Io e Simone non facciamo altro che litigare. Lui che mi dice che devo stare calma. Io che gli rispondo che lui che mi innervosisce. Lui mi dice che devo stare ferma e io che gli urlo contro. Esattamente come questa mattina. Stavano lavorando alla cameretta delle bambine. Volevo dare una mano; da quando sono tornata dall'ospedale sono passare tre settimane tra poco entrerò al settimo mese, sto bene e sto sempre stata a letto o sul divano. Poche volte mi sono mossa. Invece Simone mi ha dato contro che non lo ascolto mai. Che non faccio del bene ad alzarmi per spostare dei mobili o sistemare le culle. Lo mandato a fanculo davanti agli operai. Tant'è che uscito e non più tornato. Sono le otto di sera non so nemmeno cosa fare a cena. Ci stava pensando sempre lui a cucinare.
La camera delle bambina sta venendo davvero bene sono soddisfatta. Ancora in più dopo aver messo mano io. Non è che non mi fido di simone è che noi donne sappiamo sistemare meglio una stanza di due femminucce. O comunque è quello di cui siamo a volte più portare. I nostri genitori sono stati una settimana qua ma poi si sono accorti che eravamo un po' stretti e soprattutto andava tutto bene. Non aveva senso restare qua. I miei amici invece stanno ancora qua in Italia precisamente a casa di Marco. Dicono che si trovano bene. A Malta credo comunque torneranno presto. Ema ed Emma passano tutto giorni a trovarmi. Luke invece a volte fa dei giri con Marco e viene a trovarmi la sera.
La porta si apre. Sto sul divano. Lo guardo. Non mi si fila di pezza.
“Simone” lo chiamo. Niente. “Simone ci sono anche io in casa. Dovresti almeno salutare quando si entra” urlo per farmi sentire.
“ saluterò quando ti renderai conto che sbagli”
“ io non ho sbagliato. Volevo darti una mano ”
“ non ne avevamo bisogno.”
“ ma in che senso? Hai intenzione di levarmi ogni cosa possibile che riguarda le bambine?” gli chiedo mentre lo raggiungo in bagno. Sapevo che la.
“ quella sei tu non io. ”
“io? Ma sei fuori di testa?”
“ ah no? Sei tre giorni che esci con le amiche tue non mi pare che ti abbia tenuto chiuso in casa.. ”
“ ma ci mancherebbe altro” gli dico bloccandolo.
“ ma davvero fai? Ma credi che a me fa piacere tenerti ferma in un letto per paura di perdere nostra figlia se solo fai un passo eh. ? Credi che a me piaccia tenerti in casa senza un minimo di libertà? Mi stai tenendo fuori da tutto. L'altra volta hai detto a tua madre che all'arredamento ci avresti pensato solamente tu. Che io non sapevo scegliere nulla per delle femminuccie. Le hai detto che avresti sistemato la camera come piaceva a te, perché noi marchi non capiamo nulla” resto paralizzata. Non pensavo avesse sentito. Ma non intendevo dire che lo avrei tagliato dalla nostra vita. Ero ironica sul fatto dei maschi e delle scelte sbagliate. .
“Simo non è come pensi tu.. io.. parlavo con mia madre...” mi interrompe subito.
“ pensa cosa potrebbe solo pensare tua madre. Che al posto delle calze ci compro le scarpe. Oppure che invece dei pannolini compro le mutande. Emma ma come si può...” respira “ stavo venendo a chiamarvi per cena ecco perché ho sentito tutto. Io.. lascia perdere tanto è una battaglia persa. Fai come vuoi. ” mi dice. Si sposta leggermente va in camera a scegliere la roba. Non so cosa dire. Con delle semplici parole dette ironicamente lui le ha capire male. Io non volevo intendere quello che ha capito. Sono anche le sue bambine.
“Simo ti prego. Lasciami spiegare”
“ non c'è niente da spiegare Emma. Hai detto tutto tu. Oggi volevo semplicemente dimostrati che anche io so montare un mobile con il fasciatoio. Anche io sarò in grado di fare qualcosa per loro.
Tu sei la madre e le porti dentro e non saprò mai cosa voglia dire. Se fosse per me visto il peso che hai di quella pancia me lo porterei io adosso ma non posso. Ma cerca anche di capire che se non faccio determinate cose mi sento escluso come se non esistessi. Hai sistemato la camera come vuoi tu. Adesso prossimamente a comprare la valigia ci vai con le amiche tue. Perché io non verrò da nessuna parte. E adesso per favore esci che mi devo lavare.” mi dice con freddezza. Esco. Torno in salotto. Respiro. Mi accarezzò la pancia che gran casino che sono.Immaginatela così la cameretta sistemata da Emma.(。♡‿♡。)
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Mille passi con te ♥️
Fanfiction•Ci vuole coraggio per innamorarsi, ma ci vuole ancora più coraggio per tornare indietro e riparare quello che si è rotto. •