Allison Pov
Sono passati altri due giorni. Sono stanca, forse più degli altri giorni ma sono sempre più convinta che se mi butto in un vortice di disperazione il mio corpo ne subisce i danni.
Stamattina Lilian mi ha fatta camminare fino agli uffici burocratici dell'ospedale, e questo pomeriggio sul tardi dovrò ritornare.
Ho depositato la mia testimonianza, foto e messaggi allegati, tutto ciò che possedevo contro Cay.
Ho passato il resto della giornata isolata.
Non volevo nessuno al mio fianco, volevo metabolizzare il tutto e pensare alle conseguenze che verranno. Perché saranno inevitabili.Non denuncio Cay solo per il mio male, ma denuncio Cay anche per tutte quelle donne, quegli uomini che non sono mai riusciti a dare voce ai loro abusi.
Lo faccio anche per la piccola Allison che ha dovuto subire il vecchio Cade Scott, lo faccio per Lilian, lo faccio per Olivia, per la madre di Adam e la madre di Charlotte.
Lo faccio per tutte noi.
Per eliminare più violenza possibile dal mondo, e questo è il primo passo.Cade mi aiuta a mangiare per evitare di staccare le flebo e gli elettori.
Lo vedo strano ma non accenna a parlarne, ci ho provato ma dice che non ha nulla.
Non gli credo nemmeno un po' ma non voglio alterarlo.
Si sta prendendo cura di me in modo delicato, anche se discutiamo non alza la voce e cerca di farmi stare sempre tranquilla.
<<Sei stato da tuo padre stamattina?>> chiedo mentre allontano il piatto di riso insipido lasciato a metà.
Mi tira una occhiataccia ma non obbiettiva.
Ho mangiato la verdura e sa perfettamente che non riesco a mandare giu altro quando sto male.
<<Si abbiamo portato Thomas a scuola>> mi guarda negli occhi poggiando la schiena alla sedia su cui è seduto.
<<Sembrano tranquilli entrambi, ho provato a parlare con Thomas, quando Arthur è uscito di casa per fumare>> mi spiega. <<È come se fosse muto, eppure con il padre parla. Non capisco perché con me no, eppure sa che sono suo fratello>>
<<Forse non sa come farlo. Fin da piccolo non ha mai rivolto parola a nessuno e questo lo spinge ad avere ancora più paura di quanta già ne abbia>> provo a farlo ragionare.
<<Però cazzo è un bambino>> sospira frustrato da qualcosa più grande di lui.
Ultimamente Cade è sempre così.
<<Non sei sereno>> parlo infine senza tenermelo dentro.
Non risponde e guarda un punto indefinito.
<<Con me puoi parlare Cade, sono io>> cerco il suo sguardo che non accenna a darmi.
<<Ho solo bisogno che torni a casa con me>>
<<Manca poco>> mi sposto lentamente quando si alza per sdraiarsi con me.
Non parla e si nasconde nell'incavo del mio collo.
Mi abbraccia coprendoci lasciandomi il petto libero.
Mi inebrio del suo profumo chiudendo gli occhi.
<<Dormo qui>> sentenzia chiudendo gli occhi.
<<Va bene>> sussurro lasciandogli un bacio in fronte.Passano interi minuti, dove il suo respiro agitato non mi da pace. Alterando anche il mio.
So che non dorme, ma tiene comunque gli occhi chiusi.
Sospira spesso e si muove lentamente per non farmi male.
Lo vedo turbato anche mentre cerca di prendere sonno e questo aumenta la mia ansia.
<<All>> mi richiama ma senza aprire gli occhi.
<<Si?>> gli accarezzo i capelli.
<<Pensi che oltre quel che faccio non sappia fare altro?>>
<<Io penso che sprechi tanto le tue capacità>> dico sinceramente. <<Sei tanto intelligente ma tendi a non dare importanza a questo>>
<<Adam e Jayden hanno iniziato a lavorare nell'azienda della famiglia di Jason. Joy lavora, tuo fratello anche, Travis pure. Ho sentito che anche Brayan ha messo la testa a posto.
Tutto stanno passando oltre e io non mi smuovo da quel che faccio>> apre gli occhi alzandosi con il busto.
Percepisco i suoi pensieri martellargli la testa.
<<Cade, sei stato tu ad aiutare Adam e Jayden>>
<<Sono loro ad avermelo chiesto. Capisci qual'è il punto?!>> si alza e cosi, lentamente, lo faccio anche io sotto il suo sguardo attento.
<<Non sono andando da Jayden a dirgli di darsi una svegliata!>>
<<Per Adam si..>> cerco di farlo ragionare
<<Si, ma, è diverso>> si innervosisce <<Adam è diverso, la sua vita lo è, quello che ha passato.
Se non lo prendo in tempo..>> sospira <<Non voglio vederlo appeso a una corda>> dice schietto mentre il mio corpo subisce tutto il dolore di queste parole.
Rimango pietrificata, zitta.
<<Ma ti vedi? Tra 10 anni, quando le tue amiche avranno dei ragazzi per bene e una bella vita.
Come ti vedi tu con uno come me, ora.>>
<<Cade smettila di sottovalutarti!>> alzo la voce
<<Rispondi cazzo! Come ti vedi? cosa diresti di me?!>>
<<Direi che sei il mio ragazzo e non mi importa di ciò che fai>>
<<E sbagli>> mi guarda serio. <<Sei la mia cazzo ragazza, dovresti dirmi di migliorare, ti dovresti incazzare per la merda che sono cazzo! Invece accetti tutto! Non prendi mai una fottuta posizione!>> urla incazzato rompendo qualcosa tra noi.
Qualcosa di irreparabile.
<<Ah si?>> mi trattengo dal piangere per l'ennesima volta sotto i suoi occhi.
<<Dopo tutte le arrabbiature che mi sono presa per quello che facevi, per come tornavi, per le risse che facevi!>> alzo la voce <<Come puoi dire una cosa genere!>> grido arresa alla sua rabbia.
<<E guarda un po' non sono servite a un cazzo!>> urla di rimando.
<<Sei un ingrato egoista del cazzo Cade>> lo guardo senza riconoscerlo più. <<S-se non trovi nessuno a cui dare la colpa per come sei non rigettare tutto su di me>>
Tace e fa bene, in questo momento non voglio sentire una parola.
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Tutto passa ma tu no
RomanceAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...