Sono le 6 del mattino questa notte non ho
dormito, la mia mente era sommersa da brutti pensieri che non mi facevano chiudere occhio.
Guardo l'alba fuori dalla finestra della Clinica di New York e faccio rilassare la mia mente.Alle 8:15 l'infermiera mi sveglia facendomi notare che mi sono addormentata sulla sedia.
Alle 9:30 mi trovo in sala di attesa per fare un controllo cardiaco che ormai faccio tutte le settimane da tre anni.
Finita la visita decido di chiamare mia madre perché da diverso tempo ho un brutto presentimento.
Arrivata nella mia stanza la chiamo, al terzo squillo risponde <<Buon giorno Allison>>
<<Buon giorno anche a te, mamma>> rispondo fredda, era un po' che non ci sentivamo. <<Ci sono novità?>> continuo
<<No>> afferma lei, anche se non le credo. <<Senti mamma è ormai da tempo che non sento Drake, gli sei è rotto il telefono o non vuole parlare con sua sorella?>> sforzo una risata. Dopo questa domanda cala un silenzio assordante dall'altro capo del telefono.
<<Pronto mamma? Ci sei? Pronto?>> insisto non sentendo niente da diversi secondi <<Allison dobbiamo parlare>>
<<Di cosa?>>
<<È successa una cosa a Drake due mesi fa, io e tuo padre non volevamo dirtelo per non aggravare la tua situazione ma->>
<<Cosa è successo?!>> alzo la voce mentre il mio cuore inizia a battere troppo velocemente
<<Allison..>> mi alzo in piedi mentre sento l'ansia assalirmi.
<<Cos'è successo? Dio me lo vuoi dire per favore mamma>> la mia voce è esausta.
Cos'ha Drake? Perché non me lo vuole dire?
Prendo un respiro profondo e scaccio via i pensieri, "non è successo niente stai tranquilla" ripeto a me stessa.
Dall'altro capo del telefono sento un respiro pesante <<Ha avuto un incidente stradale la sua macchina si è schiantata...>> non sento più nulla, le gambe cedono facendomi cadere in ginocchio e un improvvisa voragine si apre nel mio petto, l'infermiera mi vede e chiama subito aiuto.
Ha avuto un incidente, Drake, mio fratello ha avuto un incidente.17:57 sono sdraiata sul mio letto d'ospedale e a svegliarmi è la macchina che segna il mio battito cardiaco e l'ossigenazione.
Sono stordita ma la telefonata di prima mi ritorna subito in mente e inizio ad agitarmi
<<Bentornata Allison>> mi chiama la dottoressa Worker, quel sorriso rassicurante che ha sempre nel volto adesso non mi conforta più <<hai avuto uno svenimento ma niente di grave>> mi avvisa
Non mi interessa cosa è successo a me! Voglio andare da mio fratello ora.
<<devo tornare a casa subito, chiami mia madre e gli dica di farmi un biglietto aereo per farmi tornare, la prego>> le dico con voce stridula
<<Sua madre ha già rimediato, partirà la prossima settimana così lei ha tempo per stabilirsi e noi per compilare tutti moduli, adesso riposa mi raccomando>> mi dice con un dolce sorriso <<grazie Dottoressa>> aggiungo.
Come posso riposarmi se non so niente di quello che sta succedendo a casa mia, afferro il telefono e faccio una chiamata ma nessuno mi risponde. Forse è inutile chiamare il cellulare di Drake, ma spero in una sua risposta spero che mi dica che sta bene o che.. , mio dio e se fosse m.. No! No! No! Non può andare così, ha 20 anni, sta bene. Sarà uno di quei stupido scherzi che mi fa sempre per tenermi sulle spine. È sicuramente così.Cerco di pensare ad altro ma se mi guardò intorno vedo soltanto una camera di un clicca privata. E sinceramente non voglio ricordare la situazione medica in qui mi trovo.
Cerco di pensare a Drake, ma l'unico pensiero che mi passa per la testa e di quando abbiamo saputo della mia malattia.
Non ha detto una parola, è rimasto pietrificato sulla soglia della porta. Tremava come una foglia e stringeva i pugni. Era arrabbiato e non so necante per qualche motivo. Io e Drake abbiamo la stessa anima, quello che provo io lo sente lui e se io sto male la cosa ricade su entrambi.
Forse ha sentito un pezzo di lui cadere assieme a me, forse la perte di me in lui è morta, o semplicemente appassita.Non mi parlò per due giorni, la mattina del terzo mentre facevo le valige e mi abbracciò da dietro, restammo in silenzio per più di 10 minuti. Poi disse "Giuro che se me lo chiedi vengo con te"
Ma come potevo rispondere di sì?
Come potevo fargli abbandonare la sua vita per me, aveva 17 anni e sembrava più maturo dei miei genitori che senza alcuna esitazione mi spedirono qui come un pacco regalo.Come potevo strapparlo dai suoi amici, dalla sua scuola, dalle sue passioni? Come potevo?
Fino all'ultimo minuto non si staccò da me e io da lui.Sorrido a pensare a questo, questo abbraccio così forse.
Un nodo alla gola si forma al pensiero che possa essere l'ultimo.Due anni fa si è diplomato, i tanto attesi 18 anni. Avvolte quando penso a lui, vedo un ragazzo di 20 anni con una maturità fuori dal normale. Ha fatto le sue cazzate e alcune belle grosse, ma non riuscirei mai a giudicarlo perché lui mi ha sempre tenuto compagnia, in ogni situazione.
Sento le lacrime che cercano di uscire dai miei occhi e la paura continua ad aumentare ogni secondo che passa.
Non posso piangere, ha detto che devo essere forte per lui. Ma adesso è lui che deve essere forte no? Perché sta bene. Sta bene..<<Allison cara.. devi prendere le medicine>> l'infermiera di turno entra e mi porge 3 pastiglie e un bicchiere d'acqua.
Mi guarda con aria compassionevole e odio essere guardata in quel modo. Ma la lascio fare, alla fine non ho neanche più le forze di parlare.
Annuisco e allungo la mano. Ingurgito una pastiglia dopo altra mentre mando giù l'acqua.
E a pensare che quando ero piccina avevo paura di prendere le pastiglie, oggi se non le prendo rischio di non risvegliarmi più.Come cambiano le cose nel tempo eh?
Ieri hai paura delle pastiglie e oggi ti tengono in vita
Ieri eri felice che di fratello e oggi preghi che sia ancora vivo.
Sinceramente non ho avuto coraggio di richiamare mia madre, non voglio sapere. Preferisco illudermi e sperare.
Io credo in lui, so che non mi ha abbandonata.

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Tutto passa ma tu no
RomanceAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...