Capitolo 90

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Mi trovo seduta al posto di guida sulla Mercedes nera del mio ragazzo.
<<Ci schiantiamo>> affermo mettendo in moto
<<Non dire stronzate>> ride <<Abbassa il freno a mano, metti la retro ed esci dal parcheggio>>
<<Lo so>> lo guardo assottigliando lo sguardo, come osa pensare che non sappia come comportarmi.
Abbasso il freno a mano e inserisco la marcia, e quando sto per partire una macchina sfreccia dietro di me, facendomi bloccare.
<<Non posso>> rialzo il freno a mano
<<Allison>> sospira <<Piano piano>> sembra così comprensivo che mi sorprende che queste parole escano proprio da lui.
<<E che ho paura delle altre macchine>> lo guardo cupa
<<Per questo ti ho fatto uscire alle sei e mezza, le strade sono più libere>>
<<E quella coserà?>> lo guardo storto
<<Ho detto che c'è meno gente non che sono tutti a casa loro>> ricambia il mio stesso sguardo.
<<Le cose sono due, o guidi tu o guido io>>
<<Ma che dici hai messo i punti praticamente 5 ore fa>>
<<Appunto, dipende da te se farmi guidare All>>
Sospiro e lo guardo ancora sofferente in volto.
<<No, no>> sibilo.
Prendo un lungo respiro e parto. Mi inserisco in strada e guido. Sto guidando.
Sento lo sguardo persistente di Cade su di me, mi agita un po' avere il suo sguardo investigativo a dosso, mi ha sempre messo in soggezione anche se spesso non lo davo a vedere.
<<Sei tranquilla?>>
<<Un po'>> sforzo un sorriso mentre mi fermo a uno stop. La macchina davanti a me sfreccia spaventandomi per il rumore che fa.
<<Riparti, guarda sia a destra che sinistra>> mi guida, faccio come dice e quando la strada è libera riparto ma la voce di Cade mi fa immobilizzare. <<Ferma cazzo!>> urla e inchiodo immediatamente.
<<Testa di cazzo!>> grida a una macchina che mi sorpassa da sinistra, tra l'altro rischiando di cadere lui stesso fuori strada.
<<Pezzo di merda>> continua incazzato.
<<Dio>> chiudo gli occhi un secondo, li riapro vedendo Cade controllare se la strada dietro noi è libera.
<<Non ce la faccio>> mi rifiuto mentre inizio a tremare. In un secondo è come se perdessi la mobilità di guidare.
<<Allison, non è colpa tua stavi andando bene>> mi guarda serio, facendomi capire che è vero ciò che dice. Si gira nuovamente a guardare dietro, <<Sta arrivando una macchina, sei pronta?>> mi guarda
<<Devo>> sospiro ripartendo.
I miei occhi sono ovunque mentre guido, inizio a prendere più confidenza, ma nessuno dei due fiata, sa che sotto sotto sono ancora nervosa.

