“Si Sara sto partendo per Malta!” dico a mia sorella nel mentre chiudo la valigia. Controllo la piccola lista che avevo fatto delle cose mi servivano. Qualora fosse andato male sarei tornato subito tanto non aveva senso stare la. Avevo solo bisogno di chiarire il tutto. .
“Simone sai quello che stai facendo?”
“ Sara si. Sono stanco di aspettare qualcosa che non arriva. Mi muovo io. Prima chiarisco. Prima mi metto il cuore in pace. ”
“ se sei sicuro tu. Io sono d'accordo”
“ grazie sorellina”
“Simo mi raccomando, non metterle fretta, non dire scemenze e vedrai che andrà bene”
“ non voglio metterle nessuna fretta. Voglio solamente capire cosa ci succede. Se in tutti questi mesi qualcosa è finito oppure no. Dopotutto tu sai determinate cose che non mi hai detto” sputo subito questa cosa. Sara tossisce e poi sento che cerca di prendere fiato.
“Senti Simo non mi sembrava giusto nei confronti di Emma. Lei si sfogava con me come un amica e non come se fossi tua sorella...” la interrompo.
“ sei mia sorella invece...”
“ ok. Ma se lei non voleva non potevo obbligarla a dire qualcosa che non dovevo. Sai bene quanto io tenga alle persone ed Emma è stata una delle mie preferite delle tue ragazze”
“ Sarà dopo Emma non c'è stata nessuna di importante e lo sai. Stare fuori casa è così difficile. Ti porterei sempre con me per i migliori consigli”
“ vieni a Roma più spesso allora.” mi dice. Sorrido mentre porto via la valigia trascinandola davanti al portone. Abbasso la serranda del salone e respiro. È arrivato il momento.
“ ci penso su ok. Saluta mamma e papà. ”
“ fatti almeno sentire appena arrivi. ”
“ se non muoio prima si” inizia a ridere e faccio lo stesso.
“ Conrad sarà clemente vedrai”
“ io non ne avrei così tanta certezza Sa”
“ sei solo troppo pessimista” ridacchio. La saluto. Mando un messaggio ad Alex che sarei stato via senza dirgli dove. Mi risponde con un ok che tanto non avevamo da lavorare. Avrei dovuto spiegare a Marco una volta arrivato a Malta perché dovesse ogni tanto passare a casa e del perché io non ci sia.
Una volta in aereoporto aspetto il volo. Prendo l'iPhone in mano e cerco Kurt tra le chat.
« Tra un ora e mezza sto da voi. Ho deciso di seguire il tuo consiglio. Grazie di tutto. Ci vediamo tra poco» invio e risponde subito.
« Finalmente qualcuno che mi da retta. Grazie al cielo. Ti aspettiamo. Non dirò nulla alla principessa che è un una crisi di nervi per una canzone. SBRIGATI!» rido immaginando Emma davanti alla pianola il testo, il PC e il microfono a provarle tutte ma senza risultato. Chiamano il mio volo e mi avvio a prendere l'aereo. Sarà la mia ora più lunga. Non ero agitato così nemmeno quando dovevo vederla da tempo ed eravamo fidanzati.
So che se va male non ho rimpianti stavolta. Ci ho provato e non è assolutamente andata. Se va bene voglio parlare con calma e vedere cosa c'è davvero tra di noi. Tutti meritiamo altre possibilità
Anche noi stessi. Mi siedo sulla poltroncina e aspetto che decolli....
Niente non ci riesco sono fuori da ogni grazia. Sposto con la mano tutti gli spartiti che cadono per terra. Cade anche un quartetto dove si rompe il vetro. Dio santo oggi non ne combino una giusta!
“Emma ma ti vuoi calmare?”
“mamma lascia stare oggi sono nervosa”
“ me ne sono accorta. Ma che succede?”
“ non lo so. Non riesco a registrare. La mia voce fa schifo stamattina e i suoni non mi piacciono. ” mi passa una mano sulla spalla cercando di rilassarmi. Ma è inutile oggi non ci riuscirebbe nessuno.
“ c'è qualcosa che non mi hai detto??”
“ no no. ” Simone non lo avevo visto comunque agli studi nei giorni che ci sono stata e forse era stato meglio così. Filippo l'avevo sentito appena ero arrivata ieri sera e poi più niente.
“Emma..” mi richiama guardandomi. Sbuffo. Forse quella storia di biondo mi aveva messo in confusione questo non le avevo detto. Non sapevo a chi si riferisse perché non aveva messo il soggetto. Aveva scritto in inglese quella frase colpendomi particolarmente.
“ mamma davvero non è lui il problema oggi. Solo che non ci sto con la testa”
“ qualcosa ti turba Emma!”
“ Simone l'altra sera ha messo una storia era scritta in inglese e ha scritto: ' ci siamo persi quando avremmo dovuto tenerci stretti mi manchi' sono andata nel panico non credo si riferisse a me, dopotutto perché dovrebbe dedicarmi certe scritte. Sono in confusione totale. ”
“ guarda credo che solo per te possa essere riferito" mi alzo di scatto dalla seggiolina del pianoforte e mi sposto da davanti a lei.
“ oh andiamo mamma sai quante saranno state nel suo letto e avranno avuto un importanza. Magari si è pure innamorato e io sono una deficiente”
“ certo perché qua siamo tutti cretini!”
“ non ho detto questo ma Simone non può provare ciò che provo io. ” Mi volto dando le spalle a Kurt mentre prendo un bicchiere d'acqua.
“ molto probabilmente allora ho fatto un viaggio a vuoto” la mano mi cede e il bicchiere cade a terra rompendosi in mille pezzi. Con poco coraggio ruoto il corpo verso quella voce è sbarro gli occhi. Non ci posso credere!
“Tu.... Tu... Che ci fai qui?” balbetto e lo guardo. Non riesco neanche a muovermi a differenza di mamma e mio fratello che spariscono definitivamente. Lui è fermo al centro del salotto.
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Mille passi con te ♥️
Fanfiction•Ci vuole coraggio per innamorarsi, ma ci vuole ancora più coraggio per tornare indietro e riparare quello che si è rotto. •