Non puoi cambiare ciò che sei

6.3K 288 36
                                    

Draco, sempre pensieroso, attraversò il portico e varcò la soglia di casa, percorrendo il corridoio fino a ritrovarsi nell'immenso salotto del Manor. Narcissa che nel frattempo era rientrata, lo chiamò nuovamente dalla stanza adiacente, lo studio di suo padre. Una strana sensazione di inquietudine lo pervase da capo a piedi perché ultimamente tra lui e Lucius c'erano stati vari diverbi dai quali, ne era sempre uscito a testa china e visto il suo già malumore, dover affrontare suo padre non lo entusiasmava affatto.

Aggirò il grande tappeto persiano che ricopriva il pavimento in marmo del salotto e si avvicinò lentamente allo studio del padre, sbuffando irritato. Non aveva voglia di parlare con lui, non dopo i suoi nuovi quesiti rimasti insospesi di quel pomeriggio. Quegli occhi glaciali, così simili ma diversi dai suoi, erano in grado di freddarlo sul posto. Non riusciva a disubbidirgli quando lo guardava dritto negli occhi e gli intimava di fare qualcosa. Temeva troppo suo padre per disubbidirgli apertamente. Forse era un comportamento da codardo, ma qualcosa lo bloccava dal ribellarsi a lui.

"Draco, finalmente. Tuo padre vuole parlarti." Lo accolse Narcissa, rivolgendogli un piccolo sorriso che, agli occhi del figlio, parve forzato. Sua madre non si esponeva mai apertamente ma quando gli sembrava turbata, non era mai un buon segno. Si limitò ad annuire, entrando nella stanza per poter individuare il padre, che vide seduto sulla sua poltrona in pelle nera dietro la scrivania intento a leggere il giornale. I lunghi capelli biondi erano elegantemente raccolti in un'acconciatura maschile.

"Padre?" Sapeva che Lucius pretendeva il rispetto e farlo già arrabbiare non lo avrebbe portato a niente di buono.

"Draco, accomodati. Ho bisogno di parlarti di alcune questioni importanti che insieme a tua madre, abbiamo affrontato prima di chiamarti." Lo invitò a sedersi nella poltrona davanti alla sua, seguito da Narcissa che nel frattempo, non aveva più parlato. Draco non ribadì, eseguendo la semplice richiesta del padre che ancora concentrato, con un labbro arricciato, leggeva attentamente la gazzetta del profeta. Aspettò in silenzio, con i nervi tesi, che prendesse parola.

"Sei silenzioso. Qualcosa ti turba, Draco?" Gli chiese improvvisamente Lucius, guardando negli occhi il figlio. Draco si immerse in quei pozzi gelati, sentendo un brivido scendergli lungo la schiena. Lucius era sempre stato in grado di intimorirlo anche con un semplice sguardo.

"No, niente padre." Si limitò a rispondergli, sperando che gli dicesse in fretta quello che voleva.

"Sei un pessimo bugiardo, Draco. Dovresti imparare a migliorare la tua tecnica. In futuro potrebbe servirti." Gli spiegò annoiato, continuando a sfogliare il giornale. Draco tacque, nuovamente a disagio.

"Pensavo volessi dirmi qualcosa di molto importante." Gli rispose cambiando argomento, sperando che funzionasse. Lucius, capendo il suo trucco, sorrise beffardo.

"Oh si, è molto importante. Stavo solamente finendo di leggere le ultime notizie del giorno. Il caro Silente sta smuovendo mari e monti per convincere il ministro e la popolazione magica che l'oscuro signore è risorto." Spiegò strascicato, accarezzandosi leggermente l'avambraccio sinistro dove Draco, sapeva esserci impresso il marchio nero. Ma non capendo il collegamento, preferì aspettare in silenzio. Fino a quel momento il discorso signore oscuro era stato un argomento tabù. Sapeva solamente che era realmente risorto, che quindi Potter non era completamente pazzo come volevano farlo passare e che suo padre, era tornato ad essere un mangiamorte attivo. Era stato tutto così improvviso che non aveva ancora avuto modo di metabolizzare la cosa. Tutto ciò lo rendeva però sicuramente inquieto. Non sapeva cosa significasse essere un mangiamorte e quale fosse realmente il loro compito. Sapeva solamente che erano suoi fedeli servitori ma a conti fatti, non aveva idea di cosa facesse suo padre per lui e a dirla tutta, non era nemmeno certo di volerlo sapere.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora