Lilian Pov
La mia quotidianità è questa.
Sentire il classico suono del elettrocardiogramma. Le luci soffuse la sera, il rumore del respiratore e il paziente a letto con vari aghi sul braccio.
Ma non mi abituo mai a vedere Allison ricoverata.Ha avuto un attacco di cuore.
E mi sento un vero fallimento.
Sapevo che stava male ma ho preferito lasciarle i suoi spazi sapendo che non stesse benissimo con se stessa. Quando dovevo lasciar stare questa cosa e visitarla, controllare il suo cuore, la valvola che le avevamo impiantato e la sua alimentazione.Ho chiesto a Drake di portarmi le medicine di Allison, e dalle confezioni vuote capisco che le stava assumendo. Il controllo della valvola è andato più che bene.
Ma non mangiava, si vede che è dimagrita davvero tanto, e il suo corpo si stava indebolendo davvero troppo. Penso che questa sia la causa principale del suo attacco, il cuore e il corpo si stancavano troppo dato che non ricevevano nessun tipo di forza. O almeno, la pensavo così fin quando..
<<Lilian!>> entra nel mio ufficio un mio collega, anche lui medico cardiochirurgo.
<<Ston?>> lo guardo nervosa dato che ha spalancato le porte del mio ufficio privato.
<<Allison Gray.. le medicine erano sbagliate..>>
<<C-cosa?!>> urlo balzando in piedi, strappandogli i fascicoli dalle mani.Inizio a leggere e piano piano il mondo mi cade a dosso.
<<Mio dio..>> sussurro
<<Non è colpa sua Dottoressa Sccot>> non so se innervosirmi più per il "non è colpa sua" o per come mi ha chiamato.
<<So che non è colpa mia!.. anzi, l'ho è!>> grido <<Non dovevo affidare questo compito a un qualunque dottore..>>
<<Era tanto impegnata Dottoressa>>
<<Lo so Ston, ma queste medicine servono per allentare il battito cardiaco. Sai cosa vuol dire? Che Allison avevo già il battito debole, queste medicine l'hanno portato solo a fermarsi!>>
<<Lo so..>> abbassa il capo sospirando <<Vuole che le chiamo qui il dottore che gliele ha prescritte..?>> mi domanda
<<Si, ma tra un po'. Ora vado a vedere come sta>>
<<È in coma farmacologico>>
<<Lo so Ston, l'ho messa io in coma>> gli faccio notare.
<<Si scusi ha ragione>> abbassa il capo.
Ston ha appena finito il tirocinio, è molto giovane come dottore e mi dispiace trattarlo così.
Non mi sembro nemmeno io. Non sono così scorbutica o agitata. Non so che mi prende..Esco dal mio ufficio raggiungendo la stanza di Allison. Apro la porta e trovo una scena che mi da le forze che stavo perdendo.
Lei intubata a letto, visibilmente debole, con gli elettrodi attaccato al petto, e il tubo in gola che la fa respirare.E poi lui. Addormentato sulle sue gambe. Seduto su una poltrona dura come la pietra, mentre con la mano le tiene la sua.
Non torna a casa da ieri. È tanto scosso.
Mi ha chiesto di non dire a nessuno, anzi mi ha fatto giurare di non dire a nessuno che è qui.
Ne ai suoi amici, ne alla famiglia di Allison.Le visite le ho bloccate. E lui ne approfitta per non lasciarla mai sola.
Credo che minacci tutti gli infermieri e infermiere che entrano a visitarla.
<<Così le fai male coglione>>
<<Metti le mani a posto>> <<ma sto lavorand->> <<non me ne frega niente, le mani te le stacco>>
<<non dovresti stare qui, chiamo il superiore>> <<Si chiama pure mia madre, è da un po' che non la vedo>>
<<Chiamo la sicurezza!>> <<E io ti faccio licenziare!>>Ho dovuto avvisare tutto il mio personale che lui è l'unico autorizzato a farle visita, in qualunque orario.
So perfettamente che non dovrei.. ma Allison.. sembrerà strano e impossibile.. ma reagisce meglio quando in stanza c'è Cade che le tiene la mano.
E poi lo faccio anche per mio figlio. E per me.
Mi sento al sicuro se so che è sempre qui.
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Tutto passa ma tu no
RomanceAllison Julia Grey, 18 anni. Cade Scoot, 19 anni. Il loro destino è legato da una tragedia di cui ignorano la sua esistenza. Le loro vite sono intrecciate più di quanto credano. Il loro incontro non è pura coincidenza ma è la risposta a tutte le l...