Ormai è sera e sono molto stanca.
Sono ferma da mezz'ora a guardare fuori dalla grande finestra della hall del mio piano d'ospedale.
Le luci di New York quasi mi fanno paura. Se penso che sono tornata qui, che la mia vecchia vita è li tra quelle piccole luci che si vedono da qui mi vengono i brividi.
Ho cercato di scappare da questo posto. Ho cambiato numero pur di sparire dalle persone di questo posto. Ma più stavo nella mia città più questo "piano" andava a sfumare.
Ho ritrovato i miei amici. E ho ritrovato lui. E questo mi ha distratta tanto.
Desidero solo andarmene da qui il prima possibile e iniziare da dove ho interrotto, di nuovo.<<Allison ti ho detto mille volte di non stare fuori dalla stanza. Sopratutto adesso che è sera>> mi rimprovera l'infermiera di stamattina.
<<Ha ragione scusi. Ora torno in stanza>>
<<Sarà meglio>> mi sorride porgendomi un bacio sulla tempia. Resto un attimo interdetta da questo gesto. Ma subito dopo un sorriso sincero nasce sul mio volto. <<Buona notte>> la saluto e mi avvio nella mia stanza.Mentre percorro i corridoi mi aggiusto la felpa dato il freddo che c'è. Ora che è fine dicembre. Natale l'ho passato proprio qui. Da sola.
Abbasso la maniglia della porta ed entro.
Subito una strana sensazione mi avvolge ma decido di non farci caso.
Mi sfilo la felpa e resto solo con una canottiera nera il seta e una tuta nera. Mi giro per prendere un maglione dall'armadio ma il mio corpo si paralizza completamente.
Le parole mi muoiono in gola e il cuore che batte come mai prima d'ora contro il mio petto.
Le gambe stanno per cedere e il mio corpo viene invaso da paura, nostalgia, e speranza.
Non riesco a tenere lo sguardo alto anche se sento altri occhi squadrarmi spudoratamente.<<La porta era aperta>> dice soltanto.
Mio dio. Non ci posso credere. Il mio corpo si riempire di brividi e la paura mi colpisce sulla bocca dello stomaco.
Deglutisco fortemente. Sono come immobilizzata sul posto mentre sento il mio respiro spezzarsi lentamente.
Sento il suo sguardo su di me, lentamente riporto i miei occhi suoi suoi.
Quel verde che regnava in tutti i miei pensieri.
Vorrei urlargli contro qualsiasi cosa ma non riesco a dire ne fare nulla.
Fa un passo verso di me mentre non mi stacca gli occhi di dosso.
Respira Allison, respira. Non può farti nulla. Non di nuovo.
Più si avvicina più noto il suo volto. La poca luce della luna illumina il suo viso e solo ora mi accorgo del suo stato. Il labbro spaccato e lo zigomo arrossato.<<C-che hai fatto in faccia?>> dico in un sussurro. È più forte di me. Non pensavo venisse qui. E non so cosa sia successo e come sia stato. Non riesco a fare finta di niente quando so che potrebbe essersi messo nei guai, come suo solito. Ma perché? Non si merita le mie preoccupazioni!
<<Sei incredibile>> sbuffa una risata amara. <<Perché ti preoccupi ancora per me dopo quello che ti ho fatto?!>>
Queste parole fanno più male di quanto credessi. <<Non mi interessa infatti>> mento. Ma ha ragione lui. Perché me ne preoccupo?
<<E perché me l'hai chiesto allora?>>
<<Sono solo curiosa>> mento nuovamente.
<<Bugiarda>> risponde freddo.
Sento tutta la rabbia repressa salirmi fino al cervello.
<<Con quale coraggio ti presenti qui dopo tutto quello che è successo? E come se non bastasse mi parli male e mi dai della bugiarda?!>> alzo un po' la voce andandogli in contro ma tenendo comunque abbastanza distanza tra noi.
Lui non risponde e si limita a guardarmi con uno strano sguardo.<<Cosa ci fai qui>> dico fredda. Non so da dove io stia trovando il coraggio di parlargli così.
<<Devo trasferirmi>> risponde immediatamente. Subito il mio sguardo scatta su di lui.
<<D-dove vai?>> non mi aspettavo questa risposta è non pensavo di sentirmi così.
<<Non lo so>>
<<Parti e non sai dove andare?>> sbuffo una risata quasi isterica.
<<Esatto>>
<<E con chi parti?>>
<<Jason>>
<<Jason?! Non me l'ha detto>>
<<Ora siete amici stretti?>> ride nervosamente.
<<Almeno lui mi ha tenuto compagnia da quando mi sono svegliata>> dico, pentendomene un secondo dopo. Così penserà che lo stessi aspettando.
<<Ero impegnato, se ti riferisci a me>>
<<Non mi riferivo a te>>
<<A me è sembrato di sì>> si avvicina lentamente verso di me.
<<Be ti sbagli>>
<<Forse>> e quando lui è troppo vicino a me io istintivamente indietreggio, andando a sbattere con la schiena contro la parete.
E solo quando una sua mano sfiora il mio viso e io suoi occhi si mescolano ai miei, la mia mente sblocca un ricordo.

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Tutto passa ma tu no
RomanceAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...