Capitolo 99

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Cade Pov

Le accarezzo i capelli, mentre la guardo.
È andato tutto male.
È ancora sotto anestesia, i medici aspettano si svegli per spiegarle che necessita un'altra operazione.
Sembra dormire, serena ma stanca. Il suo petto si muove piano e le sue braccia sono piene di lividi per le flebo.

Sono seduto su questa sedia da mezz'ora, con la testa appoggiata al suo cuscino, accanto al suo viso.
Sento solo il rumore dei macchinari, di qualche infermiera che entra e che va.
Sono stanco da morire ma riesco a chiudere occhio finché non vedo i suoi aprirsi.

<<Cade>> la voce di mia madre mi richiama alla attenzione.
<<Mh>> sento che il sonno mi mangia ma non chiudo gli occhi, non voglio farlo.
<<Dobbiamo visitarla, ora devi uscire>> mi accarezza la schiena e al suo tocco mi irrigidisco, non mi abituerò mai al suo contatto, quando mai l'ho avuto.
<<Dai su>> mi sprona gentilmente e contro voglia mi alzo.
<<Se si sveglia chiamami>> sospiro guardandola un ultimo istante per poi uscire dalla stanza.

Aspetto un'altra ora, fuori da questa cazzo di stanza. La gamba non accenna a fermarsi come i pensieri che ho in testa.
È passato troppo tempo e nessuno mi fa entrare per capire cosa cazzo sta succedendo.
Non ho pazienza, non più è finita tutta e se non avessi fumato erba a quest'ora avrei ribaltato tutto.

Mi porto le mani al viso frustrato, se penso a due anni fa non mi sarei immaginato uno scenario del genere, eppure oggi sono qui, che aspetto che la mia ragazza si svegli dopo l'ennesima operazione.

Sono stanco io per lei, non voglio stia male, non voglio.
Perché lei cazzo, perché.
Perché una ragazza come lei è stata condannata a questo dolore?
Non mi do pace ne risposte.

Se penso agli inizi tra noi mi vien da prendermi a pugni per come ero, per come la trattavo, o semplicemente per come tornavo sempre da lei.
È iniziato tutto dall'incidente mio e di Drake e a quasi un anno ringrazio di aver fatto quel che ho fatto.

Perché avrei continuato a sbattere la testa contro ragazze che non guardavo in faccia, contro Denise che mi portava al esaurimento. Avrei continuato a rovinarmi e mettermi debiti per droga se non fosse arrivata Allison a rubare tutta la mia attenzione.

All'inizio ho approcciato a lei solo per convenienza, non lo nego, avevo un obbiettivo preciso, poi è stata lei a ingannarmi.

<<Cade>> la voce di mia madre mi fa scattare in piedi.
<<Si è svegliata>> le sue parole accompagnate da un pianto stanco e ovattato proveniente dalla stanza.
Non le rispondo e la sorpasso, entro nella camera e la trovo con il viso ricoperto di lacrime, gli occhi chiusi e una mano sul grande cerotto sul suo petto.
Mi avvicino velocemente per poi prenderle il viso e girarla. Incrocia il mio sguardo ed esplode in un pianto disperato.
<<Di nuovo Cade di nuovo..>> cerca di togliersi le lacrime dal viso ma non ha le forze, così lo faccio io per lei.
<<N-non mi l-lasciare sola>> singhiozza mentre cerca un mio contatto ma sembrano farle male i punti.
Sento il mondo addosso, che preme e mi fa male da cani.
Non parlo perché non ho voce, non so che mi prende.
<<G-grazie>> mi stringe senza forze quando la abbraccio delicatamente.
Le lascio un bacio tra i capelli, glieli accarezzo e non mi allontano mai.
Sento che lentamente il pianto scompare, rimane solo un respiro impercettibile, e qualche singhiozzo.
<<Cosa devo fare?>> sussurra al mio orecchio mentre riporge la sua scelta su di me.
<<I-io sento di non farcela, sono stanca, ho poca forza per farlo ancora>>
<<All>> sospiro allontanandomi, provocando in lei un leggero pianto.
<<Io non sono un cazzo di nessuno per scegliere sulla tua vita, non mettermi in mano questo>>
<<Sei il mio ragazzo Cade.. dimmi cosa fare>> mi prega con lo sguardo
<<Non sta a me All>> sento i vestiti incollarsi sulla mia pelle e la testa diventare un masso.
<<Cade..>> piange e vedo lo schermo che segna i suoi battiti impazzire.
<<Ti prego no>> piange e mi avvicino nuovamente accarezzandole il viso, e baciandola.
Anche solo vederla è stato più importante di un bacio o una qualsiasi scopata.
Cerca di alzarsi ma la fermo. Mi siedo sul lettino con lei, la abbraccio mentre la aiuto a calmarsi.
<<Qualsiasi cosa scegli io sono sempre dietro di te, devi fidarti del tuo cuore e di mia madre.
Io sono qui a prescindere da tutto>>
Le accarezzo i capelli e lentamente chiude gli occhi.
<<Non te ne andare mai>> mi prega ma non sa che piuttosto muoio.

Tutto passa ma tu noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora