121.

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Questa notte ho dormito poco e niente. Ho avuto ancora dei dolori forti. Le infermiere non mi hanno lasciato sola ogni volta che chiamavo mi controllavano. Sto aspettando la ginecologa che ancora non è arrivata le altre ragazze sono andate in sala pranzo per la colazione, io non posso muovermi per via delle bambine così mi hanno portato da mangiare in stanza. Fa veramente schifo qui.
“Emma buongiorno”
“ dottoressa”
“ allora ti posso dire che al momento la bambina sta meglio di ieri. So che hai ancora i dolori ed è normale. Non ti dico che scemeranno perché potrebbe non succedere. L'importante che la piccoletta non abbia il cuore troppo veloce”
“ quindi posso tornare a casa?” scuote la testa. Cosa voleva dire di no. Scrive qualcosa nella cartella. Se stavo bene e le bambine anche perché non potevo andare a casa da Simone.
“ voglio tenerti in osservazione anche stanotte è importante che io sia sicura di farti tornare a casa senza complicazioni”
“ ma se stiamo bene”
“ potrebbe peggiorare la cosa da un momento all'altro!”
“ ok va bene. Simone?”
“ non è ancora arrivato. Ieri si è sentito male mi hanno detto.”
“ che cosa? Perché nessuno mi ha avvisato”
“ perché non ti puoi muovere e poi non volevamo farti preoccupare. ”
“ ma è il mio ragazzo dottoressa”
“ lo sappiamo Emma. È stato solo un calo di zuccheri non aveva mangiato nulla dalla mattina. Lo hanno portato via. C'era tanta gente fuori. ” tanta gente? Ma se sono venuta con solo due persone.
“ scusi in che senso tanta gente?”
“ nel senso che c'è mezzo mondo a casa nostra” Simone appare alla porta. Si avvicina subito a me. La dottoressa gli sorride.
“ come stai? ” gli chiedo subito. Mi stringe la mano.
“ sto bene tranquilla”
“ sicuro?”
“ si.” la dottoressa ci guarda mi dice che mi fa un ultimo controllo più tardi un ecografia interna. Annuisco. Ci lascia solo. Simone si siede accanto a me.
“ cosa vuol dire che c'è mezzo mondo a casa?”
“ erano tutti preoccupati. I miei i tuoi gli amici. Ieri li ho trovati tutti in sala d'attesa. Erano in troppi. ”
“ e dove li hai lasciati?”
“ ci sono i tuoi amici fuori. I nostri genitori vengono stasera. Non possiamo entrare tutti in stanza. E io non vedevo l'ora di stare un po' con te. Mi sento solo nel letto”
“ anche qua abbiamo sentito la tua mancanza. Ormai sono abituata alla tua mano sul pancione e loro che si tranquillizzano sapendo che ci sei”
“ come va !”
“ stiamo bene. Ma ci tengono anche oggi. Qui fa schifo il mangiare però simo. ”
“ domani mangi bene a colazione”
“ mi porti un cornetto al cioccolato”
“se lo sapevo te lo avrei portato pure ora”
“ senti com'è che ancora non mi hai baciato?”
“ c'era no la dottoressa.” si avvicina “ sei in astinenza?”
“ un Pochettino” rispondo facendolo ridere.
“ quando torni a casa non sai che ti faccio”
“ certo poi come mi riposo?” chiedo prendendolo in giro.
“ non ti preoccupare donna. Faccio tutto io” rido io questa volta. Appoggia le sue labbra sulle mie e lascio che la sua lingua accarezza la mia lingua. La mano destra si infila tra i suoi capelli.
“Emma” si stacca tenendosi comunque vicino. Sento il suo respiro. “ tocca fermarsi altrimenti mi serve una doccia molto fredda e non posso saltarti addosso qua”
“ giusto. ” gli dico rubandogli un bacio a stampo. “ chiama gli esauriti da fuori”
“ d'accordo nel frattempo vado a prendere un po' d'acqua”
“ va bene amore” mi da un bacio e poi lascia un bacio anche alla pancia.
“ ciao piccole patate” ridacchiò e lo vedo uscire. Poco dopo entrano i miei amici compreso Marco.
“ oh ma che bello! Questa è una vera e propria riunione. Per avervi qua dovevo sentirmi male” dico
“ ci hai fatto spaventare Emma”
“ ma va Ema! Qui tutto sotto controllo”
“ oh ci credo eh! ” mi percula Luke. “ sei sempre la solita Emma”
“ non sareste miei amici senza i miei casini”
“ ma quello è sicuramente una cosa ovvia. Mai un attimo di pace con te. ” mi dice Emma
“ fate poco gli spiritosi che presto avrò due marmocchie a difendermi”
“ se escono come il padre sei fritta”
“ Marcolino non ti preoccupare le metto in riga il le signorine” dico facendoci ridere.
“ come stai?” chiede Luke preoccupato adesso.
“ io sto bene e qualcuna che ha troppa fretta di venire al mondo. ” confesso con i brividi addosso. La paura non era cessata. Poteva succedere di tutto da momento all'altro.

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