Cade
Non so esattamente perché sono qui.
Avrei voluto tornare in ospedale.Non so giustificare il mio comportamento del cazzo che ho.
E se qualcuno me lo chiedesse gli spaccherei la faccia.Ho bisogno di stare lì. In quella stanza.
È da ieri che sono scomparso dai radar di Adam. Oggi ho una consegna da fare, 2 etti di coca, per il mio miglior cliente.
Ma non mi sono ancora presentato dal mio amico e non ho intenzione di farlo al momento.
È alle 19, ma sono le 17:30 e io sono a casa di Owen. Seduto su una poltrona davanti alla sua scrivania.<<Non ho tempo da perdere, perché mi hai chiamato>> sputo acido guardandomi attorno.
<<Non so nemmeno io se sto facendo una stronzata o meno>> confessa e io inizio a interessarmi.
<<Ti chiedi perché odio così tanto Allison.. mia figlia>>
<<Perché sei un pezzo di merda?>> rispondo ovvio facendolo innervosire.
<<Avevo una sorella, era nata anni dopo di me.
Da qui puoi capire che quando era una adolescente io le stavo sempre addosso, ma avevamo un bellissimo rapporto. Quando lei aveva 15 anni io ne avevo 20. Andavo a prenderla a scuola, la accompagnavo dalle sue amichette. Facevo di tutto per lei, persino prendere la macchina alle 4 di notte e portarla di corsa in ospedale.. aveva una malattia cardiaca>> sospira e io presto tutta la mia attenzione.
<<Ha iniziato a crescere, a distaccarsi da me.
Iniziò anche a vedersi con un ragazzo, sapevo che faceva parte della sua vita, insomma lo conosceva da anni, ma non mi piaceva per niente e li vedevo sempre più vicini.
Era incazzata con la vita perché sapeva che non sarebbe mai arrivata ad avere la mia età.
Iniziò a non studiare più e a non tornare a dormire a casa la sera.
Andava solo in ospedale, non saltava mai una visita perché era piena di speranza.
Un giorno mi parcheggiai fuori dall'ospedale, volevo parlarle, erano giorni che non la vedevo.
La vidi scendere e correre verso l'entrata, ma c'era anche lui. Cercò di non farla entrare ma lei si staccò e corse dentro>>
<<Non voleva che facesse le visite>> ipotizzo attento al discorso
<<Esatto>> sospirò.
<<Come si chiamava tua sorella?>> chiedo
<<Livia, Livia Gray. Morta a 18 anni di arresto cardiaco.. durante il parto>>
Una strana sensazione mi colpisce l'intero corpo, paralizzandomi.
<<Allison venne alla luce, dopo 2 minuti esatti Livia morí>>
Non parlo, non rivelo nessuna espressione.
<<Ho scoperto della gravidanza per caso. Tornò a casa alle 4 del mattino. Mi ero svegliato per il rumore della porta della sua camera. Sentì un rumore così leggero perché da quando stava male ero sempre allarmato che le potesse succedere qualcosa mentre dormiva.
Fatto sta che mi alzai dal mio letto, andai in camera sua. Aprì la porta del suo bagno e la vidi seduta a terra, con una felpa nera larga.. di quel bastardo.. e un test di gravidanza tra le mani. Rimasi senza fiato, senza forze, senza parole. Proprio come te ora>> fissa il mio viso stanco.
<<Piangeva?>> chiedo solo
<<In che senso?>> sei così rincoglionito?
<<Livia, piangeva guardando il test di gravidanza positivo?>>
<<No era serena, sorrideva lievemente. Era sfinita e si vedeva>>
<<Voleva tenere Allison?>>
<<Si, purtroppo. Credo di averla odiata per questo, ma non quanto odio vedere Allison girare per casa come se non avesse ucciso mia sorella>>
<<Owen, mi dispiace per tua sorella>> mi alzo in piedi sbattendo la mia mano sulla sua scrivania e incrinandomi verso di lui. <<Ma non azzardarti mai più, sopratutto in mia presenza, a parlare così di Allison>> serro la mascella cercando di resistere dal spaccargli questa faccia di merda.
Non dice nulla, o quasi. <<Sei come lui, vi assomigliate per sino>>
<<Mi fa piacere>> spunto acido risedendomi.
<<Non dovresti sai>>
<<E perché?>> sbuffo una risata.
<<Non sai tutta la storia, Scott>> dice sottolineando il mio cognome. Sbuffo una risata, mi vuole solo provocare.
<<Raccontamela>> lo incito.
<<Prima ti dico perché sei qui>>
<<Parla, ti ho detto che non ho tutto questo tempo>>
<<Il padre. Il vero padre di Allison è venuto a conoscenza del suo malore.. non chiedermi come o da chi perché non ne ho idea>>
<<Cosa vuole?>>
<<Vederla, conoscerla>>
<<Dopo quasi 19 anni si è accorto di avere una figlia?>>
<<No>>
<<Cosa no>>
<<Ha sempre voluto conoscerla, da quando lei..>>
<<Tua sorella>> continuo, non riesce nemmeno a dirlo.
<<Si, lei. Da quando è morta e da quando è nata Allison>>
<<Ma che cazzo?! Pensavo fosse più pezzo di merda di te invece lui l'ha sempre voluta conoscere cazzo!>>
<<È giusto quello che pensavi! È un assassino! Ha ucciso mia sorella! L'ha obbligata a portare avanti la gravidanza nonostante fosse malata!
Nonostante lei non volesse, non voleva nemmeno provare a poter avere un rapporto con lui..>>
<<Che cazzo significa?>> dico ripensando alle parole che mi ha detto nemmeno due minuti fa.
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Tutto passa ma tu no
RomansaAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...