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Emma mangia tranquillamente la sua pasta al sugo, mentre io cerco di tagliare l'insalata perché non avevo preso il primo. Lei intanto tra un boccone e un altro ride.
“ sai cosa mi ricorda questa cosa?” ride di più. La guardo fermandomi “ scusa. Ma sembri davvero un bambino”
“ adesso mi dici a cosa pensavi e ricordavi”
“ quando siamo andati a Parigi la prima volta. Tagliavi l'insalata al ristorante e sporcavi tutto. Ti guardavano tutti male e a me veniva da ridere come adesso”
“ ah però! Quando vuoi le cose te le ricordi bene eh muscat?”
“ io ricordo tutto di noi”
“ era pure disgustosa quella carne in mezzo. Sembrava immondizia”
“ come che avevi detto... - si mettere a pensare - ah sì, un bel mappazzone” inizio a ridere per il suo accento. Le mi guarda imbronciata.
“ dai scema! Lo sai che amo il tuo bellissimo accento inglese/maltese. Adesso sei più brava di me anche con l'Italiano”
“ ma se mi fai sbagliare sempre simo” ridacchiò sedendomi accanto a lei di nuovo. Le bacio la guancia.
“ sei così cute quando sbagli”
“ e certo! Per te sicuramente, non per me che ogni santa volta devo corregermi”
“ su non fare la permalosa adesso. Lo sai che amo quando sbagli. ” sorride. La bacio a stampo. Non voglio dare nessun spettacolo. La cosa deve stare solo nostra. Già prima avevamo l'idea di tenere per noi la storia. E in mezzo alla strada o in ristorante ci concedevamo pochi baci però io a volte non riesco a resisterle.
“ lo sai che ti amo?” mi dice all'improvviso.
“ si mi piace però che tu me lo dica."
“ Ti amo allora Simo”
“ anche io emmina pupa”
“ senti quindi domani vai a Roma senza di me. E io che volevo scendere quando tornavo per stare un po' con Sara e la tua famiglia” mette il broncio.
“ amore quando torni ci andiamo. Non ci sono problemi. Sto scendendo giù solo per via di Filippo che non si può muovere”
“ poi torni qua?”
“ si devo vedermi con il mio produttore. Tu stai tranquilla però..”
“ si lo sono. Ma già mi manchi”
“ anche tu. Però oggi stiamo insieme no?” annuisce un po' giù. “ ehi non voglio vederti così. Vai a casa vedi la tua famiglia i tuoi amici e poi torni. Io ti aspetto. ”
“ non puoi venire con me?” scuoto la testa. Sapeva da giorni che non l'avrei potuta accompagnare a Malta perché avevo lavoro da fare e lei sarebbe stata giù tre giorni.
“ emmina ne abbiamo parlato”
“ si ma io .. uffa non volevo partire da sola Simo”
“ prima scendi prima torni”
“ eh lo so” sbuffa di nuovo. E le accarezzò una guancia.
“ io sto qua amore davvero. Non devi avere problemi. ”
“ questa distanza mi distrugge”
“amore senti, sei spesso qua e i tuoi non li stai più vedendo come prima. Quindi è giusto che vai anche da loro. Io quando potrò scenderò con te. Adesso però lo sai che c'è il lavoro da svolgere ”
“ si si” finisce la sua pasta e ordina un pezzo di cotoletta e insalata anche lei. Le accarezzò una guancia. Chiude gli occhi beandosi del contatto tra la mia mano e la sua pelle.
“ non smettere mai di trattarmi così Simo”
“ non lo farò pupa” ❤️

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