Capitolo 64

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Sono le 4:30 del mattino e non riesco a chiudere gli occhi. Drake è andato da Grace e sono sola a casa, non ho voluto che Cade rimanesse perché non è al sicuro qui, anche se lui pensa il contrario.

Mi butto sul divano e accendo dal tv, metto una serie su Netflix che non guarderò, ma almeno la casa non è così silenziosa.

Un messaggio fa vibrare il mio telefono.

Da Cade:

Metti una felpa e scendi, ti porto a fare un giro in moto

Rimango a fissare quel messaggio per 5 minuti buoni, prima di sorridere e andare a vestirmi.
Poco dopo scendo e gli vado incontro.
<<E se ci vedesse qualcuno?>> chiedo mettendomi il casco
<<Sono le 4 del mattino, non c'è nessuno per le strade>>
<<Va bene>> sospiro, e quando lui parte stringo le mie braccia al suo petto.
Appoggio la mia testa alla sua spalla mentre mi perdo a guardare il paesaggio attorno a noi.
Non sapevo dove stessimo andando finché davanti ai miei occhi è apparso il mare.
Io amo il mare, amo andarci la sera al tramonto e la mattina all'alba.
Mi fa dimenticare ogni preoccupazione che ho per la testa..

Appena arriviamo scendiamo entrambi dalla moto e io faccio qualche passo più avanti per raccogliere un bellissimo fiorellino.
Mi giro per tornare da Cade e lo sorprendo a guardarmi mentre è appoggiato alla sua moto.
<<Guarda che bello>> glielo metto davanti e lui sorride.
<<Vuoi portarlo a casa?>>
<<Si voglio metterlo in camera>>
<<Allora da qua>> mi prende il fiorellino e apre il porta caschi, poi prende un pacchetto di sigarette e lo mette dentro. <<Così non si rovina con il vento se lo vieni in mano>> mi spiega.
<<Grazie>> sorrido mentre mi avvicino a lui.
<<Prima eri tanto nervoso>> appoggio la testa al suo petto mentre lui mi abbraccia
<<Quando?>>
<<Per tutto il tempo in cui eri a casa mia>>
<<Sapevo che sarebbe arrivato quel bastardo, e sapevo che c'eri anche tu. Non volevo che ti vedesse. Però non hai avuto bisogno che io intervenissi quando ti ha chiamato in quel modo di merda>> lo guardo perdendomi nei suoi occhi verdi.
<<Si e Drake l'ha pure difeso>>
<<Perché è un pezzo di merda che pensa solo a essere il migliore>>
<<Anche tu sei così>>
<<Ti sbagli perché io non ho mai portato il lavoro a casa, ti ho portato a vedere la macchina ma sapevo che c'erano solo persone fidate. Non ho mai portato nessuno da te, ho sempre cercato di tenere vita privata e lavoro lontane>>
<<Si scusa>>
<<Stai tranquilla>> mi prende il viso tra le mani lasciandomi un bacio a fior di labbra.
<<Non sai quanto mi sento un coglione a non poter far niente quando ci sei tu, quando Cay non smetteva di guardarti volevo prenderlo a pugni>>
<<Lo so, ma hai detto tu che dobbiamo fare così se vogliamo stare insieme>>
<<Vorrei solo che se ne andasse da qua, così potrei baciarti davanti a tutti e litigare con chi ti guarda il culo in discoteca>> dice facendomi ridere. <<Dai vieni qui>> mi tira su prendendomi in braccio e mi appoggia sulla sella della moto. <<Sei bellissima>> sussurra facendomi arrossire. E in questo momento mi rendo conto che siamo ritornati davvero, solo io e lui.
<<Sta per uscire il sole>> dico e si gira anche lui a guardare.

Fa un po' di freschetto ma per fortuna mi sono messa una felpa.

Guardo l'alba e mi perdo a osservare il rosa e il giallo che danno colore al cielo.
<<Da quando non vedevi l'alba al mare>> mi chiede
<<Da troppo>> dico mentre guardo la meraviglia dei colori riflettere sull'acqua.

<<Ti porto in un posto e poi torniamo a casa, ti va?>>
<<Certo>> dico prima di sfrecciare con la sua moto.

Dopo 10 minuti arriviamo in un piccolo ponteggio con diverse barche.
<<Seguimi>> mi porge la mano quando mi vede distratta da quello che mi circonda.

Tutto passa ma tu noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora