La sala grande era gremita per la colazione, gli studenti erano radunati a gruppetti e i più bisbigliavano concitati tra di loro, era ovvio che fosse successo qualcosa che era finito sulle bocche di tutti. Anche tre persone stavano parlottando tra di loro a bassa voce, con cipiglio scuro e pensieroso.
Harry, Ron ed Hermione erano per l'appunto appena arrivati in sala grande e stavano discutendo l'ultimo avvenimento. La Umbridge, che era ormai diventata inquisitore supremo, potendo mettere in atto nuove regole all'interno della scuola, ne aveva fatta un'altra delle sue.
Aveva stilato il decreto numero ventiquattro, uno dei tanti che ultimamente stilava e faceva poi appendere, dal suo fedele alleato, Gazza, sopra l'entrata della sala grande. Quest'ultimo in poche parole, diceva che ogni attività studentesca era sciolta a partire da quel giorno, a meno che non fosse stata approvata dall'inquisitore supremo e, chiunque avesse trasgredito alle regole, sarebbe stato espulso immediatamente.
" Harry, lei lo sa." Bisbigliò Ron
" Non è possibile Ron, si saprebbe." rispose Hermione furiosa.
" E come?" Borbottò Harry aspro
" La pergamena che ho fatto firmare è stregata, se qualcuno facesse la spia, stai certo che se ne pentirebbe amaramente." Sussurrò la riccia, scrutandosi a torno per essere certa che nessuno dei presenti alla riunione mostrasse segni molesti.
" E allora come fa a saperlo ?" Borbottò Ron, sedendosi al tavolo dei Grifondoro iniziando a fare colazione con porridge e succo di zucca.
" Non può saperlo, è impossibile." Sibilò Hermione, lanciando alla Umbridge un'occhiata gelida di puro odio." Hermione c'erano un sacco di persone alla testa di porco, oltre a noi della riunione intendo. Hanno sentito tutto, qualcuno avrebbe potuto ascoltare e fare la spia alla Umbridge." Disse Harry piano
" Ma non ne avrebbe avuto il motivo." Sussurrò Hermione
" Lo so, ma non sappiamo di chi poterci fidare. Sarà tutto più pericoloso adesso." Rispose Harry cupamente.
" Si ma beh... Lo faremo lo stesso vero?" Chiese Ron incerto, guardando Harry preoccupato
" Beh... Ormai ci siamo, non ci tireremo indietro proprio adesso." Borbottò il moro
" Sagge parole, amico." disse una voce più allegra, facendo sussultare il trio." Fred!" Sibilò Ron, scoccandogli un'occhiataccia
" fratellino, impara dai più saggi. È evidente che stiate parlottando di qualcosa." Lo rimbeccò George
" Ben detto Georgie" lo approvò Fred. Ron sbuffò, parlare con i gemelli era inutile, non gli avrebbero dato il minimo ascolto, nemmeno adesso che era un prefetto." Smettetela voi due! E piuttosto, spero che non abbiate più provato i vostri prodotti sui bambini del primo anno." Sibilò Hermione con gli occhi ridotti a fessura. Fred e George si guardarono nervosamente.
" Ehm...Certo che no." Rispose in fretta Fred, mentre George annuiva convincente. Hermione li guardò furiosa, per niente convinta, ma fu interrotta da una voce femminile particolarmente agitata." Fred, George, Harry, Ron!" Ansimò un'Angelina sconvolta, precipitandosi davanti a loro come una furia. I ragazzi la guardarono preoccupati.
" Angelina cosa succede ?" Chiese Fred cauto
" il decreto, la squadra, il quidditch" ansimò agitata
" Calmati e spiegati" le consigliò Harry, mentre Hermione schiuse leggermente la bocca, evidentemente avendo già capito prima degli altri.Angelina si calmò, tornando ad un tono di voce normale
" Avete letto il nuovo decreto della Umbridge?" Chiese con rabbia repressa
" Si.." Rispose Ron lentamente
" dice che ogni attività studentesca è sciolta, a meno che la vecchia rospa non l'approvi." Rispose George
" È riferito anche al Quidditch!" Gemette la ragazza, fissando i componenti della squadra con sguardo disperato. Tutti e i quattro ragazzi sussultarono sconvolti
" Cosa ?" Ansimò Harry orripilato
" Non può essere" boccheggiarono Fred e George all'unisono.
" Quella vecchia subdola" sussurrò Hermione più furiosa che mai.
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Il mio sangue è uguale al tuo
Fanfiction-COMPLETA- -IN REVISIONE- IL SEQUEL SI INTITOLERA' "IL PIANTO DELLA FENICE" :) Draco si ritroverà a dover fare i conti con sé stesso, con quelle idee che fin da bambino gli erano state inculcate in testa, con la sua anima tormentata e con la consape...