Tutto passa ma tu no

Capitolo 40

<<Se ne sono andati>> afferma Brayan che entra dalla porta d'ingresso dell'appartamento.
<<Finalmente possiamo andarcene>> dico infilandomi una felpa calda di Drake.
<<A voi due vi accompagno io>> dice quest'ultimo. <<E per oggi non uscite>>
<<Ma è sabato!>> si lamenta Grace.
<<E allora? Che impegni avresti?>>
<<Allora vediamo un po'.. -fa per pensarci- devo prima andare dalla parrucchiera, poi uscire con Jared e poi..>>
<<Chi cazzo è?>> sbotta
<<Un nostro amico>> dice lei guardandomi. Ho capito il gioco.
<<Se è vostro amico perché non esce anche Allison con voi?>>
<<Oh certo! All ti piacciono le cose a tre?>> dice facendomi scoppiare a ridere. Anzi ridiamo tutti tranne Drake e Grace che sembrano trucidarsi con gli sguardi.

<<Buon giorno piccina di casa!>> mi accoglie con un abbraccio Olga.
<<Buon giorno>> le sorrido. <<non c'è nessuno non è vero?>> mi guardo attorno avvolta da un silenzio assordante. Lei annuisce e basta con un'espressione triste in volto. <<D'accordo.. vado a farmi una doccia calda e poi facciamo colazione insieme. C'è anche Grace>> la avviso cercando di sfoderare un sorriso sincero.
Pensavo di vederli a casa almeno oggi..
<<Grandioso! Allora inizio già a pensare al pranzo!>> batte le mani e torna ai fornelli. Sono contenta che almeno lei stia bene in questa casa..

Dopo aver accompagnato Grace a casa, sotto le minacce di Drake di non farlo decido di andare a scuola.
Appena entro sento tutti gli occhi dei presenti puntati a dosso. Magari sanno che ho avuto un incidente in auto.
È praticamente sera e ci sono solo i ragazzi dei corsi extra e i professori.
<<Allison Grey>> mi giro di scatto verso una ragazza. Non penso di conoscerla. Mi guarda con sufficienza, sembra quasi infastidita dalla mia presenza.
<<Ci conosciamo?>> chiedo
<<Tu non conosci me, ma io conosco te. E questo basta e avanza>>
Alzo entrambe le sopracciglia stupita e per poco non le scoppio a ridere in faccia.
<<Ok.. allora ciao>> dico sorpassandola ma quello che dice poi mi lascia perplessa. <<Guardati le spalle, qui dentro ti sei fatta vari nemici>>
Si ok questa volta le scoppio davvero a ridere in faccia. <<Ascoltami bene. Appunto che sai bene chi sono, chi è il mio cognome. Faresti bene a non osare minacciarmi ancora o faccio il modo che tu non possa più ronzarmi attorno> dico cercando di trattenere un sorriso divertito. Se c'è una cosa che mio fratello mi ha insegnato, e che il mio cognome vale e devo sfruttarlo al meglio.
Non sono una ragazza che si mette spesso nei casini, o almeno non per intero. 
Magari è qualche ex di mio fratello offesa dal fatto che l'abbia scaricata.
Non ho altre spiegazioni a questo suo comportamento anche perché non l'ho mai vista in vita mia. Ma ho la netta sensazione che data la sua espressione non si farà viva per un po'.

Cammino per i corridoi fino ad arrivare al mio armadietto. Lo apro e un odore di chiuso invade l'aria in cui mi trovo.
Tossisco per la polvere e lo chiudo subito.
<<Oddio>> mi porto una mano al petto alla visione di un ragazzo che conosco bene. <<Ti ho spaventata?>> chiede con un sorriso in volto.
<<Abbastanza Mick, come stai?>>
<<Piuttosto tu come stai, ho saputo..>>
<<Ah, già. Sto bene>>
<<Sicura?>>
<<Certo>> cerco di sorridergli il più possibile. Mi sento bene fisicamente, certo sono stanca e qualche volta mi sento svenire. Ma c'è chi sta molto peggio.
<<Tu piuttosto perché sei sempre a scuola?>> rido
<<Ci sono tanti lavori da fare. I ricconi di questa scuola vogliono tutto al dettaglio>>
<<Hey, anch'io vado in questa scuola>> lo spingo leggermente suscitando in lui una risata.
<<Dai vieni ti accompagno all'uscita>> porta un suo braccio dietro la mia spalla tirandomi a se. Involontariamente il mio corpo di irrigidisce. Non è lui, non lo farà.
Cerco di rilassare i muscoli in tensione prendendo un lungo respiro.
Perché deve funzionare così per me? Lui mi ha lasciato un trauma, ma perché quando l'ho visto.. dio non lo sopporto!