Tutto passa ma tu no

Capitolo 70

Passano 15 minuti poi 20 e poi mezz'ora, dove Cade sembra essere scomparso.
Mi aveva detto che ci avrebbe messo massimo 10 minuti.

Vorrei tanto poter scendere dalla macchina ma mi ha chiuso dentro.
Prendo il mio telefono in mano ma è completamente morto.

<<Ma dove diavolo sei?>> penso ad alta voce.
All'improvviso sento dei passi accanto all'auto, la sicura scatta e la portiera si apre.
<<Eccomi>> sale in macchina serio.
Faccio per arrabbiarmi con lui per avermi fatta preoccupare ma sembra abbastanza scosso.
<<È tutto ok?>> domando a bassa voce.
<<Si>> risponde freddo.
<<Sei sicur->> <<Si Allison, sono sicuro>> mi blocca sul nascere.

<<Devo fare un'altra cosa>> dice prima di partire.
Per tutto il viaggio non parliamo ma dovevo immaginarmelo.
Non parla perciò non so nemmeno dove stiamo andando.

Dopo 10 minuti parcheggiamo fuori da un garage e quando sto per aprire la portiera anche io mi chiude dentro. <<Cade aprimi!>>
<<Ci metto poco aspettami qui>>
<<Non sono un cane apri!>>
<<No resta qui!>>
<<Se era per passare così del tempo assieme potevi anche lasciarmi a casa>> dico offesa, e pochi istanti dopo la sicura della portiera scatta e mi ritrovo lui davanti che me la apre.
<<Scendi, ma non staccarti nemmeno un secondo da me. Capito?>>
<<Si>> rispondo scocciata.
Lo guardo bussare tre volte e alzare la saracinesca. Rivelando un salotto buio, un po' malandato.
<<Che posto è questo?>>
<<Fai silenzio>> mi ammonisce serio. Sbuffo sonoramente pentendomi di essere venuta con questo lunatico.
Lo seguo in ogni centimetro che percorre fino a arrivare a un corridoio buio.
<<Aspettami qui>>
<<Cade.. ho paura del buio>> lo guardo supplicante indicandogli il garage buio in cui siamo. Lo vedo sorridere divertito, ma non si sbilancia più di tanto perché si ricompone subito.
<<È un rifugio di un mio amico, sta dormendo ora. Ci metto due minuti a svegliarlo e poi vengo da te. Ora vai a sederti sul divano. Arrivo subito>>
<<Ma Cade..->> mi blocca. <<Due minuti e sono da te>> continua imperterrito, faccio per andarmene ma mi tira a se. Mi guarda dall'alto posandomi un bacio in fronte. Lasciando alle mie labbra il desiderio delle sue.

Ovviamente non erano due minuti, ma all'incirca 10.
Sento dei passi e mi alzo immediatamente, facendo finta di non essere stata stravaccata sul divano fino ad un secondo prima.
<<Quindi l'hai passata a->> la voce del ragazzo accanto a Cade si arresta.
Un tipo alto, quanto Cade. Capelli biondi, e oggi neri. Il contrasto sul suo viso è quasi mozzafiato. Ha qualche tatuaggio sul petto, che riesco a vedere data la camicia sbottonata.
<<Adam, piacere>> mi riporta al mondo reale.
<<Allison, molto piacere. Dicevi?>> risponde Cade al posto mio e io lo guardo in cagnesco. Perché deve fare così?!
<<Allison>> ripete quasi sorpreso Adam, guardando Cade.
<<Senti parliamo di cose serie eh, mi sto già rompendo le palle>> sbuffa quest'ultimo, che fa cenno ad Adam di parlare.

Sono completamente disinteressata dai loro argomenti, ma quando sento che qualcosa è compito di Cade mi interesso tutto d'un tratto ma non lo faccio notare.

Una chiamata lo fa allontanare, ma prima di sparire per il corridoio mi lancia un'occhiata insicura, che non so decifrare. Per poi guardare il suo amico che mi guarda.
Sospira pesantemente e sparisce per il corridoio.

Io continuo a guardare le foto appese al muro.
<<Quella foto l'ho scattata a 7 anni, ero partito con mio padre in Svizzera>> la sua voce mi colpisce l'orecchio.
<<Hai viaggiato tanto in vita tua>> guardo la marea di paesaggi racchiuse in piccole in foto.
<<Quando ero piccolo tantissimo>>
<<Sempre con tuo padre?>> chiedo non curante del fatto che lui ora è dietro di me.
<<Si, finché non se ne è andato e si è risposato>>
<<Oh, mi dispiace tanto..>> lo guardo compassionevole mentre si affianca a me.
<<Anche a me>> mi sorride. <<Aspetta..>> dice avvicinandosi al mio corpo e al mio viso.
<<Una ciglia>> soffia facendomi rabbrividire.
<<Che cazzo fate.>> entra Cade e io mi allontano subito, lo stesso fa Adam.
<<Nulla, datti una calmata>> alza gli occhi al cielo.
Io rimango lì immobile, a fissare Cade, che sembra incazzato nero. Forse per la chiamata ricevuta che muoio dalla curiosità di sapere chi è.