Allison Pov
Sono entrata in seconda ora a scuola, non ho seguito nemmeno una lezione, ho solo complicato verifiche come se fossi una stampante.
Ho provato in tutti i modi a svagare con la testa eppure non riesco. Penso tanto, troppo.
Voglio stare completamente sola ma allo stesso tempo vorrei essere tra le sue braccia.
Sembra essersi rotto qualcosa tra noi, stamattina a malapena gli ho parlato, nonostante lui ci provasse ma non avevo le forze. Volevo solo allontanarmi un po' e cambiare aria.La campanella dell'ultima ora suona, così tutti gli studenti escono di fretta e furia, mentre io mi fermo qualche secondo in classe, seduta ancora sul banco. Scoppio a piangere, coprendomi il viso con le mani, mentre cerco di trattenere mille si ghiozzi.
Sento qualcuno entrare in classe così mi alzo velocemente asciugandomi le lacrime.
Alzo lo sguardo rimanendo sconvolta. La Smith.
Ha un foulard in testa, aderente perfettamente alla pelle. I brividi mi trapassano la pelle a realizzare del perché abbia quel velo in testa.
<<Allison Grey>> mi sorride, scioccandomi ancora di più.
<<Professoressa Smith>> ricambio dolcemente sistemando la borsa di scuola. <<È tornata>>
<<Sono tornata>> conferma guardando la classe
<<Ho visto come hai recuperato le materie, mi congratulo con lei Grey>>
<<Grazie prof>> le sorrido
<<Come si convive con una malattia?>> chiede cambiando completamente discorso, senza preavviso, facendo calare il silenzio tra noi due.
<<Devo ancora impararlo>> dico e lei tira su un sorriso triste
<<Ho avuto una operazione al seno per esportare il tumore ed è andato bene, devo fare qualche seduta di controllo ma sto meglio. Ho avuto paura di andarmene da un momento all'altro, ma mi impegnavo per non pensare a questo e non rovinarmi le giornate>> sospiro alle sue parole
<<Non sai mai se ti sveglierai la mattina, e se ti svegli non sai se finirai la giornata>> continuo
<<Ti ho pensata veramente tanto Allison, conoscere la tua storia mi faceva pensare tanto>>
<<Io ormai sono abituata a convivere con una malattia, non ci penso più ormai>>
<<Come fai?>>
<<Non lo so, mi sono stancata tempo fa di annullare la mia vita aspettando di morire>> dico guardando altrove quando i miei e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
<<Spero che avrai la stessa possibilità che ho avuto io di guarire>> mi sorride rammaricata
<<È una malattia che non mi lascerà mai Prof>>
<<Allis- Professoressa Smith..>> Piage entra in classe probabilmente per cercarmi, rimanendo sconvolta.
<<Salve>> sorride come la classica Smith facendo sorridere sia me che la mia amica.
<<Ci vedremo a lezione>> dice in fine salutandoci, <<E non piangere più>> mi punta il dito contro prima di lasciare la classe.
<<Non posso crederci..ecco perché è mancata tutto questo tempo>> sussurra quando usciamo anche noi poco dopo
<<Dice che è stata operata e che ora deve fare le ultime sedute>>
<<Di chemio?>>
<<Sicuramente Piage>> camminiamo in silenzio, entrambe a rimuginare su quello che abbiamo visto.
Usciamo fuori nel cortile della scuola, ancora in silenzio.
<<Sai sono felice che ora stia bene e che deve fare gli ultimi controlli, ma chissà cosa ha passato>> sospira
<<Queste cose si possono solo immaginare quando non le vivi, io ho una malattia e ci convivo da anni ma vedere persone che conosco stare male mi rattrista da morire>>
<<Perché tu sai cosa stanno provando>>
<<Sono malattie diverse>>
<<Ma pur sempre malattie>>
<<Si ma..->>
<<Persone come lei hanno più possibilità di guarire di persone con la tua patologia, quindi smettila di sottovalutare il tuo problema.>> sputa stanca. Rimango interdetta mentre Piage si ricompone facendo un respiro tremolante
<<Scusa>> guarda altrove facendo lungo sospiro
<<Ora vado da Jason, pranziamo assieme>>
<<Ci sentiamo dopo>> le sorrido sperando di tirarla su
<<Si e tu fai da brava>> dice mentre cammina all'indietro senza mai staccare il suo guardo dal mio.
