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Mi muovo un po' per via della posizione scomoda. Sbatto con un piede su qualcuno. Apro gli occhi. Il mal di testa me li fa richiudere. Riapro è trovo Emma che dorme al mio fianco tranquilla. Una sua mano verso di me appoggiata sul mio petto mentre l'altra sta piegata sul il suo corpo. Non so cosa è successo questa notte. Ero sceso di sotto per cercare di non pensare a cosa stava succedendo intorno a noi. Ho comprato poi delle bottiglie. Forse mi sono ubriacato. Mi accorgo che apre gli occhi anche lei.
“ ehi buongiorno” mi dice. Non stavo capendo cosa stava succedendo? Neanche perché mi trovavo nel letto con lei.
“ buongiorno. Perché sto qui?”
“ mi sono preoccupata ieri notte. Non tornavi. Mentre tutti dormivano sono scesa giù ti ho trovato sul marciapiede. Avevi bevuto tanto. Ho chiesto a Marco di aiutarmi. Non ti potevo lasciare la. ”
“ quindi eri davvero tu?” ricordavo qualcosa di sfuocato ma non molto.
“ si ero io. Non di certo la mia versione celestiale. ” ridacchio. Mi alzo di busto per scendere. Mi blocca.
“ dove vai?”
“ giù. ” scuote la testa. Si avvicina trascinandosi un po' la gamba. “ehi stai ferma che ti fai male. ”
“ per favore resta qui”
“Emma hai la febbre?” chiedo. Le tocco la fronte ma non era calda. Me la leva.
“ Simone sto bene. Senti non volevo trattarti in quel modo in queste settimane. ”
“ lo hai fatto però. Ti ho aspettato ogni momento della giornata. Speravo che venissi a chiedermi aiuto. È invece non lo hai mosso un dito”
“ Simo lo so. Sono ancora scioccata dalla notizia. Non l'ho assimilata. Stanotte finalmente ho visto che hai dormito e ho dormito anche io senza prendere ansiolitici. Ho sbagliato. Mi sento una stupida ”
“ perché non me lo hai detto prima?”
“ di cosa?"
“ del fatto che soffri di ansia”
“ è solo da quando...” si blocca non riesce a parlare. Mi avvicino è l'abbraccio. Inizia a piangere sulla mia spalla “ Simo sono una cretina ad averti tenuto lontano. Io solo non sopporto questo dolore non volevo aggravare tutto su di te” le asciugo le lacrime dal viso.
“ ehi, va tutto bene ok. Dimentichiamo queste settimane. ”
“ non posso dimenticare che potevamo essere felici con un nostro figlio ”
“amore senti, abbiamo tutto tutto il tempo per avere bambino. Li ameremo come meritano. Ti ho chiesto e ti sto chiedendo di non tenermi lontano. Sto male per la notizia e in più ti sento fredda.” mi guarda negli occhi e mi sorride. Passa una mano sulla mia guancia.
non è vero che non ti voglio. Ti voglio sempre” sorrido. Mi avvicino per baciarla. Appoggia la mano sul petto nudo. La faccio sdraiare piano piano.
“ siamo qua insieme. Ci sono io con te. ”
“Ti amo simo davvero”
“anche io pupellina” l'abbraccio sento che si stringe a me. Apro un occhio e vedo mia sorella affacciata.
“Sara ti ho visto. ”
“ ero passata per sapere come stavi.” Emma si stacca imbarazzata.
“ sto bene nonostante il mal di testa che mi sta ammazzando!”
“ avete fatto pace?”
“ boh” dico ridendo. Emma alza le spalle reggendomi il gioco.
“ come boh! Eddai non prendentemi in giro”
“ non lo stiamo facendo infatti.”
“ si si certo. ”
“ ok va bene ho capito. Vi preparo la colazione. State pure a letto” Emma ridacchia mentre la vede scendere giù. Avevamo percepito che aveva capito. Tiro Emma per un fianco facendo attenzione a non farle male.
“ tra 5 giorni ho la visita mi accompagni?” pensavo non me lo avesse più chiesto. Respiro. La guardo.
“ certo che ti accompagno Emma. Non avresti mai dovuto chiedermelo. ” sorride. “ andrà tutto bene Emma. So che sarà difficile andare avanti. Poteva essere un piccolo essere umano. Il nostro frutto ma non voglio che ti senti sola. Non lo sei. Basta prendere quelle cose. Ti crea solo dipendenza. ” annuisce
“ sei tu la miglior cura” sussurra baciandomi. Accarezzò i suoi fianchi mezzo nudi visto che sì è alzata la maglietta. La tengo stretta a me, mia sorella poco dopo ci sorride portandoci la colazione e la pastiglia per me per la testa.
“ vedete di non litigare di nuovo. Che non ci sopporto più ne a te né a te” rido. L'abbraccio forte ed Emma passa una mano sul suo braccio.
“ grazie saretta”

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