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“ sei un pazzo lo sai?” mi dice mentre sistemo le valigie dei miei suoceri vicino al divano. Rosanna si è messa a cucinare dice che vuole farlo lei e non ci sono storie che tengano. Conrad è andato un secondo al bagno.
“ di te si. Pensavo lo sapessi”
“ no simo. Sono seria. Hai organizzato una cosa bellissima per me. Una sorpresa che non mi sarei aspettata, i miei genitori sono qua non so quanto staranno ma sono felice di vederli finalmente”
“ anche io ero serio prima. Emma io ti amo e voglio solamente renderti felice. Basta musi lunghi. Se ti mancano devi fare il volo è andare a Malta. Ora non so come faremo però..” le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio; i nostri occhi sono incastrati l'uno dentro l'altro. “... Troveremo una soluzione basta che me lo dici ?” Annuisce.
“ come glielo diciamo? Ho un po' paura. Anche se papà ha detto che se siamo felici noi lo' saranno anche loro.”
“ adesso mangiamo poi magari prendo il discorso è tu mostri l'ecografia!”
“ me le sto facendo sotto” mi sorride lasciandomi in bacio sulle labbra. Conrad tossisce. Lo guardo imbarazzato della scena.
“ ehm” dico grattandomi poi la nuca. Mio suocero sorride e si avvicina a noi.
“ che fate ora vi imbarazzate pure a darvi un misero bacio davanti a me. Guardate che sono nato prima di voi eh!” ci dice scherzando. Emma si abbraccia al mio corpo senza avere intenzione di staccarsi.
“ in realtà non pensavamo fossi già tornato” Rosanna alza gli occhi e poi torna a guardare la cena. Il salotto era comunicante con la cucina e sentivamo già un buon odorino.
“ beh sono andato al bagno, considerato che casa non è poi un labirinto credo di essere riuscito a fare tutto” ridiamo insieme.
“ l'ho presa un anno fa. So che un buco ma per me e Emma ai tempi era una giusta sistemazione. Che poi è successo quello che successo ormai è passato. ”
“ giusto. ” sorridiamo. “ per la casa come siete messi?”
“ male papà. Non abbiamo trovato niente. Pensavamo di andare a Roma a vivere ma anche lì i costi sono alti ”
“ è per il lavoro come fate se vi spostate giù?”
“ anche quello è un problema. Il fatto è che qua c'è poca roba da prendere. Gli appartamenti a volte sono solo per due persone e a noi adesso serve qualcosa in più” risponde Emma poi guarda. So che si sta trattenendo nel dirlo.
“ beh sì immagino per quando arriverà il momento di un pargolo per casa. Sarebbe l'ideale una casa più grande!” vedo Emma entrare un po' nel panico al nome pargolo.
“ ma anche il fatto che quando salite non abbiamo posto forse non è l'ideale rimanere qua. ”
“ possiamo provare a vedere qualcosa insieme Simone. Noi qua restiamo una settimana il giusto per dare a Emma un po' di coccole” mi dice Conrad ridendo. Emma si nasconde nel mio collo imbarazzata.
“ che c'è adesso ti vergogni? Ti mancavano è ti hanno accontentato no?”
“ certo. Io sono felice.” dice con una voce da bambina. Le passo una mano sul fianco accarezzandolo. Il papà di Emma si siede sul divano che Emma aveva sistemato e prende in mano il giornaletto con le case segnate.
“ quelle sono troppo costose Conrad non credo si potermele permettere. Anche se la casa grande mi è sempre piaciuta.” gli dico. La mia mano destra si appoggia sulla pancia di Emma che mi guarda tirando fuori un sorriso meraviglioso. Solo questo vorrei vedere per vivere bene.
“ se andato a vederle?” scuoto la testa, Emma sposta leggermente la mano per non dare nell'occhio. Stava così bene la. Poi si stacca da me mettendo le rose nel vaso. Mi siedo sul divano. “ sai che chi mette inventata può calare il prezzo magari anche in base alle tue esigenze!”
“ ma non credo che possano tipo passare da 170.000 euro a magari 75.000 credo sia che troppo. Questa - le indico la villetta che ha un giardino enorme - costa più di 500.000 euro avrei voluto tanto prenderla. Anche se non lo vista credo sia abbastanza grande, ma il prezzo è troppo” annuisce “ anche a Trastevere ho visto che hanno delle ville così ma i prezzi sono gli stessi e ci viene un casino sempre per il lavoro. Non so che mano darmi” Emma ha raggiunto sua madre. Poco dopo però le viene un attacco di nausea. Rosanna mi guarda non capendo. Corro da lei. Una volta in bagno. Le tengo i capelli e vomita diciamo il pranzo che ci eravamo fatti fare al ristorante qua sotto dopo l'ecografia.
“ l'odore del pomodoro mentre cuoceva mi ha fatto rimettere tutto. ” confessa una volta che si è lavata la bocca e il viso.
“ credo che sia il caso di dirglielo Emma!”
“ avevamo detto che aspettavamo” risponde con nervosismo. So che è in ansia. Ma adesso non possiamo inventarci che le ha fatto male qualcosa a pranzo.

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