque giorni bellissimi non voglio finire la nostra vacanza in questo modo. Ti sto cercando di dare una soluzione. La scelta sta sempre a te. Ma io non ti forzero” mi dice guardandomi negli occhi.
“ come quando dovevamo uscire allo scoperto?”
“che c'entra ora? Pensavo fosse una cosa passata. ” Si allontana. Resto ferma a guardarlo. Le sue spalle larghe pronte sempre a proteggermi, in questo periodo ancora di più, nessuno voleva a toccarmi.
“ Simo..”
“ no Emma lascia perdere. Hai ragione forse c'è qualcosa che tra noi non può andare, torniamo sempre sugli stessi punti come se non fossero superare.
Avevo deciso di portarti qua per staccare la spina per non pensare a niente. Avevo deciso di stare più tempo con te perché sapevo che il Lavoro mi avrebbe portato via da te. Ma sembra quasi che non si vada oltre al passato” prende la giacchetta ed esce dalla stanza. Mi stavo sentendo una stupida. Avevo esagerato di nuovo con lui. Mi appoggio sul letto, lascio che le lacrime scendano lungo il viso. Lo avevo ferito di nuovo. Sento il telefono suonare mi allungo ed é il suo. È Sara. Rispondo.
“ Simo ohi, stamattina non ti sei fatto sentire. State bene?” tiro su il naso. “Emma sei tu? Che succede?”
“ abbiamo appena litigato”
“ ma come Emma? È l'ultimo giorno...”
“ lo so. Non voglio andare via di qua ”
“ perché allora avete discusso”
“ ho tirato fuori un vecchio argomento. Non dovevo farlo. Abbiamo iniziato a parlare che lui vuole che vengo a vivere in Italia è siccome non mi sento pronta, mi ha detto che devo decidere io e non lui che non mi forzera ”
“ scommetto che gli hai detto come l'altra volta”
“ si. Mi sento una deficiente Sara” torno a piangere. “è uscito. Ora non so dove sta!”
“ Emmina tesoro. Ma perché continui a pensare al passato. Dovete andare avanti”
“ ma non lo so nemmeno io perché... So solo che ho esagerato e lui non è qui per chiedergli scusa!"

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