<<Ti voglio bene>> alzo la voce e la vedo sorridere davvero. <<Io pure!>> ride mentre si gira e ognuno prosegue per la propria strada.
Il mio sorriso si spegne quando so che non può più vedere il mio viso. Chiudo gli occhi sospirando, prendendo le chiavi della macchina di Cade e aprendola.
Salgo in macchina ma non parto subito.
Prendo il telefono e noto vari messaggi ma li ignoro tutti e scrivo a Cade,
"Avvisami come arrivi a scuola" è un suo messaggio di stamattina che io non ho minimamente visto.
"Ho appena finito" scrivo e visualizza subito ma senza rispondere.
"Se non ti serve la macchina vado a fare due commissioni" provo a scrivergli
"Ho fatto il pranzo per me e te, non vieni?" mi scrive e sono così emotiva che piango sprofondando nel sedile della sua auto.
"Vai se hai da fare, anche io devo fare delle cose, vado con Jason" scrive quando non riceve da me una risposta
<<Bugiardo>> dico mentre mi asciugo le lacrime. Jas è a pranzo con Piage..
Provo a chiamarlo ma non mi risponde, ho bisogno di stare da sola ma allo stesso tempo ho bisogno di sapere che lui stia bene.
Lo richiamo ancora una volta ma non risponde, al contrario mi scrive.
"Alle 20 mi serve la macchina, riesci a tornare a casa per quell'ora?"
"Anche prima"
"Ok" digita veloce stroncando la conversazione.
Mi innervosisco buttando il telefono sul sedile del passeggero dopo aver messo la musica sullo schermo della auto.
Guido verso un posto preciso, ma non la meta del mio viaggio, solo una tappa.
La musica riproduce una canzone, Bored, di Billie Eilish.
Mi rilasso contro il sedile, trattenendo qualche lacrime, mentre le labbra mi tremano così come il petto.
Non ci metto molto ad arrivare dal fioraio prima che mi venga un attacco di panico.
Mi ricompongo spegnendo la musica che iniziava a scatenare solo le mie emozioni, mi asciugo le lacrime e scendo.
So già che fiori voglio prendere, sono i miei preferiti, e sono quelli che desidero per il mio funerale. Vorrei anche un vestito bianco in realtà.. ma ora sto meglio e non voglio pensare a questo.
<<Buongiorno signorina>> mi sorride una anziana signora
<<Buon giorno>> le sorrido calorosamente.
<<Fiori per una bella occasione?>>
<<Si una bella occasione>> sospiro
<<Hai delle preferenze?>>
<<Tulipani bianchi>>
<<Vieni con me, sono arrivati stamattina!>> dice guidandomi. Mi porta in uno box pieno di tulipani stupendi, di mille colori.
Giro un po' tra di loro, ma solo per cercare i più belli. Un mazzo sfatto mi colpisce l'occhio, tulipani color crema.
<<Sono veri?>> chiedo e lei annuisce
<<Toccali sembrano seta i loro petali>> sorride gentile
<<Prendo questi>> decido e lei li prende con tanta attenzione.
Tornate al banco prende alcuni strumenti per fare un mazzo di fiori.
<<Di che occasione parliamo così mi regolo sul abbellirlo>>
<<Sono per..per mia madre>> dico e la mia pelle esplode in mille brividi. <<Sa per la sua lapide>>
<<Oh piccola meraviglia.. lo farò semplice ma bello come te>> dice mentre si impegna profondamente a creare un bel mazzo di tulipani color crema.

STAI LEGGENDO
Tutto passa ma tu no
RomansaAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...