Capitolo 88

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Cade Pov

Non ho chiuso occhio, sono nervoso e l'unica cosa che mi tiene fermo dal fare qualcosa è Allison nuda nel mio letto.
Dorme beatamente incollata al mio braccio e non ho alcuna intenzione di svegliarla, almeno finché non suona la sveglia.

Quando l'ho vista prendersi quello schiaffo non ho visto più, l'ha toccata facendole male davanti ai miei occhi, l'errore più grande che potesse commettere.
<<Mh>> biascica nel sonno mentre si accomoda meglio su di me. Vedo il suo corpo riempirsi di brividi cosi la compro con le lenzuola.

Mi perdo, e quando dico che mi perdo a guardarla è perché cazzo è così davvero.
Potrebbero spararmi e io continuerei a guardare comunque lei.
In mezzo a mille ragazze, persone e luoghi.

Succede molto spesso che quando sono in un posto con lei ci siano molto ragazze che mi sono fatto, alcune con cui ho avuto rapporti lunghi di scopamicizia. Nonostante i loro sguardi, continui su di me e anche su di lei, io non riesco a dare attenzione ad altro se non alla mia ragazza.
Perché non può essere altro per me, perché non riesco a respirare se non è anche solo nella mia traiettoria visiva. Perché mi rende sereno, mi fa sentire al sicuro e blocca ogni mia paura.

La sua malattia per me è un argomento così fragile che anche solo il pensiero che lei possa spegnersi mi porta ad autodistruggermi.
Delle volte divento nervoso con tutti quando la mia mente mi porta a pensare che oggi è qui e domani potrebbe non esserci più.
Sapere che soffre, sapere cosa ha passato ed essere consapevoli che per due volte è stata colpa mia, è un prigione di sensi di colpa.
Vorrei darle tutta la sicurezza del mondo, vorrei farle capire che la cicatrice che ha in mezzo al petto la caratterizza e segna più di una vittoria, segna quanto cazzo sia forte nonostante sia ancora piccola.
Vorrei che i suoi occhi non riflettessero mai più l'immagine di un ospedale, che non sentisse più il suo battito su degli schermi e che non debba più curare le cicatrici che le infliggono. 

Questa notte, quando aveva gli elettori sul petto, avevo le mani che mi tremavano, vederla così abituata credo sia la cosa che più abbia fatto male. Quando se li è tolta da sola, come conosceva lo sguardo del medico in base ai risultati. Non ci è rimasta male, è come abituata al fatto che vada male. Invece a me ha paralizzato, quel volto assente sulle analisi.
Ha fatto si che il mio corpo si bloccasse, si spegnesse per un secondo, cercando di auto convincersi che era solo frutto della mia immaginazione.

Allison ha la testa altrove molto spesso, e cerco sempre di raggiungerla per farle compagnia, per assimilare ogni suo pensiero.
Molte volte non riesco a capire come lei, possa combattere per avere quella parte di me che non so nemmeno io come far uscire.

Avvolte penso a quando è tornata in città, a quanto eravamo due sottoni e a quanto io fossi veramente vergognoso. Cazzo mi prenderei a pugni.
Le stavo attaccato al culo per l'incidente di Drake, finendo per amarla. Perché l'amavo e lei lo sa.
Glielo urlai in piena notte sotto casa sua mentre litigavamo come matti.

La vedo che se fosse un Angelo per me, arrivata per proteggermi e amarmi. Perché lo fa, non mi sfugge quel suo sguardo che brilla, le sue pupille che si dilatano e il costante bisogno di anche solo un piccolo contatto. Sarò un coglione e mi ci sento abbastanza ma sento qualcosa, riempirmi il corpo, che mi lega a lei, come se fossimo due calamite vicine.
Mi fa ridere, quando si arrabbia perché non le dico il significato di Angelo, ma come posso aprirmi così tanto dal dirle che per me è come se fosse mandata sulla terra solo me per, per salvarmi dalle grinfie di questo inferno.
Mi cambia il modo di vedere ogni cosa, mi sveglio e il suo pensiero mi fa respirare meglio. Zittisce ogni rumore nella mia testa, nonostante io non riesca, cazzo non riesca ad aprirmi. Ma nonostante questo non mi lascia mai solo.
Veglia su di me, mi ama quando ne ho bisogno nonostante non mi meriti un cazzo.
Nel suo sguardo così puro vedo un angelo, nel suo corpo nettamente più piccolo del mio, nella sua pelle liscia e pulita, nella sua risata, nel suo sorriso. Nel modo in cui non fa assolutamente nulla ma rapisce il mio sguardo con tutta la luce che la circonda, nonostante avvolte il buio la divori.
È surreale, è un angelo.  Il suo tocco è una cura per me.

Tutto passa ma tu noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora