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Una volta a casa mi butto sul letto e decido di chiamare Simone. Sicuro in preda dalle mille paranoie e pensieri. Schiaccio sul nome e faccio partire la chiamata.
“ Emma finalmente. Stai bene? Ti è successo qualcosa?”
“ Simo respira. Sto bene. Non sono ancora morta”
“ ma dove eri finita? Ti ho chiamato così tante volte!”
“ sono a casa adesso ” decido di lasciarlo un po' sulle spine.
“ questo lo avevo immaginato. Prima dove eri?”
“ stavo impegnata con...”
“ ah... Quindi non mi hai pensato” era così impaurito di questa cosa lo sentivo dal tono della sua voce.
“Simo fammi finire” sta zitto “ ero da ema con Luke. Stavamo parlando del più e del meno. ”
“ non hai sentito il telefono. Strano perché quando stiamo lontani non metti mai il silenzioso”
“ infatti non l'ho fatto. Quando mi hai chiamato nel pomeriggio che eri con irama io stavo da Luke. Dopo che abbiamo chiuso ho lasciato per sbaglio il telefono sul letto e quindi quando siamo usciti non l'ho preso”
“ oddio!” sento che sospira “ pensavo non volessi sentirmi. ”
“ ma no amore. ”
“ quando sei arrabbiata non rispondi mai” sorrido. Simone sapeva benissimo come ero. Mi conosceva realmente è stavamo insieme solo da due anni. Era pazzesco come era riuscito ad entrare nel mio cuore.
“ no amore. Non sono arrabbiata. ”
“ per fortuna! ”
“Simo domani è 13” sentivo una morsa nello stomaco. Non potevo non ricordare questo numero. Valeva più di qualsiasi altra cosa.
“ in realtà tra un ora è 13” ridacchio. Noto che erano le undici e aveva ragione “ passeremo questo mesiversario lontani”
“ ne abbiamo passati tanti lontani simo. ”
“ non voglio però ”
“amore dai torno presto ” sento che sbuffa e mi viene quasi da ridere.
“ sei un piccolo pupo lo sai?”
“ tu sei una pupellina bellissima”  gli manco un bacio anche se non mi vede.
“ non sai quanto torni allora?”
“ no simo credo lunedì. ”
“ d'accordo. ”
“Emminaaaaaaa” urla Sara nel mio orecchio. Sento Simone imprecare.
“Simoneee smettila!!”
“ ma mi hai rotto un timpano ”
“ non è verooo”
“ ok smettetela che mi state facendo uscire pazza. ” cerco di metterli in guardia. Rido.
“ Emma come va? Vedi avevo ragione che era viva. Tu ti fai troppe paranoie ”
“ non è vero!”
“ si Sara sto bene. Avevo solamente lasciato il telefono dal mio migliore amico. ”
“ecco vedi? Non era poi così allarmante!”
“ ero preoccupato tutto qua”
“ benissimo allora” erano veramente cane e gatto. Quando stavo da loro Sarà non perdeva mai occasione di infastidire Simone. Gli diceva che era un sottone che neanche per andare a bere acqua o al bagno mi lasciava in pace. Gli diceva di essere un rincoglionito innamorato che mai lo aveva visto così. Simone per ribattere la prendeva in giro. Ricordo le prime volte a vedere questi siparietti diventano rossa solo ad un complimento fatto dalla sua famiglia. Con il tempo ho capito che mi volevano bene. Mi hanno voluto come se fossi loro figlia. Mia suocera mi ha trattata dal primo momento con i guanti e suo padre era sempre pronto con le battute come Simone. Si vedeva che sono uniti e si vogliono bene.
“ Emma comunque da quando sei di nuovo con lui ti sei dimenticata di me” afferma Sara facendomi riflettere su questa cosa.
“ Sa perdonami. Tuo fratello mi sposta l'orientamento e non capisco più nemmeno come mi chiamo”
“ oh bene. Due sottoni non ne fanno che uno. Siete assurdi. Comunque dobbiamo farci qualche chiacchiera io e te”
“ appena torno a Roma sarà fatto. ”
“ brava bimba.” sorrido. Mi saluta e mi lascia di nuovo con Simone.
“amo” lo chiamo
“ dimmi”
“ mi manchi”
“ anche tu tantissimo. ”
“ sai la cosa che vorrei fare di più adesso?”
“ che cosa? Sentiamo!” mi dice con una voce da curioso.
“ vorrei fare l'amore con te. Tenermi stretta nuda al tuo corpo” sento che tossisce.
“Emma da quando sei così diretta?” chiede facendomi ridere.
“ da quando sto con te”

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