Allison Pov
Una settimana dopo
<<Mi fa un po' male>> la voce completamente rotta. Come se non avessi la forza neanche di parlare.
<<È normale. Se proprio non riesci a sopportare il dolore posso aumentare leggermente la morfina>>
<<No, riesco a sopportare>>
La morfina. Era il mio più grande incubo in clinica. E sapere di essere qui. A New York mi terrorizza.
Volevo svegliarmi nella mia città. Anzi se devo dirla tutta, avrei preferito svegliarmi nel mio letto. Fra le mie calde coperte.
Ma le cose non sempre vanno come desideriamo.
Non so come mi sento.
Ho vissuto in questo mese con la mia nonna. Io l'ho vista. Era lì davvero..
Poi c'è stato un periodo di buio. Non mi ricordo niente. Come se quel tempo fosse trascorso in 5 minuti. E poi di nuovo la mia nonna. Anche se per poco..
Mi sento così scombussola. Forse per le medicine o forse per il continuo flusso di medici che parlano talmente tanto da farmi scoppiare la testa.
Sono venuti tutti i miei amici qui.. persino Denise e Nathan. Non ho i ricordi limpidi su quella notte ma mi ricordo perfettamente che loro mi hanno aiutato tanto.
Non mi aspettavo di certo che lei appena mi vedesse mi abbracciasse. Anzi. Non ci sopportavamo. Almeno io non potevo vederla a causa di.. a causa sua.
Eppure è stata così gentile.<<Passerò più tardi per altri controlli, c'è una visita>>
<<Va bene grazie>>
<<Sei forte piccolina>> ultimamente me lo dicono in tanti, e a quanto pare sono l'unica a non crederci.
Non mi sento per niente bene.
Sono debole, ho perso l'appetito. Non riesco neanche sedermi sul posto senza sentire dolore ai punti sul petto.
Non ho ancora visto la cicatrice. La verità è che ho paura di farlo. Segna per me un periodo della mia vita che spero sia chiuso per sempre.
E sempre quella cicatrice mi ricorderà quella maledetta notte.
Spero solo di riuscire a capire il perché.
Di sapere cosa ho fatto per meritarmi quel comportamento.
Perché andava bene. Era un casino. Ma eravamo lì. Uno sempre vicino all'altra.
Ma ora. Ora sono sola in questa stanza d'ospedale da una settimana, ma di lui neanche l'ombra. Non è obbligato a prendere un aereo e venire qui come hanno fatto gli altri. Ma almeno un piccolo messaggio per farmi capire che nonostante l'operazione, nonostante tutto, ci sia stato.
Non riesco a smettere di pensarlo. Ma ogni volta che penso a un suo bacio, involontariamente mi torna in mente il modo in cui cercava di.. di togliermi i vestiti. Quando penso a quando passavamo del tempo insieme, penso a come mi guardava. Quell'odio e paura che aveva nei suoi occhi.
Vorrei cancellare tutto. Ripartire da zero.<<Non ho molta fame in realtà>> dico mentre cerco di andare verso il bagno.
<<Per favore signorina Grey, almeno il riso>>
<<Non riesco, ho lo stomaco in subbuglio, magari mangerò qualcosa di pomeriggio>>
Prende un lungo sospiro prima di parlare <<E va bene, ma io le lascio comunque il pranzo in stanza. Chissà magari cambia idea>>
<<La ringrazio, a più tardi>> Un piccolo sorriso nasce sul mio volto a vedere la dolcezza di questa donna.
Ultimamente sa che mangio poco, anche a causa di tutte quelle medicine che prendo e della tanta acqua che bevo. Ma nonostante i continui rifiuti lei cerca di venirmi sempre incontro. E per questo la ringrazio molto.
<<Forse un po' di compagnia le farà bene. Perché non chiama qualche sua amica? Così mangiate insieme>>
Eccola di nuovo all'attacco. <<Dopo proverò a chiamarle>>
<<E va bene. Mi raccomando metta qualcosa sotto ai denti>>
<<lo farò>> gli rivolgo un sorriso sincero prima di andare un attimo in bagno per lavarmi la faccia.Sento bussare alla porta così esco dal bagno e trovo Jason sullo stipite della porta. <<Hey>>
<<Ciao All, disturbo?>>
<<Certo che no, come mai sei qui? Pensavo fossi partito assieme agli altri>>
<<Si teoricamente, praticamente ho perso l'aereo>> non mi sembra molto convinto di questa sua tesi.
<<Sei incredibile>> mi scappa una risata data la sua faccia. <<Dai siediti>> gli indicò la sedia accanto al mia letto, ma prima di sedersi mi viene in contro. <<Hai bisogno di una mano?>>
<<No grazie Jas. Penso di farcela da sola>>
<<D'accordo>>
<<Allora, come mai sei venuto fin qui?>>
<<Ehm, volevo vederti>> si gratta la nuca in segno di imbarazzo <<E volevo chiederti un consiglio..>>
<<Dimmi pure>> Nonostante i miei inviti a parlare è totalmente bloccato. Si guarda attorno come se qualcuno potesse apparire da un momento all'altro e farlo fuori.
<<Che ne dici se ci facciamo un giro? Così io cammino un po'>>
<<Si! Si va benissimo meglio>>
<<D'accordo>> mi scappa una risata e prendo la mia felpa dalla sedia.
È da un paio di giorni che sono tornata a vestirmi "normalmente". Posso indossare tute e felpe ma almeno non indosso quel camice bianco che tanto odio.
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Tutto passa ma tu no
RomantikAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...