32.

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Le mani di Emma si staccano lentamente dal mio petto ma in fretta lasciando il coperchio dell'acqua, mi volto e l'afferro per i polsi. Non voglio farle male. Noto che non oppone resistenza. Si avvicina e poco dopo appoggia la testa sulla mia spalla.
“ domanda azzardata che so già la risposta non ci resterò male. Te la faccio comunque” dico mentre lei non si scompone. “ vieni a Roma con me? Stiamo dai miei ”
“ dai tuoi insieme dopo tutto questo tempo? Non pensi sia affrettato anche questo!”
“ emma ma hai visto mia sorella come era felice. Poi i miei sarebbero felici lo sai che ti vogliono bene. Ma sei libera di decidere. ”
“ mi dispiace per oggi Simone”
“Emma sono ancora arrabbiato per oggi ma non importa. So già che quello che ti ho proposto non sarà accettato ma te lo detto lo stesso”
“ se scendo a Roma con te poi i giorni successivi vado a malta. Ho bisogno di vedere i miei genitori e per di più non ho più roba. ”
“ fai ciò che ti senti. Se ti serve la roba e ti mandano i tuoi puoi andare anche domani.” le dico mentre sento il sugo che avevo programmato si cuocesse in pochi minuti fare delle bolle. Ciò vuol dire che era quasi pronto. Passo le mani sulla schiena di Emma rilassandomi un po'.
“ scendo con te a patto che facciamo un giro a Roma durante la notte. Mi manca un sacco” non posso non sorridere. Era passata dalla paura di uscire per pranzo a un uscita per Roma che era molto più grande di Milano.
“ non pensi più al fatto che ci possono beccare?”
“ se andiamo tardi non ci possono beccare molte persone” confessa. Questa paura le doveva passare. Io non volevo rimanere al buio, non volevo nascondermi, se pensa che non avrei ricevuto insulti aveva sbagliato di grosso.
Ero sicuro che appena sarebbe uscito qualcosa molte sarebbero state contente ma le fake che si erano calmate in questo periodo avrebbero rincomiciato. Non era stata l'unica a ricevere cose brutte.
Io ho vissuto la cosa facendo ciò che amavo di più fare musica. Lei invece nonostante lavorasse il cervello sono sicuro che non faceva altro che pensarci.
Emma era fatta così, non riusciva a farsi scivolare le cose addosso, era pur vero che molte cose erano pesanti e io molte volte sarei voluto intervenire. Ma con quale diritto potevo parlare non era più la mia ragazza.
“ d'accordo. Allora di mattina stai con Sara tanto non le dispiacerà fare un po' di parlantina con te. ” ridacchia. “ stavolta potrai dirle di quanto stiamo bene insieme, anziché raccontarle di quanto sono stronzo”
“ scemo!” circonda meglio le braccia intorno al mio bacino. Lascia un bacio sul mio petto.
“ ma tu apri il portone a tutti conciato così?” mi chiede con un tono di gelosia che amavo. Scendo le mani lungo il fondoschiena facendola salire su di me aggancia le gambe e mi sorride.
“ in realtà ho il riscaldamento accesso ed ero appena uscito dalla doccia quando sei arrivata. Non apro a tutti così se è questo che ti preoccupa”
“ guarda puoi aprire agli amici in queste condizioni ma le amichette tue anche no!”
“ non ho mai portato nessuna qua a parte te ”
“ sicuro?” mi chiede scettica. Annuisco convinto e lei adesso mi guarda.
“ sicuro come che ti amo da morire” le dico si allunga per baciarmi.
“ sei ancora arrabbiato?” mi chiede con due occhi da cerbiatto. Allungo un braccio per spegnere il fuoco e tenendo ancora lei in braccio.
“ non troppo” mi bacia il collo.
“ stasera allora ti faccio tante coccole”
“ coccole in che senso” scende per terra e da un colpo sul braccio ridendo.
“ nel senso grattini bacini”
“ nient'altro?” dico malizioso. Diventa rossa in viso. Respiro.
“ boh vedremo. Se ne ho voglia. ” la spingo leggermente e inizia a correre ridendo. La seguo e la butto sul divano.
“Simo no... Non ci provare. Hai l'acqua sul fuoco!”
“ non bolliva ancora e ho tempo per farti il solletico”
“ Simoneee” mi minaccia puntandomi il dito. “ non te la do per un mese se provi solo a farmi il sollecito” altra minaccia che non ascolto perché inizio a solletticarle i fianchi e la vedo dimenarsi.
“ ti odio. Basta!” urla ridendo. Mi fermo per baciarla all'improvviso. Schiudo le labbra per baciarla con passione. Si rilassa e risponde al bacio. Mi stringe di più a lei. Siamo troppo vicini per non farmi perdere lucidità. Emma mi spinge un po'.
“ simo, se perdiamo il controllo saltiamo in aria”
“ ma non puoi lasciarmi così ” ride.
“ accontentati del bacio”
“ non ti vedo da tutto il giorno. ” le lascio dei baci sul collo scendendo lungo la cravicola spostando il maglione bianco largo che portava. Leggermente collato “ dovresti usare i colli alti almeno non mi tenti” mi morde l'orecchio.
“ non provocare amore” mi dice. Continuo a baciarla ma mi blocca di nuovo.
“ non sai quanto ti voglio ma ho fame!” annuisco. Mi bacia a stampo. Era riuscita a farmi passare il malumore di tutta la giornata.

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