Dopo quasi quindici minuti arriviamo a scuola.
Per fortuna non ci sono molte macchine perciò mi parcheggio senza avere paura dei veicoli accanto a me.
Spengo la macchina e nemmeno il tempo di dire qualcosa che Cade si fionda sulle mie labbra.
<<Dai>> rido spostandolo leggermente mentre lui si lamenta del mio gesto.
<<Come sono andata?>> sputo fuori e torniamo seri.
<<Bene All, stai guidando un Suv che è più difficile di una macchina normale, o quella che avevi tu>> mi fa presente e in effetti è vero.
Inizio a gasarmi un po', dato il sorriso che si sta creando sul mio volto anche Cade sembra capirlo.
<<Senti Schumacher non ti eccitare molto>> trattiene un sorriso.
<<Che donna che sono>> dice disinvolta guardandomi sulla specchietto della macchina.
<<Addirittura>> questa volta ride contagiando anche me.
<<Si si, dove la trovi un'altra che guida per te?>>
<<Ovunque Allison>> sussurra baciandomi lentamente ma con foga.
Improvvisamente qualcuno bussa al finestrino e mi stacco immediatamente da Cade che sbuffa.
<<Buongiorno ragazzi>> rido vedendo Jonathan salutarci con la mano, con solo il finestrino a dividerci.
<<Inquietante>> dice Cade facendomi ridere mentre scendiamo entrambi dalla macchina.
<<Che ci fai qui?>> domando a Jon, sono le 7 del mattino ed è un uomo di appena 40anni, senza figli, fuori da una scuola.
<<Mi ha chiamato il tuo uomo stamattina disturbando il mio sonno>>
<<Perché l'hai chiamato?>> rido girandomi verso Cade.
<<Per un passaggio a casa, il suo pupillo mi apre il braccio e lui ne paga le conseguenze>>
<<Passaggio a casa?>> ripeto
<<Come torno io se hai guidato tu?>> mi fa presente e io mi sbatto una mano in fronte mentalmente. È mai possibile che sono così cretina?
Non ci ho proprio pensato a una cosa del genere, nonostante io guidassi la macchina di Lui e Lui non potesse guidarla al ritorno.
<<Datemi 2 minuti>> dice Jon andando verso la sua macchina.
<<Tutto questo solo per farmi andare a scuola?>> sorrido rannicchiandomi al suo petto, amo farlo, mi fa sentire protetta.
<<Anche per farti guidare>> mi circonda la schiena con un solo braccio lasciandomi poi un bacio un fronte. <<So che farti tornare sola al ritorno è troppo, ma credimi che non te lo permetterei mai se non fossi sicuro che ci riusciresti>>
Lo guardo dal basso, dentro quel verde dei suoi occhi, sempre un po' cubo, si nasconde quella parte pura di Cade che è stata affossata da troppe cose.
Sei bello, vorrei dirgli, ma resto in silenzio perché so che il mio sguardo trasmette più di ciò che penso.
<<Eccomi!>> torna Jon con 3 caffè da "portare via" e tre sacchetti bianchi.
<<Ma non dovevi>> lo ringrazio mentre passa a me del caffè e il sacchetto, che contiene una pasta. Fa per darla a Cade ma si blocca. <<Ah tu no>> ride prendendolo palesemente in giro perché non riesce a tenere due cose assieme.
<<Faccio io>> rido guardando il volto incazzato di Cade. Poggio le mie cose sul cofano della macchina e prendere la colazione di Cade ma Jon mi rassicura dicendo che fa lui.
Aspetto entrambi e rido guardando Cade scocciato per il fatto di non essere completamente autonomo, non c'è nulla da ridere ma ha quel viso che non riesce a trattenere lo stupore piacevole che prova vedendo un uomo comportarsi come un padre, un qualcosa che non ha mai avuto.
Dopo un'ora a parlare i parcheggi della scuola iniziano a riempirsi, e assieme a notevoli stupendi arrivano anche le mie amiche.
<<Buongiorno bellezza>> si avvicina Piage lasciandomi un bacio improvviso sulla guancia.
<<Ciao>> si limita a dire Grace.
<<Tutto bene?>> quasi sussurro a finché possa sentirmi solo lei.
<<Si>> risponde scocciata facendomi rimanere perplessa.
Mah. <<Io entro>> dice poi
<<Aspettaci arriviamo>> insisto, non capisco che ha.
<<Io entro>> ribadisce e si allontana.
Piage sospira stanca ma poi fa finta di nulla e guarda Cade. <<Tu come stai?>> sorride
<<Una favola>> risponde palesemente ironico prendendo in giro la mia amica che ride.
<<Jason è molto preoccupato, oggi non è nemmeno venuto a scuola>>
<<Perché?>> domanda cupo
<<Era talmente preoccupato che si è addormentato nemmeno 20 minuti fa, quando stavo uscendo>>
<<Poteva chiamarmi>> sospira
<<Sai che è tanto bloccato>> abbassa lo sguardo
<<Lo so>>
<<Allora noi andiamo>> batte le mani Jon, cambiando argomento.
Cade sembra pensieroso ma non aggiunge altro.
<<Hai le chiavi?>> mi guarda serio
<<Si>> gliele mostro e il fatto che questa macchina sia così tanto costosa mi mette ancora più ansia.
<<In che senso scusate?>> dice scioccata Paige
<<Ho guidato io>> la guardo e scoppio a ridere quando salta e mi abbraccia, spostando entrambe con la sua euforia.
<<Giura>> mi guarda con un sorriso a trentadue denti e gli occhi a palla, quasi lucidi.
<<Giuro>> rido e torna ad abbracciarmi.
<<Lascio la macchina qui e mi accompagni a casa, ti va??>> domanda e trasmette adrenalina anche a me.
<<Si tanto Cade ha fatto il pieno>> scherzo e gli do una pacca sulla sua spalla mentre lui mi guarda male, ma so che è felice per me, almeno spero. <<Te la distruggerò ne sei consapevole?>> dico facendo ridere Jon e Piage
<<Provaci>> dice trattenendo una risata mentre il mio sguardo si incolla a lui.
La campanella suona e io e Piage ci guardiamo consapevoli che se entro 5 minuti non siamo in aula ci becchiamo un ritardo.
<<Grazie Jonathan per la colazione>>
<<È un piacere>> mi sorride guardandomi con una leggerezza rasserenante per poi salutarci e andare verso la sua macchina.
<<Vai polla o fai tardi>>
<<Ora vado>> sussurro dandogli un leggero bacio <<A dopo>> mi sorride leggermente mentre mi guarda dall'alto.
<<Per qualsiasi cosa chiama>> mi da un altro bacio, questo più forte che mi scombussola leggermente.
<<Fai da bravo>> non risponde e ride mentre va verso la macchina di Jon.
<<E muoviti innamorata>> mi tira per un braccio Piage.
<<Eccomi>> rido mentre aumentiamo il passo verso l'entrata.

Tutto passa ma tu noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora