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“Simo, Simo” lo scuoto un po' per svegliarlo. L'aereo è atterrato da 10 minuti stanno scendendo tutti. Simone continua a dormire profondamente. “Simoooo! Amoreeee!” gli urlo nell'orecchio.
“ oh!” salta in aria
“ finalmente. Siamo arrivati ”
“ amore oddio” rido perché tutto mezzo scemo dal sonno. Gli bacio una guancia.
“ scusa mi sono addormentato”
“ ma va tranquillo solo che non vorrei restare qua ”
“ no no scendiamo adesso” respiro. Mi bacia a stampo. Mi alzo così da fare spazio anche a lui di fare la stessa cosa. Scendiamo dall'aereo insieme mano nella mano. Recuperiamo i bagagli. L'aria di Parigi invade le mie narici.
“ quanto mi era mancata” sussurro. Simone mi abbraccia da dietro e lascia dei baci sul collo delicati. Gli stringo le mani che stanno sulla pancia.
“Sei meravigliosa”
“io o Parigi?” chiedo ridendo.
“ tu amore”
“ ruffiano” trasciniamo le valigie verso l'albergo che Simone aveva preso. Mi butto sul letto una volta che entriamo in camera.
“ volevo tanto venirci da tempo. Ma questo posto aveva tanti nostri ricordi. Non ce l'avrei fatta da sola” sento che sospira.
“ io sono venuto ricordi?” annuisco
“ come hai fatto?” chiedo mentre si avvicina a me prendendomi per i fianchi.
“ non lo so. Era l'unico modo per svagare un po'. Ma in realtà qui i ricordi erano più forti. Ti vedevo ovunque. Ogni minimo dettaglio. Un piccolo posto ricordava un pezzo della nostra storia. Quando sono arrivato alla torre Eiffel ho pensato a tutte le volte che abbiamo perremente provato a fare le foto, ridevamo perché manco una ci usciva”
“ oddio ti ricordi!!”
“ sii. Ricordo ogni particolare”
“ io non sono riuscita a vedere quella diretta ma che avevo detto?”
“ nulla di importante. Solo che ero qua perché avevo bisogno di riflettere e di stare solo perché tanto a Milano non avevo niente da fare. ”
“ amore” lo abbracciò “ ti sentivi solo sul serio?” annuisce.
“ un pochino. Avevo bisogno di stare comunque in quella condizione, ti avevo lasciato andare e non volevo combinare altri danni. ”
“ Ti amo lo sai?”
“ ho sentito dire! Anche io comunque”
“Simo ma ti è servito poi stare qui?” alza le spalle come se non sapesse realmente cosa dirmi
“ in realtà ho riflettuto ma non potevo fare passi sbagliati. Mi mancavi tanto qua ancora di più. Quando sono tornato a Roma ho abbracciato Sarà che mi ha detto: Simo tranquillo, passerà anche questa.  Ma non passava Emma. Quella agonia non passava. Il vuoto nemmeno” gli salgo sopra.
“ mhm direi basta parlare del passato avevamo detto che lo lasciavamo da parte” annuisce baciandomi.
“ hai ragione pupellina!”
“ mi faccio una doccia così poi usciamo. ”
“ non vuoi restare qui!” mi fa l'occhiolino e ride poi. Malizioso mi lancia un occhiata.
“ no. Ti amo troppo ma voglio vedere la città. Quindi non provare a seguirmi in bagno che ti uccido” scatto correndo e lui mi segue. Mi prende dalla vita trascinandomi in bagno apre l'acqua una volta dentro la doccia. È fredda.
“Ti odiooo” urlo.
“ ma se hai detto che mi ami poco fa”
“ non è vero” ride. Lo spingo via e poi rido pure io. È scemo veramente.
“ sei più bella tutta bagnata.”
“ non ci casco addio!” chiudo il box che tengo fermo perché lui tenta di aprire.

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