Capitolo 113

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Cade Pov

"...Mi manchi quando mi sveglio e non ti trovo accanto a me nel letto, mi manchi quando torno a casa e trovo solo il silenzio ad accogliermi, mi manchi quando mi guardo allo specchio e vedo la tua assenza. Mi manchi mentre studio, guido, penso.
Mi manchi in ogni istante della mia giornata, ma non in tutto. Perché nell'altro restare sono arrabbiata con te.
Vorrei odiarti perché sei in galera, vorrei urlarti quanto mi stai facendo male, vorrei litigare fino a perdere la voce.
Ci sono istanti in cui ti odio, perché hai sempre vinto ogni cosa e poi ti sei fatto portare via da me senza opporti.
Ti odio perché mi hai resa dipendente da te.
Ti odio perché non sei qui.
Ti odio da morire, ma più di tutto ti amo.
E mi fai arrabbiare, Cade mi fai arrabbiare come niente prima d'ora.
Odio la scuola perché tutti mi guardano e parlano di te, odio questa città e le scritte tappezzate sui muri che rappresentano te.
Odio le persone che ti conoscono che mi guardano come se volessero saperne di più.
Odio quelle che ti sei portato a letto che mettono bocca sul tuo arresto come se ne avessero diritto.
Odio sperare di trovarti, odio pensare che ti facciano tornare a casa presto.
Odio sapere ciò che stai passando, odio il posto in cui stai. Odio vedere film che mi riportano alla violenza di quel posto.
Odio non toccare la tua pelle, non sentire il tuo profumo. Odio non averti qui in carne ed ossa, oddio non vedere i tuoi occhi.
E poi odio il caldo, dopo la pioggia sembra essere arrivato un caldo pesante che mi fa sentire sempre stanca.
Odio uscire di casa, odio andare in ospedale, odio tutto, starei qui per ore a scrivere ma non avrebbe senso.
Odio tutto per colpa tua. Voglio averti qui.
Voglio che tu la smetta di farti male, perché è come se lo sentissi io.
Perciò smettila Cade e pensa a noi qui fuori, che continuiamo a vivere ma senza entusiasmo.
Tra poco mi diplomo, manca una settimana Cade.. e tu non sei qui.
E ti odio anche per questo, dimenticavo.
E odio me stessa perché non ti odio nemmeno un po', proprio niente. E vorrei farlo ma non riesco ad odiarti.
Mi sento una scema a scriverti tutte queste cose ma è così e basta. Ti odio.
E odio ricevere le tue lettere perché finiscono e devo aspettare una settimana intera per riceverne un'altra.

Io ci ho provato, davvero, ho messo tutta la mia concentrazione nello studio, mi sto impegnando tanto con il cibo e i medicinali, sto cercando di farcela per me stessa.
Però non posso ignorare il fatto che tu sia li, chiuso in quattro mura, mentre io posso uscire in qualsiasi momento.
Non mi va di ridere, per niente. Non mi va di dormire, non mi va di far nulla Cade te lo giuro.
Vado avanti solo per inerzia e mi sento arrabbiata con me stessa.
Sono tanto arrabbiata.
Perché sono così legata a te?
Quando è stato il momento esatto in cui ho messo da parte me, per te?
E ti prego, trattami bene perché io non ce la faccio più.
Ora torno a lezione, abbiamo le prove esami questa mattina.

Ti amo Cade, pensa due volte prima di fare una cosa.

All"

Non so quante volte ho letto questa lettera ma ogni volta che lo faccio mi vien voglia di sbattermi la testa al muro, talmente forte da spaccarmela.

Sono due settimane che ricevo lettere così, che la sento star male, che è stanca e si sente sola.
Vorrei andare a casa più di qualsiasi altra cosa ma per la prima volta in vita mia, non posso fare quel che voglio.

<<Che dice?>> il mio compagno di cella, Connor, mi fissa in attesa di farsi i cazzi miei, ma non rispondo.
<<Le hai detto che ti hanno picchiato di nuovo? Dodici volte in due settimane? no perché se continui così chi glielo spiega il perché non rispondi alle sue lettere. Lo farei io, si le direi, Piccola stella i morti non scrivono lettere>>
<<Hai rotto il cazzo, dormi>> sbuffo sentendomi in colpa con Allison. Le ho detto che non è più successo ma non è vero.
Sta già male così, non voglio che si preoccupi ancora.
E non le sto mentendo, sto solo omettendo di dirglielo.
Tra una settimana di diploma, lì glielo dirò.
Ma ora no.

Tutto passa ma tu noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora